Emblema di un idealismo eroico sognato e sconfitto, di una nobiltà spagnola cinquecentesca al tramonto fra il declinante Rinascimento e il fiorire dell'opulenta stagione barocca ma, anche, punto di snodo per la nascita del romanzo moderno e d'incrocio fra realtà e immaginazione, fra i generi del cavalleresco e picaresco, tra la fantasia e la follia.
La figura universale del Don Chisciotte de la Mancia (a destra, nel disegno di Gustave Doré), del cui autore Miguel de Cervantes ricorrono i 400 anni dalla morte, appare insomma centrale nella cultura del Seicento spagnolo e, in generale, del pensiero e della letteratura d'Occidente degli ultimi quattro secoli. Nell'epoca di Alessandro Scarlatti, a Napoli, se ne dipingono su commissione vicereale le istorie e, nella musica, filtra un po' ovunque, così come ben racconta l'illuminato progetto proposto questa sera (ore 21) in concerto dall'Associazione Alessandro Scarlatti al Teatro di Corte di Palazzo Reale dopo l'approfondimento di martedì scorso in collaborazione con l’Istituto Cervantes di Napoli entro il ciclo "Parliamo di Musica" stavolta a cura della ispanista Encarnación Sánchez dal titolo ”La musica del Chisciotte”. Una conferenza dedicata al contenuto musicale del celebre testo dal titolo originale El ingenioso hidalgo Don Quijote de la Mancha nel quale l'autore Cervantes ebbe a creare una straordinaria armonia acustica intorno al suo eroe. E, di conseguenza, la riflessione a cura di Enrico Marrucci su quanta produzione musicale sia scaturita dal personaggio di Don Chisciotte nei secoli successivi al romanzo, partendo dal 1694 con Purcell, proseguendo con le produzioni operistiche e fino al musical “The man of La Mancha”, al film del 1933 di Georg Wilhelm Pabst e alla canzone di Guccini.
In tale solco prende quindi forma il programma di stasera affidato appunto alla voce del baritono Enrico Marrucci (nella foto a destra) e all'ottimo pianista napoletano Gianni Gambardella (in basso a sinistra), accompagnatore ideale: un concerto-viaggio fra i pentagrammi ispirati da tale fonte letteraria fra il secondo Settecento e fino al secolo Ventesimo. Vale a dire che si passerà dall'aria di Sancho, tratta dalla commedia per musica del premiato tandem Lorenzi-Paisiello, datata 1769 e pronta a rileggere il "Don Chisciotte della Mancia" in chiave musicale partenopea, all'area francese più moderna con estratti dalla comédie-héroïque Don Quichotte di Jules Massenet, con le canzoni di Ravel commissionate per il film di Pabst poi sostituite dalle Chansons di Ibert, pure in programma al pari delle pagine composte da Marcel Delannoy.
E fino a toccare la reinvenzione di Manuel de Falla con “El retablo de Maese Pedro” (1923) e gli esiti messi a segno dall’austriaco Wilhelm Kienzl, compositore e direttore d’orchestra di matrice wagneriana la cui notorietà sembra legata proprio al Don Quixote (1898), opera in tre atti su libretto proprio e all'epoca in omaggio ai trecentocinquant'anni dalla nascita di Cervantes, da cui si proporrà la pagina “Bin der Ritter, Don Quixote”.
Biglietto intero: 15€; ridotto giovani €10 ( under 30) ; last minute €3 (under 25) in vendita un’ora prima del concerto
Per informazioni: www.associazionescarlatti.it; info@associazionescarlatti.it
Infoline: 081 406011
ASSOCIAZIONE ALESSANDRO SCARLATTI – TEATRO DI CORTE DI PALAZZO REALE
Mercoledì 16 novembre 2016 – ore 21.00
Programma
I VIAGGI MUSICALI DI DON CHISCIOTTE
Jacques Ibert (1890 – 1962)
Chansons de Don Quichotte
Chanson du départ de Don Quichotte
Chanson à Dulcinée
Chanson du Duc
Chanson de la mort de Don Quichotte
Marcel Delannoy (1898 – 1962)
Trois Chansons
Chanson du Vigneron
Chanson du Matelot
Chanson du Galérien
Maurice Ravel (1875 – 1937)
Don Quichotte à Dulcinée
Chanson Romanesque
Chanson épique
Chanson à boire
Giovanni Paisiello (1740 – 1816)
Don Chisciotte della Mancia
“Venga pur, ma zitto zitto…” (aria di Sancio)
Jules Massenet (1842 – 1912)
Don Quichotte
“Les femmes, Chevalier, c’est tout mensonge et ruses!” (Sancho)
“Riez, allez, riez du pauvre idéologue” (Sancho)
“Quand apparaissent les étoiles” (Don Quichotte)
“Je suis le chevalier errant” (Don Quichotte)
Manuel de Falla (1876 – 1946)
El retablo de Maese Pedro “Oh, bellaco, villano”
Wilhelm Kienzl (1857 – 1941)
Don Quixote
“Bin der Ritter, Don Quixote”
Enrico Marrucci
È nato a Wilmington negli USA da genitori italiani e, dopo la laurea e il dottorato in Ingegneria Chimica a Napoli, inizia la sua carriera con la vittoria nel concorso di Spoleto nel 1996.
Dopo il debutto in Falstaff (Ford) a Spoleto è stato scritturato presso molti dei più importanti teatri italiani, come Torino, Genova, Trieste, Palermo, Roma, Napoli, Verona, Cagliari, Firenze, Catania e all’estero in Dresda, Valladolid, Bonn, Kiel, Vienna, Montecarlo, Rio de Janeiro, Dublino, Atene, Tours, dividendo la scena con importanti cantanti: Carreras, Kabaivanska, Raimondi, Alagna, Dessì, Dara, Corbelli, Sumi Jo, Serra. Ha inoltre lavorato con importanti direttori come Zubin Mehta, Renato Palumbo, Nello Santi, Fabio Luisi, Gianluigi Gelmetti, Evelino Pidò, José Cura. Il suo repertorio include ruoli brillanti, come Malatesta, Belcore, Leporello, Papageno, Marcello, Silvio, Sharpless, Ping, Falke, Escamillo, Valentin, Gugliemo, John Plake, Melitone, Faninal, Harlekin, Mercutio, ma anche verdiani e altri ruoli drammatici come Conte di Luna, Renato, Nabucco, Rodrigo, Ford, Amonasro, Jago, Ezio, Germont, Macbeth, Don Carlo in Forza, Tonio, Scarpia, Zurga, i 4 cattivi in Hoffmann.
Ultimamente è stato impegnato nel debutto del ruolo di Nabucco, Roméo et Juliette (Capulet) in Arena di Verona e successivamente Falke in Die Fledermaus di Strauss, Renato nel Ballo in Maschera in vari teatri svizzeri e successivamene Jago nell’Otello a Darmstadt, Ford nel Falstaff (a Tours) e Germont in Traviata (a Montpellier).
Nell’ultima stagione tra le altre cose si è esibito al San Carlo di Napoli in Turandot (Ping) e ancora in Arena di Verona come Capulet.
Alcune sue rappresentazioni sono state pubblicate in DVD, con TDK (L’elisir d’amore) e Deutsche Grammophon (Pagliacci con Roberto Alagna) e CD, con la Kicco Music (La Rondine e Les Contes D’Hoffmann).
Gianni Gambardella
Napoletano, ha studiato direzione d’orchestra, composizione e pianoforte, diplomandosi con il massimo dei voti presso il Conservatorio S. Pietro a Majella della sua città.
Ha tenuto concerti per diversi enti musicali nazionali tra cui il Teatro S. Carlo di Napoli, il Teatro Lirico di Cagliari, l’Emilia Romagna Festival, la RAI, il Ravello Festival, l’Accademia Montis Regalis ed altri; si è esibito anche all’estero in Francia, Spagna, Repubblica Ceca Canada Germania e in Inghilterra, a Londra, dove lo scorso anno ha suonato la Rapsodia in blu di Gershwin accompagnato dalla London Euphonia Orchestra.
Ha diretto la prima assoluta mondiale de “I Pittagorici” di Paisiello, alla guida dell’Orchestra da Camera di Napoli in occasione delle celebrazioni del bicentenario della Repubblica partenopea. In Francia ha diretto diverse produzioni liriche: l’Elisir d’Amore di Donizetti al Theatre de St, Cloud, Le comte Ory di Rossini all’Académie Internationale de Paris, il Faust di Gounod al Centre Cerisaie de Paris, Lucia di Lammermoor di Donizetti all’Auditorium du Conservatoire de Versailles.
E’ stato direttore del gruppo “Jazz at the Philarmonic” dei Cameristi del Teatro San Carlo di Napoli con il quale ha affrontato un repertorio di contaminazione di songs del repertorio americano rivisitate nel linguaggio classico e per cui ha scritto anche numerosi arrangiamenti.
Ha collaborato come pianista lirico nell’ambito del progetto “Musica del Risorgimento” dei Cameristi della Scala di Milano per le celebrazioni dei 150 anni della Repubblica Italiana nel 2011 con cui ha inciso un CD distribuito nel marzo 2011 dalla rivista musicale Amadeus.
È docente di Accompagnamento pianistico presso il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia.
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