top of page
Paola De Simone

Prosegue domani mercoledì 9 novembre alle ore 21, in terza tappa al Teatro di Corte del Palazzo Reale, il progetto promosso dall'Associazione Alessandro Scarlatti con il Quartetto di Cremona (nella foto) dedicato all'integrale dei ventitré quartetti per archi composti da Wolfgang Amadeus Mozart dal marzo 1770 al giugno 1790. «Presentare tutti i Quartetti di Mozart è un’occasione speciale – hanno commentato i giovani strumentisti cremonesi in merito al percorso d'ascolto – che permette di seguire al meglio l’evoluzione del genio di Salisburgo».

Il programma presenta stavolta tre dei sei Quartetti dedicati a Haydn nel 1785: ossia, il terzo, in mi bemolle K. 428, il quinto, in la maggiore K. 464 e il sesto, in do maggiore K. 465 contrassegnato dal celebre titolo "Le dissonanze". Frutto dell'affetto e del senso di riconoscenza artistica del musicista più giovane nei confronti di un compositore additato quale punto di riferimento fondamentale per la storia del Quartetto e della Sinfonia, le sei pagine cameristiche furono infatti accompagnate da tali significative parole: "Quando un padre si è risolto di mandare i suoi figli per il mondo – scrive Mozart nella dedica – sente il dovere di affidarli alla cura e alla protezione di un uomo famoso che sia per di più il suo migliore amico. Allo stesso modo - prosegue il Salisburghese con devota riverenza ma con non celato desiderio dell'approvazione di Haydn - io ti invio i miei sei figli, mio caro e celebre amico. Sono il frutto di una lunga e ardua fatica [...]. Durante l'ultimo tuo soggiorno nella capitale, tu, mio caro amico, desti la tua personale approvazione a queste composizioni [...]. Te ne prego, accoglile con benevolenza, sii loro padre, mentore e amico [...]". Espressioni, quelle mozartiane, cariche di affetto e, soprattutto, mosse da un compiaciuto bisogno di ricevere ammirazione dal grande Haydn. Il quale, da parte sua, non tardò a rispondergli. Stando infatti a quanto riferito dal padre Leopold, il primo classico avrebbe dichiarato in casa Mozart: "Io le dico, di fronte a Dio, da uomo sincero, che suo figlio è il più grande compositore che io conosca personalmente e di nome: ha gusto, e possiede inoltre la più gran scienza del comporre". Dall'affermazione di Haydn s'intende, d'altro verso, la consapevolezza di aver rappresentato, nel processo creativo del giovane Mozart, non solo il maestro, ma anche un modello stilistico indispensabile, in special modo riguardo al Quartetto d'archi e agli esempi, denominati "gli Scherzi", offerti con la sua op. 33.

A darvi forma entro il ciclo completo dei Quartetti mozartiani, dunque, una formazione italiana: il Quartetto di Cremona, nato nel 2000 presso l’Accademia Stauffer dall'unione dei violinisti Cristiano Gualco e Paolo Andreoli, del violista Simone Gramaglia e del violoncellista Giovanni Scaglione. Perfezionatosi con Piero Farulli e con Hatto Beyerle, il gruppo si è affermato in breve come una delle realtà cameristiche più interessanti della scena nazionale e ben presto anche internazionale. Il Quartetto è ospite regolare nei principali festival e rassegne in Europa, Sudamerica, Australia e Stati Uniti: Beethovenhaus e Beethovenfest di Bonn, Bozar di Bruxelles, Festival di Turku, Kammermusik Gemeinde di Hannover, Konzerthaus di Berlino, Wigmore Hall di Londra, Perth Festival in Australia, Coliseum di Buenos Aires, Metropolitan Museum di New York, sono tra i palcoscenici calcati dalla formazione. Dall’autunno 2011 i quattro archetti sono titolari della cattedra di Quartetto presso l’Accademia Stauffer di Cremona.

Biglietto intero: 15€; ridotto giovani €10 ( under 30);

last minute €3 (under 25) in vendita un’ora prima del concerto

Per informazioni: www.associazionescarlatti.it; info@associazionescarlatti.it

Infoline . 081 406011

Programma

Integrale dei quartetti per archi di Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)

Terzo concerto – I quartetti dedicati a Haydn

Quartetto in mi bemolle maggiore K. 428

Quartetto in la maggiore K. 464

Quartetto in do maggiore K. 465 “Le dissonanze”

Cristiano Gualco | violino Paolo Andreoli | violino Simone Gramaglia | viola Giovanni Scaglione | violoncello

Quartetto di Cremona

Nasce nel 2000 presso l’Accademia Stauffer di Cremona. Si perfeziona con Piero Farulli e con Hatto Beyerle, affermandosi in breve come una delle realtà cameristiche più interessanti sulla scena nazionale e ben presto anche internazionale.

Il Quartetto è ospite regolare nei principali festival e rassegne in Europa, Sudamerica, Australia e Stati Uniti: Beethovenhaus e Beethovenfest di Bonn, Bozar di Bruxelles, Festival di Turku, Kammermusik Gemeinde di Hannover, Konzerthaus di Berlino, Wigmore Hall di Londra, Perth Festival in Australia, Coliseum di Buenos Aires, Metropolitan Museum di New York, sono tra i palcoscenici calcati dal quartetto.

Dal 2011 al 2014 come “Artist in Residence” presso la Società del Quartetto di Milano ha eseguito l’ integrale dei quartetti di Beethoven, riscuotendo un tale successo da essere re invitati nel 2016 per eseguire il ciclo completo dei quartetti di Mozart.

Nell’estate 2016 hanno riproposto il ciclo Beethoven al festival di Norwich.

La stampa specializzata internazionale ne sottolinea le alte qualità artistiche ed interpretative ed emittenti radiotelevisive di tutto il mondo (quali RAI, WDR, BBC, VRT, SDR, ABC) trasmettono regolarmente i loro concerti in un repertorio che spazia dalle prime opere di Haydn alla musica contemporanea.

Dall’autunno 2011 sono titolari della cattedra di Quartetto presso l’Accademia Walter Stauffer di Cremona.

In campo discografico, nel 2011 è uscito per la Decca l’integrale dei Quartetti di Fabio Vacchi e nel 2012 per la Naxos, hanno inciso un disco dedicato ai compositori italiani dal titolo “Italian Journey”

Terminerà nel 2015 la pubblicazione dell’integrale dei Quartetti di Beethoven per la casa discografica tedesca Audite: il primo volume ha ottenuto subito importanti riconoscimenti come 5 stelle dal BBC Music Magazine e dallo Strad e nel giugno 2013 è stato nominato Disco Star del mese dal prestigioso Fonoforum tedesco. Grande successo hanno ottenuto anche i volumi successivi, esaltati dalla critica internazionale che unanimemente considera il quartetto di Cremona il vero erede del Quartetto Italiano

Tra gli ultimi riconoscimenti, ricordiamo il Supersonic Award della rivista tedesca Pizzicato e la nomination all’International Musical Award 2015 per la musica da camera.

Il Quartetto di Cremona è stato scelto come testimonial per il progetto “Friends of Stradivari”.

Cristiano Gualco suona un violino Giovanni Battista Guadagnini, Torino 1776

Paolo Andreoli suona un violino Paolo Antonio Testore, Milano ca 1758

Simone Gramaglia suona una viola Gioachino Torazzi, ca 1680

Giovanni Scaglione suona un violoncello Don Nicola Amati, Bologna 1712

La Fondazione Kulturfonds Peter Eckes aiuta il Quartetto di Cremona con questi straordinari strumenti, grazie alla gentile intermediazione del Dott. Gianni Accornero.

SCARICA PDF

In primo piano
RSS Feed
  • Facebook Long Shadow
  • Google+ Social Icon
Recenti
bottom of page