Dalle lettere di Carlo III di Borbone emerge il suo gran “lavoro” teatrale, come la scelta dei soggetti da musicare e quella delle maestranze da reclutare, fino ai giudizi sugli spettacoli visti che esprimeva nelle “formali” missive ai genitori. Approfondendo tali documenti, il musicologo Paologiovanni Maione ha costruito il raro programma “Note regali: la musica secondo l’epistolario di Carlo di Borbone” che la Fondazione Pietà de’ Turchini presenta giovedì 3 novembre alle ore 18.30 alla Reggia di Caserta (biglietto di ingresso alla Reggia), con la voce del controtenore Carlo Vistoli, specialista internazionale del repertorio Barocco, e Stefano Demicheli al cembalo. (Nell'immagine d'apertura, Capriccio con Carlo di Borbone circondato da cortigiani, Caserta, Palazzo Reale; sotto, il controtenore Carlo Vistoli e il cembalista Stefano Demicheli; in basso, ritratto del sovrano Carlo III).
Il concerto nasce come progetto speciale nell’ambito del Convegno internazionale per le celebrazioni del terzo centenario della nascita del sovrano, a cura degli atenei e di altre istituzioni della Campania. Assieme a musiche di Domenico Scarlatti e Antonio Vivaldi, il programma propone brani da opere eseguite alla presenza del re Carlo: “Temistocle” di Giovanni Alberto Rustioni, “Didone abbandonata” di Domenico Sarro, “La Clemenza di Tito” di Johann Aldofle Hasse e “Catone in Utica” di Leonardo Vinci. Il tutto, per una panoramica sul teatro del Settecento napoletano, sui gusti e sulla politica culturale del sovrano che ordinò la costruzione del Teatro di San Carlo. Una figura che Maione così introduce nelle note di sala: «Le sibilline parole del président Charles de Brosses, riportate nelle sue Lettres familiéres sur l’Italie, valsero all’illuminato monarca Carlo un’ignominia senza eguali destinata a perpetuarsi sino a raggiungere connotati leggendari in una storia costellata da virtuosi sovrani dediti alla nobile arte ed esemplari nell’inoppugnabile comportamento nelle pubbliche sale di spettacolo. Eppure in ogni edificio teatrale si consumava una liturgia tutt’altro che sacra all’insegna di una sociabilità fatta di visite, giochi, schermaglie, affari, gastronomia, amori, politica dove il gusto per la conversazione sembra essere un ingrediente indispensabile per cui il “disincantato” atteggiamento del figlio di Elisabetta Farnese – che sapeva come formare una prole regale e per questo lo affidò, tra l’altro, alle premurose cure di Giacomo Facco per la musica e a quelle di Michel Gaudrau per la danza – rientrava in un costume quanto mai imperante. Sulle intemperanze dell’alta aristocrazia nelle “stanze” del diletto si annoverano ben altri episodi assai più rimarchevoli del vivace parlottio (l’opera Partenope di Sarro eseguita il 4 novembre 1739, intervallata da tre balli) o del cedimento tra le braccia di Morfeo del giovane Borbone (giungeva a teatro dopo un estenuante cerimoniale festivo caratterizzato da baciamano pubblico, parata dell’esercito, funzioni religiose per cui uno smottamento si potrebbe anche giustificare)». E fino a concludere: «A noi non resta che restituire un’immagine che salvaguardi un monarca – forse non baciato particolarmente dalle muse ma addentro ai "linguaggi" che rappresentano e comunque assai attento alla loro valorizzazione con acume e consapevolezza –, e la sua corte, in un’attività necessarissima per i Principi in cui ravvisavano “l’onesto divertimento e l’allegria de popoli”».
Giovedì 3 novembre 2016 - ore 18.30
Vestibolo Superiore - Reggia di Caserta
Note regali: la musica secondo l’epistolario di Carlo di Borbone
Carlo Vistoli, controtenore
Stefano Demicheli, cembalo
Progetto e consulenza musicologica a cura di Paologiovanni Maione
Progetto speciale nell'ambito del Convegno Internazionale per le celebrazioni del terzo centenario della nascita di Carlo di Borbone
Da Temistocle
libretto: Pietro Metastasio; musica: Giovanni Alberto Ristori
(Napoli, Real Teatro di San Carlo, 19 dicembre 1738)
“Contrasto assai più degno” (Serse, I.9)
Da Didone abbandonata
libretto: Pietro Metastasio; musica: Domenico Sarro
(Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 20 gennaio 1737)
“E soffrirò che sia-Se resto sul lido” (Enea, I.19)
“Non cede all’austro irato” (Enea, II.12)
Domenico Scarlatti, Sonata in la maggiore KV208 (Adagio e cantabile)
Da La clemenza di Tito
libretto: Pietro Metastasio; musica: Johann Adolf Hasse
(Napoli, Real Teatro di San Carlo, 4 novembre 1738)
Se mai senti spirarti sul volto (Sesto, II.15)
Vo disperato a morte (Sesto, III.6)
Antonio Vivaldi: Concerto detto delle Stravaganze del sig. Vivaldi in re minore (Anne Dawson’s Book, 1720) Trascrizione anonima per clavicembalo del XVIII secolo
Da Catone in Utica
libretto: Pietro Metastasio; musica: Leonardo Vinci
(Parma, Teatro Ducale, 18 gennaio 1734)
“L’ingiustizia, il disprezzo-Che sia la gelosia” (Arbace, II.16)
“Combattuta da tante vicende” (Arbace, III.3)
L'ingresso al concerto sarà gratuito per i visitatori in possesso del biglietto della Reggia di euro 9 (sale) / euro 12 (sale e parco)
Info: 081 402395 – info@turchini.it - www.turchini.it
Carlo Vistoli
Nato nel 1987 a Lugo (RA), studia pianoforte e chitarra classica prima di dedicarsi al canto. Dal 2007 prende lezioni dal tenore William Matteuzzi, parallelamente a studi musicologici presso l'Università di Bologna. Frequenta inoltre, dal 2012 al 2015, il corso di prassi barocca tenuto dal contralto Sonia Prina al Conservatorio «Girolamo Frescobaldi» di Ferrara. Ha partecipato a masterclass con Monica Bacelli, Romina Basso, Marijana Mijanovi? and Sara Mingardo. Finalista al Concorso di Canto Barocco «Pietro Antonio Cesti» 2012 di Innsbruck e al Concorso «Musica Sacra» 2013 di Roma, riceve il I Premio al Concorso «Cleto Tomba» di Castel San Pietro Terme (Bologna); il Premio del Pubblico e il Premio “Farinelli” al Concorso «Città di Bologna» 2012; il Premio “Primo Palcoscenico” del Conservatorio «Bruno Maderna» di Cesena; il II Premio al Concorso di Canto Barocco «Francesco Provenzale» 2013 di Napoli. Nel settembre 2013, infine, risulta vincitore del I Premio al V Concorso «Renata Tebaldi» (Repertorio Antico e Barocco) di San Marino. Collabora con vari ensemble specializzati nel repertorio barocco, come Accademia Bizantina, Les Ambassadeurs (Alexis Kossenko), Les Caractères (Éliane Lavail; Xavier Julien-Laferrière), Ensemble Les Nations (Maria Luisa Baldassari), Harmonices Mundi (Claudio Astronio), New Trinity Baroque (Predrag Gosta), Opera Fuoco (David Stern), Il Pomo d'Oro (Maxim Emelyanychev), Talenti Vulcanici(Stefano Demicheli). Debutta in scena, nell'ottobre 2012, come Sorceress in «Dido & Aeneas» di Henry Purcell a Cesena e Ravenna. Nel novembre 2012, canta il ruolo di Licidane «L'Olimpiade» di Josef Mysliveek's al Teatro Comunale di Bologna, diretto da Oliver von Dohnányi. Nell'autunno del 2014 prende parte a una nuova produzione della dramatik opera«King Arthur» di John Dryden e Henry Purcell, allestita dal gruppo teatrale Motus e diretta da Luca Giardini, con rappresentazioni a Rimini (Sagra Musicale Malatestiana), Pesaro e Roma (Festival Romaeuropa). Nel novembre 2014, canta, – nel ruolo di Peritoo–, «Elena» di Francesco Cavalli, produzione del Festival di Aix-en-Provence, in due revival a Nantes e Rennes, diretto da Leonardo García Alarcón. Nello stesso periodo, a Pozna (Polonia) è Tamerlanonell'omonima opera di Georg Friedrich Händel, diretto da Alexis Kossenko, in forma di concerto. Dello stesso autore, in «Giulio Cesare in Egitto» canta, nel dicembre 2014, la parte di Tolomeo, diretto da David Stern, alla Symphony Hall di Shanghai. Nel giugno 2015 prende parte alla prima rappresentazione della catata scenica di Adriano Guarnieri «L'amor che move il sole e l'altre stelle», rappresentata nell'àmbito del Ravenna Festival. Nel luglio 2015 è Apollo in «Dafne» di Antonio Caldara, diretta da Stefano Montanari, a Palazzo Ducale di Venezia (produzione del Teatro La Fenice). Nel novembre 2015 canta il ruolo dello Spirit in «Dido & Aeneas» di Henry Purcell al Teatro Regio di Torino, con la direzione di Federico Maria Sardelli. Nel marzo del 2016 è Ottone in «Agrippina» di Georg Friedrich Händel al festival australiano Brisbane Baroque. Selezionato per essere uno dei sei solisti del progetto de Le Jardin des Voixde Les Arts Florissants (VII Edizione 2015), condotto da William Christie e Paul Agnew, intraprende una tournée internazionale (Caen, Hong Kong, Perth, Melbourne, Sydney, Mosca, Parigi, New York, Lucerna, Bordeaux, Varsavia, Tokyo, Seoul, Shanghai, Macau) con lo spettacolo “Un Jardin à l'italienne”, sotto la direzione di William Christie e la mise en espace di Sophie Daneman. Nel dicembre 2016 sarà l'alto solista nel «Messiah» di Georg Friedrich Händel diretto da William Christie, per una tuornée europea (Baden-Baden, Barcellona, Budapest, Londra, Madrid, Parigi) e, sempre con Les Arts Florissants, canterà Pastore in «Orfeo» di Claudio Monteverdi diretto da Paul Agnew. Nel 2017 farà parte della tourné internazionale delle tre opere monteverdiane, assieme a Sir John Eliot Gardiner. Nel luglio 2017 sarà Idraspe in una nuova produzione di «Erismena» di Francesco Cavalli, al Festival di Aix-en-Provence, diretto da Leonardo García Alarcón. Ha inciso per Bongiovanni, Brilliant e Tactus. Un recital solistico, dedicato al castrato Nicolino, è di prossima pubblicazione per Arcana.
Stefano Demicheli
Nato a Torino nel 1975, Stefano Demicheli è diplomato in organo e composizione organistica e in clavicembalo. Ha iniziato a studiare clavicembalo all’età di tredici anni sotto la guida di Ottavio Dantone, proseguendo poi presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano dove ha conseguito il diploma di perfezionamento. Gli incontri, prima con Ottavio Dantone e poi con Lars-Ulrik Mortensen ed Emilia Fadini, sono stati decisivi per la sua formazione. Ha collaborato come solista e continuista con numerosi ensemble con strumenti originali fra i quali Accademia Bizantina, Il Giardino Armonico, Freiburger Barockorchester, Concerto Köln, ensemble I Barocchisti, ensemble Zefiro e tiene regolarmente recital come partner di strumentisti e cantanti. La sua attività concertistica lo porta a esibirsi regolarmente nelle sale da concerto e nei teatri più importanti di tutta Europa all’interno di festival prestigiosi. Nell’anno 2000 è stato solista presso il Teatro La Scala di Milano. Ha registrato per diverse case discografiche e per le principali emittenti radiofoniche e televisive europee. Ha lavorato al fianco di rinomati solisti per concerti e opere e collaborato al fianco di celebri direttori (Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Corrado Rovaris, Ottavio Dantone, Gottfried van der Goltz, Ivor Bolton, Giovanni Antonini, Paul Goodwin, Renè Jacobs) e molte orchestre. Per diversi anni è stato l’assistente di René Jacobs. Dal luglio 2000 è fra i docenti del Corso Internazionale di Musica Antica di Urbino. È fondatore e direttore di Dolce&Tempesta, ensemble che riunisce alcuni fra i più esperti musicisti italiani specializzati nell’esecuzione della musica antica con strumenti originali. È stato direttore dell’orchestra Academia 1750 di Barcelona (Spagna) ed è il direttore musicale dell’orchestra giovanile Talenti vulcanici di Napoli (Fondazione Pietà dei Turchini), dalla sua fondazione.
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