Dalla vocalità del Cinque e Seicento alla canzone dei nostri giorni, con pagine di Barbara Strozzi, Kapsberger, Cavalli e, sempre azzardando sul tavolo delle contaminazioni, fino a toccare "Il cielo in una stanza" di Gino Paoli e il testo di Lina Wertmüller “Mi sei scoppiato dentro al cuor”. A giocare con stili ed epoche così distanti, Claudio Borgianni (per regia musicale) e Vincenzo Capezzuto (voce, nell'occasione accompagnata da Luciano Orologi al sax soprano e clarinetto basso, più Simone Vallerotonda alla tiorba, chitarra barocca e chitarra battente), artefici e protagonisti di Soqquadro Italiano, progetto originalissimo nato cinque anni fa e per la prima volta questa sera proposto a Napoli, in stagione per la Pietà de' Turchini con Galleria Toledo, alle ore 20.30 a Villa Pignatelli. (Nella foto d'apertura, Vincenzo Capezzuto; in basso Vincenzo Capezzuto e Claudio Borgianni)
Alle spalle del nuovo capitolo sperimentale ispirato al "cult" del cantautore classe 1934 Paoli, lo speciale incontro professionale che ha portato a collaborare con Borgianni un talento fuoriclasse artisticamente cresciuto a Napoli: è appunto Vincenzo Capezzuto, nato a Salerno nel 1979, formatosi alla Scuola di Ballo sancarliana di Anna Razzi e quindi entrato in Compagnia, ma presto volato nelle formazioni indipendenti di Mauro Bigonzetti e Julio Bocca. In parallelo, la scoperta sorprendente di una voce: naturale, versatile quanto unica nel suo genere, presto in vetta nel circuito concertistico e discografico grazie alla scommessa di Christina Pluhar, liutista, arpista straordinaria e direttrice artistica dell’ensemble “L’Arpeggiata”.
La storia di Vincenzo ha dunque inizio da Napoli, vent’anni fa: lo ricordiamo perfettamente quando ancora adolescente, scelto fra i migliori allievi della Scuola della Razzi, volteggiava distinguendosi per quel suo non comune scatto ritmico sul grande palcoscenico del San Carlo in “Tracce di luci nell’aria” di Joseph Fontano, in locandina per i più giovani. Poi nel 1997, a diciassette anni il diploma con il massimo dei voti e, a breve, il salto in stagione ottenendo un ruolo da solista nel donizettiano “Te voglio bene assaje” di Roberto De Simone e Luciano Cannito. A seguire, l’ingresso a tempo indeterminato nella Compagnia di Balletto del San Carlo eccellendo in Bournonville come in Petit, in Balanchine come in Forsythe. «Gli anni del Teatro – ha sempre dichiarato in merito il danzatore e cantante – sono stati formativi e sorprendenti soprattutto perché si aveva la fortuna di entrare in contatto con grandissime personalità artistiche quali Roberto De Simone, Rudolf Nureyev, Vittoria Ottolenghi. Personaggi che hanno segnato la mia vita, sia a livello umano che professionale». Poi, il coraggio di lasciare un incarico stabile per entrare nell’Aterballetto, nell’English National Ballet, nella MMcompany di Michele Merola e nel Ballet Argentino di Julio Bocca. Quanto al doppio percorso in singolare equilibrio fra il corpo e la voce, lo stesso Vincenzo ci ha confessato: «Da piccolo ero molto affascinato dalla musica. Era come se per me fosse il linguaggio più naturale per comunicare, quasi più della parola. Decisi quindi istintivamente di approfondire, per prima cosa, la danza ben sapendo che il rigore, la conoscenza profonda del mio corpo attraverso la musica, mi avrebbe permesso con il tempo di prendere coscienza anche della voce, potendo poi trasmettere al canto l’esperienza artistica fin lì maturata. Moltissime persone, in Teatro, mi dicevano intanto che avevo una voce “rara”, “indefinibile”, “naturalmente intonata”. Capivo chiaramente che la natura aveva fatto molto e che bisognava approfondire la conoscenza dello strumento senza troppi artifici, ma con intelligenza e attenzione. Il passaggio dalla danza al canto sarebbe stata un’evoluzione naturale».
Ed è cosi che la sua voce oggi attraversa, con semplicità spontanea, generi e registri diversissimi, saltando dalle meraviglie del primo Barocco alla nostra contemporaneità, evocando le radici popolari antiche e la tradizione “colta” dal Rinascimento o i tempi d'oro dei castrati. Nel suo recente repertorio, infatti, tanto il meraviglioso Lamento della Ninfa di Ottavio Rinuccini, sulle note di Monteverdi, quanto le canzoni di Mina, le monodie seicentesche di Barbara Strozzi e i canti del folklore napoletano e veneziano, fino all'ultima sua reinvenzione, la “Mater dolorosa” jacoponiana, che lo ha visto tornare a danzare unitamente al canto. Il tutto, reinventando nuove relazioni e suggestioni fra testo e partitura entro la cifra targata Soqquadro Italiano, con coraggio pronta a rileggere in formula di volta in volta inedita la produzione artistica, musicale e teatrale a cavallo tra il XVI e XVII secolo, così come la produzione jazz o pop entro il confronto-interazione fra i diversi linguaggi artistici. Nulla di strano perché, come spiegano gli artisti, "Soqquadro" significa scompiglio… «È infatti un modo per rileggere il Cinque e il Seicento musical-teatrale sovvertendone, in formule di contaminazione, le regole di stile e di genere».
Giovedì 13 ottobre 2016 - ore 20:30
Veranda neoclassica di Villa Pignatelli, Napoli
Soqquadro Italiano
“Il cielo in una stanza”
Vincenzo Capezzuto, voce
Claudio Borgianni, regia musicale
Luciano Orologi, sax soprano e clarinetto basso
Simone Vallerotonda, tiorba, chitarra barocca, chitarra battente
Programma:
Francesco Corbetta (1615-1688), Ciaccona
Giovanni Girolamo Kapsberger (1580-1651), Già Risi
Gino Paoli (1934), Il Cielo in una Stanza
Enrico Radesca da Foggia (1550?-1625), Amare, mentre è tempo
Mogol/Roberto Soffici, Non credere
Barbara Strozzi (1619-1677), Che si può fare
Santiago de Murcia (1673-1739), Cumbé
P. Limiti / O. Rinuccini (1562-1621) / M. Nobile / C. Monteverdi (1567 –1643), Cantata degli amanti traditi
Francesco Cavalli (1602 – 1676), E’ rimedio al mal d’amore
Anonimo (XVII sec.), Occhi belli
Lina Wertmüller – Bruno Canfora, Mi sei scoppiato dentro al cuore
Ingresso: 5 euro
in collaborazione con Galleria Toledo
Info: 081 402395 – info@turchini.it - www.turchini.it
Soqquadro Italiano
Soqquadro Italiano è un progetto culturale creato da Claudio Borgianni e da Vincenzo Capezzuto. L’idea di questo progetto nasce dal comune interesse di Borgianni e Capezzuto per la produzione artistica, musicale e teatrale italiana a cavallo tra il XVI e il XVII secolo.
Soqquadro Italiano è un ensemble di musica
Considerato uno dei gruppi più peculiari ed innovativi dell’odierno panorama musicale italiano, Soqquadro Italiano apre il suo sguardo a tutti i linguaggi artistici con la volontà e l’interesse di una continua CONTAMINAZIONE.
Soqquadro Italiano è una compagnia di danza
Il repertorio musicale spazia dalla musica antica, jazz, tradizionale e pop, rimanendo sempre aperto ad accogliere nuovi stimoli creativi, in un continuo movimento di FUSIONE.
Soqquadro Italiano è una compagnia teatrale
Una ricerca costante, tra passato e presente, per riscoprire l’originalità e il senso di disordine-ordinato che ci accomuna nella parola ITALIANO
Soqquadro Italiano è un gruppo creativo
Dal 2011, Soqquadro Italiano ha tenuto concerti in Belgio, Italia, Olanda, Russia, Spagna Ecuador all’interno d’importanti sedi di rilevanza internazionale; tra queste: Gent Festival, Operadagen Rotterdam, Ravenna Festival, Festival Incontri in terra di Siena, Festival Internazionale di Novisad, Sagra Musicale Umbra, ed altri
Nel 2015 il gruppo debutta in Spagna con la produzione Stabat Mater in collaborazione con il coreografo Mauro Bigonzetti ed esce il CD Numero Uno Live dedicato alla musica dello spettacolo “Da Monteverdi a Mina”.
Nel febbraio 2016 Soqquadro Italiano debutta a Sochi con la nuova produzione La Stravaganza, per consort orchestra d’archi e video d’arte . Nel Marzo 2016 il gruppo è inviato in Ecuador con Stabat Mater nel festival internazionale di musica sacra del teatro Nacional de Sucre a Quito.
Vincenzo Capezzuto, salernitano, collabora stabilmente con l’ensemble L’Arpeggiata di Christina Pluhar con la quale ha inciso 4 dischi per EMI / VIRGIN CLASSICS, esibendosi alla Carnegie Hall di New York, ai BBCProms ed al Wigmore Hall di Londra fino all’Accademia Filarmonica Romana. Nel 2010 è ospite dell’Orchestra Europea Barocca e dell’ensemble Accordone al festival di Salisburgo. la scrittrice americana Donna Leon lo vuole come voce solista del progetto GONDOLA (libro+CD) insieme all’ensemble barocco il Pomo d’oro diretto da Riccardo Minasi e con la partecipazione straordinaria di Cecilia Bartoli, interpretando le Arie da battello Veneziane del 1700. Partecipa al disco “Ti amo anche se non so chi sei” al fianco di grandi interpreti quali: Lucio Dalla, Franco Battiato e Gianni Morandi. Ha danzato in qualità di primo ballerino, nelle compagnie Teatro San Carlo di Napoli, English National Ballet, Ballet Argentino di Julio Bocca, MMcompany di Michele Merola e Aterballetto ricevendo numerosi premi e riconoscimenti.
Personalità eclettica, Claudio Borgianni dopo gli studi musicali, si dedica al teatro collaborando con varie compagnie in Italia e all’estero. Nel 2009 firma la drammaturgia dello spettacolo Per anima sola sulla figura del famoso castrato Senesino, con L’Accademia Bizantina per il Festival Contemporaneamente Barocco. Nel 2010 collabora con l’Orchestra La Verdi per un progetto dedicato al Settecento Napoletano. Collabora come autore al CD “Tutta colpa dell’amore” di Roberto e Marinella Ferri. Dal 2006 al 2011 dirige la compagnia Bauci Teatro realizzando produzioni artistiche tra cui “Storia di un fiore che Dio fece nascere per sbaglio” sulla figura della poetessa Dina Ferri in cui la prosa, la danza e la musica diventano gli elementi artistici di cui Claudio si serve dando vita al progetto Soqquadro Italiano che fonda nel 2011 insieme a Vincenzo Capezzuto.
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