«Un brano cristallino e al contempo d’impeto e passione, dalla scrittura limpida e scopertissima, alla Mozart per intenderci, lezioso secondo lo stile settecentesco di maniera ma denso di fuoco virtuosistico e di grande slancio romantico. Una pagina insomma molto vicina all'essere umano, in cui c’è tutto: dolcezza e pianto, gioia, dolore e solitudine, arte classica e profonda tempra ottocentesca. Più un uso raffinatissimo delle armonie» spiega Luca Signorini (nella foto d'apertura), primo violoncello dell’Orchestra del Teatro San Carlo e stasera, venerdì 16 settembre (ore 20.30) in data unica, solista di rara sensibilità stilistico-espressiva scelto per le incantevoli Variazioni Rococò di Čajkovskij, nell’occasione dirette da Gabriele Ferro (che tornerà il 30 novembre per l’inaugurazione della Lirica) e in programma insieme alla Quinta Sinfonia dello stesso autore per la chiusura della stagione dei Concerti al San Carlo (foto in basso). Composte nel 1876 appena qualche mese prima della Quarta Sinfonia e dell'Evgenij Onegin, con dedica al violoncellista Wilhelm Fitzenhagen, "Konzertmeister" della Società musicale imperiale russa e stimato docente del Conservatorio di Mosca, le Variazioni su un tema Rococò op. 33 si rivelano brano di grande impegno sia sotto il profilo tecnico che in termini di tornitura stilistica essendo apertamente ispirate al modello settecentesco, Mozart in primis, quanto spinte verso la più autentica sensibilità dell’ultima stagione romantica. «Partono infatti da un tema di semplicità estrema – prosegue Luca Signorini – in cui però c’è già tanto da esprimere». E, via via, entro la metamorfosi di quel tema messa a segno nell’arco di sette variazioni inframmezzate da interludi e cadenze, affiorano la bravura sia del solista chiamato a darvi forma che il non facile impegno dell’Orchestra. «Per il solista – spiega il primo violoncello della Fondazione lirica napoletana, che tra l'altro ben ricordiamo nella bella interpretazione delle stesse Variazioni negli anni Novanta alla Rai di viale Marconi all’indomani dello scioglimento della gloriosa Scarlatti, dunque accanto ad una sperimentale quanto dalla vita breve Orchestra Sinfonica della Rai di Roma e Napoli – ci sono tanti passaggi difficili, fra doppie corde, ottave ma, innanzitutto, le mille sfumature e sorprese (su tutte, splendido il passaggio fra la penultima rarefatta all'acuto e l'ultima che risorge con tutto il suo impeto) da tirar fuori secondo la propria sensibilità stilistica e il gusto musicale. Non meno arduo, quindi, il ruolo dell’Orchestra, qui non chiamata semplicemente ad accompagnare, bensì ad integrarsi con la scrittura dello strumento solista in una forma d’insieme, dal costante respiro sinfonico. Ed è un po’ lo specchio del mio rapporto con una compagine strumentale da considerare come una grande famiglia. Una famiglia con cui misurarsi e con cui perfettamente interagire da prima parte o da solista. In questi giorni, alle prove, sono stati tutti bravissimi. Un bel risultato che rende merito ad una scelta della dirigenza attenta a valorizzare attraverso un simile rapporto, felicemente e debitamente, il talento dei suoi professori d’orchestra. Alle spalle del passaggio di testimone da prima parte a solista, per nulla da intendersi come una passeggiata, ci sono settimane e settimane di lavoro, di ansia e fatica finalizzate non certo a guadagnare più soldi, ma a porre in luce un’arte musicale e di stile».
A completare la serata progettata entro l’itinerario a più riprese quest’anno dedicato a Čajkovskij, la Sinfonia n. 5 in mi minore, op. 64, scritta fra il maggio e l’agosto del 1888, quindi eseguita per la prima volta a San Pietroburgo sotto la direzione dello stesso compositore. Čajkovskij non ne espresse in un programma preciso le idee, ma ebbe ad appuntare alcuni, ipocondriaci pensieri che riportiamo a seguire: "Introduzione: sottomissione totale davanti al destino o, ciò che è lo stesso, davanti alla predestinazione ineluttabile della provvidenza. Allegro. I: Mormorii, dubbi, accuse a […]. II: Non è meglio allora gettarsi a corpo morto nella fede? Il programma è eccellente, ammesso che riesca a realizzarlo". Un altro appunto relativo al secondo movimento accenna al contrasto tra un tema indicato come "consolazione" e "raggio di luce", quindi a un tema affidato agli strumenti gravi, che risponderebbe: "No, nessuna speranza". Ribadendo il principio della Quarta Sinfonia, anche la Quinta risulta dunque ispirata al concetto del Fato che, qui associato ad un chiaro spunto motivico, innerva e avvolge in forma ciclica tutti e quattro i movimenti della magnifica architettura sinfonica.
Gabriele Ferro, regolarmente ospite del Teatro di San Carlo, cui è legato da un rapporto speciale, sia con il pubblico che con le compagini artistiche (che ha guidato in qualità di direttore musicale dal 1999 al 2004) torna a dirigere l'orchestra stabile un anno dopo il successo de La Cenerentola di Rossini. Oltre ad inaugurare la stagione sinfonica 2014/15, negli ultimi anni Gabriele Ferro ha diretto a Napoli molte produzioni di successo: Semiramide di Rossini nel novembre 2011 e Les pêcheurs de perles di Bizet nel novembre 2012, Salome di Strauss nel novembre 2014. Ha inciso per Sony, Emi, Erato e Deutsche Grammophone ed è accademico di Santa Cecilia. Recentemente è stato nominato Direttore musicale del Teatro Massimo di Palermo.
Luca Signorini, primo violoncello del Teatro di San Carlo, è anche violoncellista, compositore e scrittore. Ha collaborato con le orchestre di Santa Cecilia, con la Scarlatti di Napoli e con l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Si esibisce regolarmente anche in formazione cameristica con il Quartetto d'Archi del Teatro di San Carlo con cui ha suonato al Festival di primavera di Budapest e, precedentemente, a Hong Kong per l’Arts Festival 2013.
Il programma
Direttore | Gabriele Ferro
Violoncello | Luca Signorini
Pëtr Il'ič Čajkovskij,
Variazioni su un Tema rococò per violoncello e orchestra, op. 33
Sinfonia n. 5 in mi minore, op. 64
Orchestra del Teatro di San Carlo
Teatro di San Carlo
Venerdì 16 Settembre 2016, ore 20.30 (Turno S / P) / (Turno M Sinfonica)
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