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Paola De Simone

Un fondamentale saggio dedicato alla diatriba storiografica sulla Scuola musicale napoletana nel volume intitolato al Teatro San Carlo edito da Electa, importantissimi approfondimenti ed edizioni critiche su Giovan Battista Pergolesi, due volumi di base sulla storia del melodramma (Il Palazzo incantato, Discanto 1979), il prezioso lavoro di coordinamento sul fondo documentale Spontini presso la Biblioteca Planettiana, l'eredità scientifica e metodologica lasciata ai suoi allievi veri, gli interessi da Vivaldi a Bussotti, i molteplici incarichi culturali e di consulenza. Una personalità di primo piano, dunque, quella del musicologo milanese Francesco Degrada (1940-2005), scomparso prematuramente il 20 maggio di undici anni fa ed oggi, proseguendo nel solco delle iniziative performative, scientifiche e toponomastiche realizzate a partire dal 2015 nel decennale della scomparsa, ulteriormente ricordato dal Comune e dal Festival Pergolesi Spontini di Jesi, cittadina natale del compositore per antonomasia dello "Stabat" e di opere capitali della prima generazione di Scuola napoletana, dall'Università di Milano, dalla Fondazione Cini di Venezia e da due importanti studiosi napoletani presenti nel comitato scientifico di coordinamento delle iniziative, Francesco Cotticelli e Paologiovanni Maione.

Entro il tracciato di proposte già dedicate in locandina dalla Fondazione guidata da William Graziosi con la direzione artistica recentemente passata dalle cure di Giovanni Oliva (di Torre del Greco, ex segretario artistico del Ravenna Festival e consulente artistico del Petruzzelli di Bari) a quelle di Vincenzo De Vivo (salernitano, ex direttore artistico del Teatro San Carlo) e accanto ad importanti segnali quale l'intitolazione di un “Largo Francesco Degrada” a ridosso del Teatro Pergolesi, il Comune di Jesi e la Fondazione Pergolesi Spontini nei prossimi giorni continuano a ricordare infatti, attraverso la promozione di un lodevolissimo programma di iniziative scientifiche, l'illustre musicologo e maggiore studioso dell’opera di Giovanni Battista Pergolesi, compositore scomparso ad appena 26 anni a Pozzuoli e del quale lo studioso ha redatto il definitivo catalogo, liberandolo da false attribuzioni e consentendo di riproporne i capolavori in edizione critica conforme alla volontà del Maestro.

Dello studioso milanese, all'epoca della scomparsa, Riccardo Muti ebbe a scrivere: “Con Francesco Degrada il mondo della musicologia internazionale ha perduto uno dei suoi esponenti di punta. L’Italia, troppo spesso un paese di scarsa memoria, ha il dovere di ricordare gli studiosi come lui che, in assoluta umiltà, hanno contribuito in misura decisiva a illuminare e valorizzare gran parte della nostra storia musicale”.

D'altra parte, con Jesi, il professor Degrada (nella foto a sinistra) aveva stretto un costante e ventennale rapporto, organizzando Convegni Pergolesiani con i più insigni studiosi internazionali e collaborando con la Fondazione Pergolesi Spontini per la valorizzazione dell’opera del compositore, fino all’ultimo convegno internazionale da lui organizzato (a Jesi, nel 2004, pochi mesi prima della sua scomparsa). Era presidente del Comitato Pergolesiano della Fondazione Pergolesi Spontini, per le cui Edizioni musicali aveva curato personalmente le edizioni critiche dell'Olimpiade e del Flaminio.

Al ricordo di Francesco Degrada, in parallelo alla memoria della grande attrice jesina Valeria Moriconi di cui pure ricorrevano i dieci anni dalla scomparsa, lo scorso settembre era stato dedicato il XV Festival Pergolesi Spontini, sul tema “Lacrimosa memoria, sorridente levità”, con un “Concerto per Francesco Degrada” affidato a due soliste d’eccezione come Eva Mei e Sara Mingardo, più un Convegno internazionale di studi in due sessioni: “Il solco tracciato da Francesco Degrada: un bilancio a 10 anni dalla scomparsa” in collaborazione con il Centro Studi Pergolesi dell’Università di Milano, quindi “Il Fondo Spontini della Biblioteca Planettiana di Jesi e i preziosi ritrovamenti” parimenti promossa dalla Biblioteca cittadina (nella foto sotto, il Teatro Pergolesi di Jesi, sede del primo incontro scientifico).

Ebbene, proprio durante quelle giornate di studio era emersa la volontà di dare vita ad una nuova iniziativa di più ampio respiro che ripercorresse approfonditamente gli studi e la portata del magistero di Francesco Degrada, secondo una articolazione che, muovendo da una panoramica sui molteplici ambiti di interesse dell'illustre musicologo, lasciasse spazio anche ad una ricognizione sullo stato attuale dei percorsi da lui stesso tracciati. L’ampiezza d’interessi e il respiro culturale del grande studioso costituiranno pertanto oggetto di approfondimento in un'iniziativa articolata in tre prestigiose sedi nazionali e altrettanti appuntamenti. La tripartizione dell'incontro dal titolo "Musicologia: critica, filologia e storia. Il ricordo di Francesco Degrada" seguirà la seguente scaletta: Parte I: Oltre le usate carte. Nuovi cantieri per la storia dello spettacolo nel Settecento. Jesi, 10 settembre 2016; Parte II: L’altro ‘700 e il ’700 strumentale negli studi di Francesco Degrada; le edizioni critiche. Milano, Università di Milano – Sala Napoleonica, 27 gennaio 2017; Parte III: Drammaturgia e messinscena in Verdi e Puccini: Macbeth, Don Carlos, Otello, Bohème. Venezia, Fondazione Cini – Sala Barbantini, 4-5 maggio 2017.

Tra gli studiosi che interverranno al primo appuntamento coordinato nelle Sale Pergolesiane (nella foto a destra) al Teatro di Jesi dai professori e al contempo relatori Paologiovanni Maione (titolare della cattedra di Storia della Musica al "San Pietro a Majella") e Francesco Cotticelli (Seconda Università degli Studi di Napoli), dopo il saluto del sindaco-presidente Massimo Bacci, dei vertici della Fondazione Graziosi e De Vivo, quindi sotto la presidenza di sessione affidata ai professori Renato Di Benedetto e Franco Piperno, segnaliamo infine: Claudio Toscani, Livio Aragona, Andrea Chegai, Rosa Cafiero, Giulia Giovani, Teresa Maria Gialdroni, Paolo Sullo.

IL CONVEGNO - Gli interessi di Degrada studioso spaziavano infatti dal Rinascimento alla contemporaneità; e se vi si potevano individuare alcuni temi conduttori, questi erano anzitutto l’opera italiana, con le sue mutevoli vicende e implicazioni internazionali dalle origini al primo Novecento; il Settecento strumentale e della civiltà musicale napoletana; il genere della cantata da camera; il dibattito estetico e la storia delle idee ma anche certe tendenze della nuova musica tra gli anni Settanta e Novanta. Tra gli autori da lui più studiati e amati – giacché per Degrada l’interesse storico-critico non era mai disgiunto dal sincero apprezzamento estetico – si incontrano Monteverdi e Vivaldi, Domenico Scarlatti e Pergolesi, Gluck e Mozart, Boccherini, Verdi e Gian Francesco Malipiero. Alla forte impronta idealistica e crociana, all’epoca ancora dominante, Degrada intrecciò sin dall’inizio un’attenzione scrupolosa al dato testuale. Nei suoi scritti, tale attenzione si coglie nella correttezza del ritrovamento, dell’impiego della lettura e dell’interpretazione storica dei documenti; nell’importanza attribuita alla conoscenza e dunque alla ricostruzione filologica della tradizione testuale delle composizioni musicali; nel ruolo determinante dell’analisi stilistica e strutturale per la valutazione estetica; infine, nella necessità di interpretare il fatto musicale riconducendolo al suo più ampio contesto storico, sociale e culturale. È alla luce dello spettro offerto da questo orientamento metodologico che, per esempio, Degrada iniziò a studiare le vicende della civiltà musicale napoletana del Settecento e di alcuni suoi protagonisti, aprendo nuove prospettive che indicarono l’esigenza di una sostanziale revisione storiografica di quelle vicende e, dunque, del loro stesso significato. A tale riguardo si pensi in particolare agli studi su Pergolesi, di cui Degrada incominciò a occuparsi sin dalla tesi di laurea discussa nel 1964 (Giovanbattista Pergolesi: contributo ad un’interpretazione critica, relatore Guglielmo Barblan), e a quanta parte vi ricoprano la storia della recezione della figura del compositore e della sua musica, le questioni di attribuzione e i fenomeni di falsificazione che per due secoli hanno complicato non poco le ricerche su questo autore. Per Degrada, Pergolesi resterà poi com’è noto l’interesse di una vita, fino all’ultimo convegno internazionale da lui organizzato (a Jesi, nel 2004); nell’arco di quarant’anni lo studioso raccolse una quantità impressionante di documentazione e di materiali preparatori per quella monografia che poi non ebbe il tempo di scrivere, ma della quale aveva già scelto il titolo, di per sé assai significativo: Giovanni Battista Pergolesi. Un viaggio nell’immaginario musicale. Sarà la Fondazione Pergolesi Spontini dunque ad aprire il convegno a Jesi, la città che diede i natali a Giovanni Battista Pergolesi e a cui Francesco Degrada è rimasto sempre affettuosamente e idealmente legato. Jesi dal canto suo gli è tributaria sia della impostazione di tutte le attività di produzione lirica pergolesiana – che hanno trovato e continuano a trovare nel Festival Pergolesi Spontini la massima espressione ormai internazionalmente riconosciuta – sia dell’impostazione di tutte le attività musicologiche ed editoriali che la Fondazione conduce su Pergolesi. La Fondazione Pergolesi Spontini, nella fattispecie le produzioni pergolesiane da essa realizzate e messe in scena a Jesi nel corso dei vari anni, ha di fatto dato corpo agli insegnamenti impartiti dal grande studioso che ha potuto assistere solo in parte al coronamento di quel suo percorso. L’assegnazione del Premio Abbiati – il più prestigioso riconoscimento attribuito dalla critica italiana alle produzioni liriche – per la riproposizione a Jesi dell’opera omnia pergolesiana nei 300 anni dalla nascita del Compositore ha ulteriormente avvalorato la portata dell’intero progetto, immaginato disegnato e idealmente compiuto da Degrada. L’attenzione al testo è stato un connotato essenziale dell’approccio di Degrada; la stessa attenzione, associata all’interesse per la musica viva, si ritrova infatti nella sua attività di curatore di edizioni. Degrada ha infatti coltivato un rapporto multiforme, diretto e coinvolto con la musica viva: oltre a curare le revisioni moderne di decine di partiture strumentali, sacre e operistiche di compositori italiani del Settecento, Degrada divenne membro dei comitati delle edizioni critiche di Vivaldi, Pergolesi e Verdi, svolgendo altresì il ruolo di consulente per la Ricordi. Nella realizzazione delle edizioni, sempre concepite in funzione della concreta destinazione esecutiva, confluivano diversi aspetti della personalità di Degrada: la formazione del musicista, lo scrupolo scientifico del filologo, l’interesse culturale per una corretta valorizzazione delle composizioni del passato (aggiornata nel corso dei decenni alla generale evoluzione dei presupposti e dei criteri editoriali nonché delle tendenze della prassi esecutiva) e, appunto, il coinvolgimento nel presente della musica viva. Nell’appuntamento di Jesi, così come in quello a Milano, si porrà quindi l’accento sulle edizioni critiche condotte da Degrada e sul loro attuale stato dei lavori. A gennaio 2017 seguirà quindi l’appuntamento a Milano, nella “sua” Università: Francesco Degrada seppe fare della sua cattedra un importante punto di riferimento della vita culturale e della musicologia italiana e internazionale, riuscendo ad aggregare attorno a sé una comunità di studiosi appartenenti a generazioni più giovani, dei quali sapeva apprezzare il valore e l’indipendenza in ogni circostanza, persino in caso di “conflitto” (non è un caso se i suoi corsi universitari furono sempre molto frequentati dagli studenti, sia per il fascino degli argomenti trattati sia per l’ampiezza di orizzonti e prospettive in cui essi venivano contestualizzati). L’Università di Milano ha costituito al proprio interno, nel 2008, il Centro Studi Pergolesi, conferendo sistematicità all’amplissima documentazione sopracitata, da Degrada raccolta nel corso del suo percorso professionale e simbolicamente proseguita nel suo nome dagli studiosi che ne hanno raccolto il testimone. Fulcro dell’appuntamento milanese: il restante ‘700 operistico e quello strumentale, e unì ampia tavola rotonda sulle edizioni critiche. Il ciclo di appuntamenti a Degrada dedicati si concluderà a Venezia nel maggio 2017 con la giornata di studio ospitata e organizzata dalla Fondazione Cini. Prendendo spunto dagli scritti di Degrada, verranno approfonditi gli aspetti legati alla drammaturgia e alla messinscena in Verdi e Puccini, soffermandosi in particolare su Macbeth, Don Carlos, Otello e Bohème. Degrada ha trasmesso, in una lezione di rigore e umanità prodiga di suggerimenti e indicazioni, l’imperativo di un’onestà intellettuale assoluta, la chiarezza cristallina e, al contempo, la flessibilità metodologica e l’ampiezza della apertura culturale. Per tale motivo ancor oggi i suoi scritti appaiono decisivi per la messa a fuoco e la descrizione critica di certi temi, autori e capolavori della storia musicale. A tutti noi il compito di continuare a tenere vivo il suo magistero presso le nuove generazioni. (citazioni liberamente tratte da: Finchè non splende in ciel notturna face, Studi in memoria di Francesco Degrada, a cura di Cesare Fertonani, Emilio Sala, Claudio Toscani).

MUSICOLOGIA: CRITICA, FILOLOGIA E STORIA. IL RICORDO DI FRANCESCO DEGRADA

Parte I: Oltre le usate carte. Nuovi cantieri per la storia dello spettacolo nel Settecento. Jesi, 10 settembre 2016

Parte II: L’altro ‘700 e il ’700 strumentale negli studi di Francesco Degrada; le edizioni critiche. Milano, Università di Milano – Sala Napoleonica, 27 gennaio 2017

Parte III: Drammaturgia e messinscena in Verdi e Puccini: Macbeth, Don Carlos, Otello, Bohème. Venezia, Fondazione Cini – Sala Barbantini, 4-5 maggio 2017

I parte Oltre le usate carte. Nuovi cantieri per la storia dello spettacolo nel Settecento Sabato 10 Settembre 2016 Jesi, Teatro G.B. Pergolesi, Sale Pergolesiane Coordinatori: Francesco Cotticelli, Paologiovanni Maione

PROGRAMMA

ore 10.30 – 13.30 Indirizzi di saluto: Massimo Bacci, Presidente della Fondazione Pergolesi Spontini e Sindaco di Jesi William Graziosi, Amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini Vincenzo De Vivo, Direttore Artistico della Fondazione Pergolesi Spontini Renato Di Benedetto, Università degli studi di Napoli “Federico II”, Presidente dell’Edizione Nazionale Opera Omnia Pergolesi (Fondazione PS – Ricordi) e del Comitato Scientifico Pergolesiano della Fondazione

Sessione I: presiede Renato Di Benedetto

Interventi: Claudio Toscani Centro Studi Pergolesi-Università degli studi di Milano; Edizione Nazionale Opera Omnia Pergolesi (Fondazione PS – Ricordi); Comitato Scientifico Pergolesiano della Fondazione PS L’Edizione Nazionale delle Opere di Pergolesi: acquisizioni e prospettive della ricerca Livio Aragona Istituto Superiore Studi Musicali di Bergamo; Centro Studi Pergolesi-Università degli studi di Milano Sull’edizione critica del San Guglielmo. Riflessioni a margine Marilena Laterza Università degli studi di Milano Cinquant’anni di intermezzi napoletani: dagli esordi di Francesco Degrada alle edizioni critiche in corso Andrea Chegai Università degli studi di Roma “La Sapienza” Edizioni di cosa? Filologia e storia della ricezione a confronto nell’opera del Settecento italiano Francesco Cotticelli Seconda Università degli Studi di Napoli, Comitato Scientifico Pergolesiano della Fondazione PS Paologiovanni Maione Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella, Napoli¸ Comitato Scientifico Pergolesiano della Fondazione PS Risorse per la storia dello spettacolo a Napoli nel Settecento

Dibattito

Sessione II: presiede Franco Piperno Università degli studi di Roma “La Sapienza, Comitato Scientifico Pergolesiano della Fondazione PS

ore 15.30 – 18.30 Interventi: Teresa M. Gialdroni Università di Roma “Tor Vergata” Francesco Degrada e la cantata italiana alla luce dei nuovi strumenti di ricerca Paolo Sullo Università degli studi di Roma “Tor Vergata” Nuove prospettive di ricerca sui solfeggi della scuola napoletana del Settecento: l’UUSOLF Giulia Giovani Hochschule der Künste di Berna Collezionisti a Napoli tra Sette e Ottocento tra avarizia e generosità Rosa Cafiero Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano «…non saprei a chi dare il primato nell’arte»: ricostruzione e reinvenzione delle ‘scuole napoletane’ nell’Apoteosi della musica di Giuseppe Sigismondo Alberto Beniscelli Università degli studi di Genova Per una nuova edizione dell’epistolario di Metastasio: indagini testuali e prove di commento Dibattito e conclusioni

Coordinamento Scientifico Comitato Pergolesiano della Fondazione Pergolesi Spontini Fase I – Jesi: Francesco Cotticelli, Paologiovanni Maione Fase II – Milano: Claudio Toscani, Cesare Fertonani Fase III – Venezia: Gianmario Borio, Maria Ida Biggi, Franco Piperno

Coordinamento organizzativo Antonella Bonanni (Fondazione Pergolesi Spontini, Jesi) Claudio Toscani, Cesare Fertonani (Centro Studi Pergolesi, Università degli studi di Milano) Gianmario Borio, Maria Ida Biggi (Fondazione Giorgio Cini, Venezia)

Fondazione Pergolesi Spontini Teatro G.B. Pergolesi Largo Francesco Degrada, 5 – 60035 Jesi AN tel. +39 0731 202944 – 215643 organizzazione@fpsjesi.com

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