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Paola De Simone

Un intero recital pianistico ideato intorno alla forma della Fuga per osservarne caratteristiche e metamorfosi dal Barocco al Novecento, oggi giovedì 23 giugno alle ore 20.30, a Napoli in Villa Pignatelli, con il capitolo del "Maggio della Musica" affidato al pianista Massimo Giuseppe Bianchi (nella foto), interprete dalla solida formazione artistica con eccellenti affermazioni in campo discografico. In programma, la Sonata op. 110 di Beethoven, tre Invenzioni di Goffredo Petrassi, tre brani di Stravinskij, un'opera giovanile di Bach, una Sonata di Domenico Scarlatti dal curioso titolo "La fuga del gatto" e il Preludio, Corale e Fuga di César Franck.

Alla base, dunque, il filo rosso di uno schema articolato in soggetto o tema principale al quale di rimbalzo fa eco una sollecita risposta che ne è la metamorfosi alla dominante, ossia il quinto grado rispetto alla tonalità d'impianto. Poi, un controsoggetto, in contrappunto, eventualmente una coda e parti libere. Il tutto secondo la geometrica scaletta prevista dalla prima sezione di una forma musicale originata dall’antico mottetto a più voci e dalle successive forme strumentali di canzona e ricercare, al suo vertice in era barocca e ancora in auge, sebbene con più libere ma sporadiche fortune, fino ai nostri giorni secondo il canonico tracciato articolato in Esposizione, Divertimenti e Stretti.

Punto di partenza del recital, non da un esempio tratto dall’Arte bachiana, bensì dal Finale di una Sonata del Classicismo maturo entro il quale lo schema s’innerva per agire quale fermento vitale di sperimentazione e rinnovo della stessa forma-sonata. Dunque una Fuga che diventa matrice di forza arcaica ma trasfigurata e proiettata verso un’inedita modernità di scrittura così come to conclusivo della Sonata op. 110 scritta da Beethoven nel 1821 e al centro della superba triade (op. 109, op. 110 e op. 111) posta ad emblematico coronamento delle trentadue Sonate. Quindi il salto verso il nostro tempo: quello d’avanguardia, individuabile nelle Invenzioni, forma di libera fuga, concepite negli anni 1941-45 da Goffredo Petrassi e frutto di un travaglio creativo attento al confronto con un Barocco romano fatto di contrappunti e polimodalità, di allusioni e riverberi. L’altro, quello storico, appartiene a Stravinskij e agli anni successivi alla dirompente Sagra della Primavera: del 1915 è l’ironico Souvenir d’une marche boche (Ricordo di una marcia crucca, ossia tedesca), del 1917 è il dolce Valse pour les enfants (Valzer per i bambini) mentre del 1919, assorbendo a Parigi la moda del jazz appena giunto in Europa, è Piano-Rag-Music con dedica ad Arthur Rubinstein, retaggi russi (ostinati, metro e accenti cangianti, bitonalità) più le sincopate peculiarità ritmico-armoniche del ragtime.

Con un passo indietro di oltre due secoli si arriva al massimo autore di Fughe, Johann Sebastian Bach, e al suo lavoro giovanile Capriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo, di taglio programmatico, legato alla memoria del fratello Johann Jakob, spentosi ad appena quarant’anni probabilmente a seguito delle campagne militari in Polonia nei ranghi dell’esercito Carlo XII di Svezia, nella cui guardia era suonatore di oboe. Le didascalie ne punteggiano gli episodi della partenza compresi fra la "lusinga degli amici per trattenerlo" (Arioso. Adagio), la "rappresentazione delle diverse vicende cui potrebbe andare incontro in un paese straniero" (Andante fugato) e il congedo finale (Aria di saluto) con partenza (Aria e Fuga) evocante la cornetta di postiglione. Sempre la Fuga è quindi al centro di un’altra pagina celeberrima tratta dalle circa 550 Sonate di Domenico Scarlatti. La K. 30 in sol minore per clavicembalo (1739) è soprattutto nota con il titolo ottocentesco di “Fuga del gatto”, mai usato dal compositore ma, secondo leggenda, riconducibile ad una passeggiata sulla tastiera del gatto del compositore, Pulcinella, che avrebbe appunto ispirato il brano.

Infine il Preludio, Corale e Fuga scritto nel 1884 dal belga César Franck, inizialmente concepito nei soli due momenti esterni. Il Preludio, nella forma prevista dall’antica Suite, ha il respiro di una dolorosa preghiera, di toccante cantabilità è il Corale che accoglie in sé già il soggetto della Fuga conclusiva. Un crescendo del soggetto che sfocia in implorazione per poi sciogliersi nel ritorno del dolce tema del Corale unito alla ripresa del disegno e del ritmo del Preludio.

Costo del biglietto: 20 euro (ridotto: 15 euro; ridotto giovani: 10 euro); si consiglia la prenotazione: tel. 081.5606630 – maggiodellamusica.it

Giovedì 23 giugno 2016

ore 20.30

Veranda neoclassica di Villa Pignatelli – Napoli

MAGGIO DELLA MUSICA - FESTIVAL BRAHMSIANO

Massimo Giuseppe Bianchi, pianoforte

Ludwig van Beethoven

Sonata in la bemolle maggiore op. 110

Goffredo Petrassi

da “Invenzioni”

n. 1 Presto Volante

n. 2 Moderato

n. 8 Allegretto e grazioso

Igor Stravinskij

Souvenir d’une marche boche

Valse pour les enfants

Piano-Rag-Music

Domenico Scarlatti

Sonata in sol minore K. 30 “Fuga del gatto”

Johann Sebastian Bach

Capriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo, BWV 992

César Franck

Preludio, Corale e Fuga

Costo del biglietto: 20 euro (ridotto: 15 euro; ridotto giovani: 10 euro) – si consiglia la prenotazione: tel 081 5606630 – maggiodellamusica@libero.it – maggiodellamusica.it

MASSIMO GIUSEPPE BIANCHI_ Dopo il diploma di Conservatorio, ha proseguito gli studi sotto la guida di Bruno Canino, si è specializzato nel repertorio cameristico con Franco Rossi, Maureen Jones, il Trio di Trieste e il Trio di Milano quindi, in composizione, con Vittorio Fellegara e Bruno Zanolini. È ospite di numerose istituzioni musicali e di festival di prestigio come Settembre Musica di Torino, Amici della Musica di Campobasso, Campus Internazionale di Musica di Latina, Società del Quartetto di Vercelli, Centro Studi Musicali “Ferruccio Busoni” di Empoli, Accademia Filarmonica Romana, Associazione Musicale Lucchese e di trasmissioni radiofoniche per RAI Radio3, RAI Radio2 e Radio della Svizzera Italiana. Particolarmente prestigiosa la partecipazione al ciclo “Il suono dell’ineffabile” da lui ideato per la trasmissione “Uomini e Profeti” di Radio3 così come le sue collaborazioni con artisti quali Bruno Canino, Antonio Ballista, Gabriele Pieranunzi, Michelle Makarski, Aron Quartett, Luca Avanzi, Orchestra da Camera di Mantova. Nel 2011 ha preso parte alla “Maratona Liszt” presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma eseguendo opere del compositore ungherese. Nei suoi concerti affronta spesso opere di rara esecuzione e notevole impegno virtuosistico, dalle Variazioni Goldberg di Bach alla Sonata di Jean Barraquè; ha eseguito più volte il ciclo completo delle trascrizioni per pianoforte delle nove Sinfonie di Beethoven realizzate da Franz Liszt oltre a numerosi lavori a lui dedicati. Musicista versatile ed abile improvvisatore si interessa al jazz con collaborazioni di prestigio come quelle con Enrico Pieranunzi, Paolo Damiani e con il clarinettista francese Louis Sclavis. Il suo ultimo lavoro come compositore è l’opera “Il Rossini Perduto” con il libretto di Luigi Ballerini e le scenografie di Marco Gastini, presentata in anteprima nel Novembre 2012 presso il Palazzo Reale a Milano. Per l’etichetta Naxos ha realizzato cinque cd con l’opera pianistica completa e le opere per violino e pianoforte di Giorgio Federico Ghedini, oltre ad opere di Riccardo Pick-Mangiagalli ed Ottorino Respighi, spesso con prime incisioni assolute che hanno ricevuto il plauso della critica internazionale su riviste come Amadeus, Musica, Ritmo, Pizzicato, Gramophone e la nomination all’International Classical Music Awards della critica discografica. Ha curato l’edizione critica di opere di Respighi e Carpi per conto dell’editore Suvini Zerboni. Il suo ultimo cd è “Mario Castelnuovo-Tedesco: Piano Quintets” inciso con Aron-Quartett per l’etichetta tedesca CPO.

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