«Quando vedo tanta abbagliante bellezza - è il commento, bellissimo, espresso fra i suoi amici in rete dal pianista Nazzareno Carusi (nella foto) dopo essere entrato per la prima volta in sala al Teatro San Carlo - penso che il più grande problema nostro sia quello d'avere insegnato la civiltà al mondo dimenticandoci d'averlo fatto». Musicista ecclettico, apprezzato in tandem con il primo clarinetto del Teatro alla Scala di Milano (Fabrizio Meloni), artista capace di percorrere con disinvoltura un vasto repertorio classico e in grado di cimentarsi con altrettanta acribia nel contemporaneo, Carusi debutta infatti al Teatro San Carlo oggi, venerdì 6 maggio (ore 20.30), in data unica nella doppia formula di solista e pianista in formazione da camera creata "ad hoc" per l'occasione. Nato a Celano nel 1968, è stato allievo di Lucia Passaglia, Alexis Weissenberg e Viktor Merzhanov. Dal 2003, anno del suo debutto alla Carnegie Hall di New York, ha tenuto concerti sui più prestigiosi palcoscenici internazionali. Registrazioni dei suoi recital al Teatro alla Scala, al Teatro Colón di Buenos Aires e alle Jewel Box Series di Chicago sono state pubblicate nel 2009 da EMI. Cosa suonerà? Un programma dedicato interamente a Franz Schubert, da solo e, successivamente, insieme al Quartetto d'Archi del Teatro San Carlo - formato dalle prime parti Cecilia Laca, Luigi Buonomo, Antonio Bossone, Luca Signorini - e al primo contrabbasso a contratto dell'Orchestra del Massimo, Ermanno Calzolari. In ascolto: gli Improvvisi op. 90 n. 3 e 4, il Quartetto per archi n. 14 in re minore, D 810 “La morte e la fanciulla”, costante cavallo di battaglia del Quartetto della Fondazione più il Quintetto in la maggiore per pianoforte e archi, D 667 "La trota".
Il Quartetto d’Archi del Teatro di San Carlo ha eseguito per il Teatro di San Carlo e per il Festival di Ravello opere di Mozart, Schubert, Ravel, Šostakovič ed ha collaborato con Bill T. Jones, tra i più importanti coreografi contemporanei. Si è inoltre esibito al Festival di primavera di Budapest e, precedentemente, a Hong Kong per l’Arts Festival 2013, al Museo di Capodimonte a Napoli in un Concerto Straordinario in Onore del Presidente dello Stato di Palestina Abu Mazen, ed è regolarmente invitato a tenere concerti in tutta Italia, Europa e Sud America (ad esempio Parigi, Amburgo Sao Paolo in Brasile, etc.).
Ermanno Calzolari, primo contrabbasso dell'Orchestra del Teatro di San Carlo in alternanza con Carmine Laino, svolge da anni un’intensa attività concertistica nel repertorio da camera, spaziando dal barocco alla musica contemporanea. Ha suonato insieme a Gary Karr e in duo con Franco Petracchi e Salvatore Accardo. È primo contrabbasso dell'Orchestra da Camera Italiana con la quale svolge numerose tournées (Stati Uniti, Sud America, Cina, Corea, Giappone, Germania, Francia, Spagna, Marocco). È docente di Contrabbasso presso il Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli.
Gli Improvvisi op. 90 n. 3 e n. 4 di Franz Schubert (1797 – 1828) furono scritti nell'ultimo periodo della vita del compositore, insieme ad una serie di piccoli pezzi per pianoforte, intitolati dal suo editore Moments musicaux op. 94 D 780.
In queste pagine, scritte tra il 1823 e il 1827, e pubblicate nel 1828, l'autore riesce a dimostrare come il pianoforte sia in grado di esprimere in maniera puntuale ed efficace uno stato d'animo, sia esso di gioia o di tristezza, in piena sintonia con gli stilemi romantici.
A seguire, il Quartetto per archi n. 14 in re minore, D 810 “La morte e la fanciulla” che Schubert scrisse tra il marzo del 1824 e l'inizio del 1826, e il Quintetto in la maggiore D. 667 per pianoforte e archi detto Die Forelle “La trota” (1819), sono da considerarsi certamente tra i più popolari e riusciti lavori cameristici del compositore.
Il Quartetto è noto soprattutto per il secondo tempo, Andante con variazioni sul tema liederistico già utilizzato nel febbraio del 1817, su testo del poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815), in Der Tod una das Mädchen, (La morte e la fanciulla), che ha dato poi il titolo all'intera composizione. “La trota”, unico quintetto dell'intera produzione schubertiana, fu commissionato all'autore dal ricco Sylvester Paumgartner, e utilizza la melodia del Lied Die Forelle, scritto due anni prima. Il compositore, su suggerimento dello stesso Paumgartner, violoncellista dilettante, non utilizzò il classico quartetto d'archi (due violini, viola e violoncello) ma introdusse il contrabbasso eliminando il secondo violino.
Teatro di San Carlo
Venerdì 6 Maggio 2016 ore 20.30 (Turno S / P) / (Turno M Sinfonica)
Pianoforte | Nazzareno Carusi
Violino | Cecilia Laca
Violino | Luigi Buonomo
Viola | Antonio Bossone
Violoncello | Luca Signorini
Contrabbasso | Ermanno Calzolari
Franz Schubert, Improvvisi per pianoforte, op. 90 n. 3 e 4
Quartetto per archi n. 14 in re minore, D 810 “La morte e la fanciulla”
Quintetto in la maggiore per pianoforte e archi, D 667 "La trota"
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