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  • Redazione

Stasera, sabato 30 aprile alle ore 20.30, proseguono gli appuntamenti con "Il trionfo dell'opera buffa" al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere. In scena, un singolare quanto noto Intermezzo buffo di Domenico Scarlatti: La Dirindina. La vicenda, esilissima, è un pretesto per descrivere l’ambiente musicale del primo settecento: Don Carissimo, maestro di cappella sciocco, pedante e bacchettone; la sua allieva Dirindina, giovane cantante tanto ambiziosa quanto mediocre; Liscione, “evirato cantore”, abile e spregiudicato. In questo senso la Dirindina precorre il fortunato filone della satira sul mondo teatrale: sono successivi lavori come “Il teatro alla moda” (pamphlet ironicissimo su abusi e convenzioni dell'opera coeva, edito a Venezia nel 1720) di Benedetto Marcello, L’impresario delle Canarie di Metastasio e L’impresario della Smirne di Goldoni.

La trama: Don Carissimo sta impartendo una lezione di canto all’allieva Dirindina, giovane e graziosa, ma musicalmente poco dotata; il maestro mostra la sua gelosia per il castrato Liscione, cui la ragazza dedica un’attenzione equivoca. Proprio in quel momento giunge quest’ultimo, avvisando Dirindina che al teatro di Milano chiedono la sua partecipazione per sostenere una parte molto ben retribuita. Don Carissimo vorrebbe accompagnare la ragazza, ma ne riceve un secco rifiuto; tenta anche di proseguire la lezione, ma poiché Dirindina e Liscione persistono nell’ignorarlo, minaccia di riferire tutto alla madre della ragazza, Dirindona. Nella seconda parte Liscione, rimasto solo con Dirindina, le elargisce consigli su come comportarsi a Milano, al fine di compensare le sue mancanze tecniche con la bellezza e la furbizia. Dopo le rassicurazioni Liscione convince Dirindina a provare una scena tragica, la parte di Didone che viene abbandonata da Enea pur aspettando un figlio da lui. Sopraggiunge intanto Don Carissimo: non si accorge che si tratta di una recita ma prende invece sul serio i riferimenti al matrimonio e al bambino pensando che l’evento stia succedendo realmente a Liscione e Dirindina. Don Carissimo esce allo scoperto, suggerendo a Dirindina di sposare Liscione provocando così le risate dei due.

Protagonisti della partitura teatrale, curata e diretta da Ivano Caiazza sul podio della sua Real Cappella di Napoli, saranno: Ilaria Iaquinta (Dirindina), Angelo Bonazzoli (Liscione), Rosario Natale (Don Carissimo), più danzatori. Maestro di sala e al cembalo, il bravissimo Pierfrancesco Borrelli.

Teatro Garibaldi - Santa Maria Capua Vetere

ore 20,30

Domenico Scarlatti

LA DIRINDINA

Intermezzo comico in due parti nell’opera “Amleto”

Prima rappresentazione Roma – teatro Capranica – 1715

Domenico Scarlatti (Napoli 26/10/1685 – Madrid 23/07/1757) figlio del grande Alessandro che fu anche il suo insegnante, è sicuramente uno tra i più noti compositori della scuola napoletana del ‘700. E’ stato anche un virtuoso del clavicembalo, e i lavori scritti per questo strumento (oltre 550 le Sonate) sono ancora oggi tra i capisaldi della letteratura pianistica. Si è dedicato anche all’opera, e la “Dirindina” è considerata uno dei suoi capolavori.

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