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Paola De Simone

Versi liberi in agile equilibrio fra le vertigini di un mondo onirico-circense e le molteplici sue rifrazioni nella giostra reale di ogni vita. Il tutto, tra suoni dal cool jazz che incontrano e innestano stili, motivi, citazioni e timbri diversi lungo il filo ben teso di un canto alla Brecht-Weill, più dialoghi da teatro dell’assurdo di una coppia di attori in rara simbiosi drammaturgica fra i diversi linguaggi in gioco. È la singolarissima pièce dal titolo Cuore di Clown, une Histoire fictive, applaudita in data unica alla Z.T.L. Zurzolo Teatro Live, nata come reinvenzione dell’omonimo cd (nell'occasione offerto al pubblico) che unisce la musica dell’assai versatile pianista Vincenzo Caruso, l’evocativa poesia di Pina Varriale e la bella voce di Francesca Zurzolo. Quindi, versione rimbalzata sul telo di un’originale formula di teatro-musica con questi ed altri, nuovi interpreti: Fabio d’Onofrio all’oboe, Dario Franco al contrabbasso, Domingo Colasurdo alla batteria (nella foto d'apertura, il gruppo dei musicisti) e giù, dinanzi o fra il pubblico, gli attori Luchino Lombardi e Leda Conti. Tutti bravissimi e ciascuno tassello fondamentale di una partitura serrata da circa sessanta minuti, disegnata ad arte dal pianista Vincenzo Caruso intorno ed entro gli undici anelli poetici firmati dalla Varriale più testi d’autore: Passato, Cuore di Clown, A te, La vita segreta, Prendi il tuo amore, Estate, Terra severa, Strega, Parole, Specchio e Cardini rugginosi. In campo, emozioni, immagini apparenti, metafore, lacrime e "coriandoli di forzata allegria". Il "tempo perduto senza amore" - citiamo dal florilegio poetico - un "triste silenzio che non trova risposte", il "muto esistere" dietro "porte senza chiavi". Una girandola di contrappunti, insomma, fra realtà e finzione, fra il serio e una clownerie evocata semplicemente appiccicando al naso una scorza di Babybel, fra i versi, le note e le parole ora in francese, ora in italiano; quindi i gesti e perfino i rumori pronti a rinviare ad altri tempi, ad ulteriori atmosfere.

A restituirne in via paritetica i dettagli, le infinite suggestioni sonore d’insieme garantite da una diversa front-line (pianoforte-contrabbasso-batteria) accanto ai lunghi, avvolgenti assoli o agli interventi in amalgama di un oboista di matrice classica e sensibilità intensa quanto rara per ogni genere di musica, qual è Fabio D’Onofrio, a partire dal Barocco e, qui, al modern-jazz .

Non comune inoltre la duttilità tonale-espressiva di Francesca Zurzolo (nella foto a sinistra) cui spettava il compito di dipanare, di volta in volta, emozioni e narrazione dai bozzetti poetici entro la sfida di un mutevole e spesso ironico contest sonoro messo a segno da Caruso con Franco e Colasurdo. Ulteriormente interessanti, nello scavo estraniato ma al contempo sempre ben innervato tra i versi intonati dalla Zurzolo e le note di tutti i musicisti sul palco, le storie prese e lasciate dai due attori prescelti: Luchino Lombardi (nella foto in basso a destra), giovane, interessantissimo talento napoletano attivo e residente all'estero, di estrazione poliedrica (molto cinema e corti d’autore accanto alla recentissima uscita in pellicola degli Arteteca, tv, doppiaggio, danza contemporanea, tango argentino, spot pubblicitari per Barilla, Renault e Mikado).

Un talento che sfodera i suoi assi nel solco prezioso di un Diploma all’Ecole Internationale de Mimodrame Marcel Marceau de Paris, di uno stage al Théâtre du Soleil de Paris, di un corso di Teatro-Danza Tedesco” con Susanne Linke e Beatrice Libonati, più perfezionamento in voce (Olga Jiruskova), acrobazia teatrale (Alexandre Del Perugia), scherma teatrale (Rostain e Camboni) teatro Nô (Schiro Daimon), tango argentino e danza contemporanea.

E infatti oggi, che Luchino Lombardi insegna teatro, mimo e tango argentino da oltre 10 anni in Italia e all’estero, il suo eclettismo ben salta fuori attraverso le mille sfumature di uno sguardo, di un gesto, di una parola. Non meno apprezzata la prova dell’ottima Leda Conti, dal Théâtre De Poche. Applausi per tutti al termine e un riconoscimento speciale al pianista-compositore Vincenzo Caruso per la tempra e tenuta del progetto teatral-musicale.

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