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Paola De Simone

Per la prima volta al Sud il prossimo 30 agosto grazie alla locandina dell’estate concertistica “anno zero” all’Arena Flegrea arriva “Vivaldi Recomposed”, sorprendente metamorfosi delle Quattro Stagioni realizzata in geniale corto circuito tra la formula del Concerto barocco, l’ambient music e l’elettronica. Il tutto a firma del compositore tedesco Max Richter (nella foto sotto, con il violinista Daniel Hope e la sua Orchestra), originalmente intervenuto su uno dei più popolari must della grande Classica, in cd con etichetta Deutsche Grammophon, al top tanto sulla piattaforma Sky che su Spotify con milioni di preferenze. Arriva in coda al programma disegnato dal direttore artistico Stefano Valanzuolo, al via il 25 giugno con un ventaglio di proposte trasversali mozzafiato, e noi lo leggiamo come l’emblema perfetto della trasformazione del più grande palcoscenico en plein air nato a Napoli negli anni Cinquanta in zona Flegrea ed area Mostra d’Oltremare per ospitare la lirica o magari la danza e, ora, mutato in ideale contenitore di massa per la musica dei nostri giorni.

In locandina, per un tracciato presentato in conferenza stampa nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino come lavoro “in progress” e al momento scandito in dodici appuntamenti tutti alle ore 21.15, una parata di eccellenze nei diversi generi appartenenti a generazioni differenti, tutti in esclusiva per l’Italia meridionale e in tappa rara nei propri tour nazionali: Sergio Cammariere e Gino Paoli (25 giugno) rispettivamente supportati, il primo, dalla propria band di stile jazz, il secondo dal fedelissimo Danilo Rea; quindi, il 5 luglio, rock d’autore con Jack Savoretti, singer e songwriter inglese al suo debutto partenopeo con il nuovo progetto discografico "Written in Scars". L’11 luglio arriva poi in quartetto di Diana Krall, ad oggi la maggiore voce femminile del jazz internazionale, per la prima volta a Napoli. Il giorno successivo (12 luglio) altra superstar, Pat Metheny, in formazione inedita (solo tre le date in Italia) con il glorioso Ron Carter al contrabbasso e con il giovane pianista inglese Gwilyn Simcock. Il 16 luglio, tornerà il mitico Chick Corea che, attraverso un breve tour europeo, celebra nel 2016 i suoi 75 anni. Al suo fianco ci saranno Christian McBride, Marcus Gilmore, Kenny Garrett e Wallace Roney.

Il 19 luglio, in esclusiva campana, Stefano Bollani presenterà quindi al pubblico dell’Arena Flegrea il suo nuovissimo progetto “Napoli Trip” che vede coinvolti nell’ideazione e nell’esecuzione anche Jim Black e Daniele Sepe.

Altro grande ritorno il 22 luglio: Robert Plant, fondatore e anima dei Led Zeppelin, icona storica del rock di sempre, l’uomo di "Stairway to Heaven”, in concerto all’Arena Flegrea. Cinque giorni più tardi (27 luglio), sarà il turno di una band cara al pubblico italiano e, in particolare, a quello napoletano: i Massive Attack (nella foto sotto a destra).

Il duo di Bristol che in Robert Del Naja, gran tifoso del Napoli, ha un leader indiscusso. Per inciso, il MA promette sorprese sul palco in occasione dell’appuntamento flegreo. Ultimo capitolo di luglio la sera del 28, con la voce di Rufus Wainwright: il cantante e pianista newyorkese, sostenitore attivissimo dei diritti civili, pupillo di Leonard Cohen, scoperto dal pubblico italiano in un Festival di Sanremo di un paio di anni fa. Per il suo debutto a Napoli avrà al proprio fianco, come special guest, la bella e brava Emma Marrone (nella foto sotto a sinistra).

Il duetto, già sperimentato a Lucca l'estate scorsa, irromperà come digressione in un concerto consacrato, per il resto, al repertorio americano. Quanto al mese di agosto, apertura con due progetti raffinati. Il primo, “Eros” (1 agosto), è il nuovo cd che vede insieme, ancora una volta, Paolo Fresu e Omar Sosa. Il valore aggiunto, per quanto riguarda il concerto di Napoli, è rappresentato dalla presenza in scena, assieme ai due fuoriclasse, di Jaques Morelenbaum, violoncellista prestigioso e esponente storico della migliore scena brasiliana. Il 5 agosto, l’Arena Flegrea accoglie la prima data al Sud di un progetto tutto dedicato a Fabrizio De Andrè: si intitola “Amore che vieni, amore che vai” e mette insieme – come era già successo per Modugno e Celentano – un gruppo collaudato di jazzisti italiani: Cristina Donà, Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli, Javier Girotto, Enzo Pietropaoli, Saverio Lanza e Cristiano Calcagnile.

Infine “Recomposed by Max Richter” sulle “Quattro stagioni” di Vivaldi con la presenza dell’eccezionale violinista Daniel Hope al fianco dell’Arte del Mondo Orchestra.

Per settembre, intanto, già qualche sorpresa in cantiere, compresa la carta vincente Al Pacino, da annunciate a breve.

Un “anno zero” si è detto all’incontro con la stampa al tavolo che riuniva in illuminata sinergia il Comune, il pubblico e il privato. Ma, come ha tenuto a precisare in apertura l’imprenditore Francesco Floro Flores (presidente del Gruppo Trefin), «già deciso e costante sarà l’impegno per garantire nel tempo un programma ben saldo concepito entro una logica di continuità. Per intenderci, niente eventi spot – ha ribadito Flores – alla luce di un obiettivo intento a fare della bellissima Arena un polo di riferimento della cultura napoletana». Ristrutturata e rilanciata per volontà appunto del gruppo di Floro Flores, che ne ha assunto la gestione dal 2015 e che la manterrà per i prossimi dodici anni, l'Arena Flegrea porterà a Napoli dunque già dai prossimi mesi voci e volti celeberrimi da tempo attesi, progetti inediti o incontri fra artisti fino ad oggi mai realizzati. Il tutto mettendo a frutto le potenzialità del nuovissimo palcoscenico coperto, moderno e funzionale, fiore all’occhiello della rinnovata struttura flegrea.

Donatella Chiodo ha quindi individuato, nell’operazione Arena, un modello felice «di collaborazione fra pubblico e privato», Giuseppe Oliviero ne ha sottolineato la valenza, per la città, «di un importante segno di rinascita» mentre, a seguire, Mario Floro Flores ha puntato sul motore combinato fra location, immagine e fruizione spiegando che tale, prima stagione, è nata a prezzi ragionevoli «pensando innanzitutto ai giovani e ad un’offerta che, almeno in forma organica, a Napoli è sempre mancata». Poi la parola al direttore artistico Valanzuolo per la visione del trailer e per l’illustrazione delle scelte in programma.

«Molti si chiederanno – ha detto il responsabile artistico – che fine abbia fatto la grande Classica e, nello specifico, la lirica, in un luogo ad esse deputato quale l’Arena Flegrea. Diciamo che, per un esordio mirato anche a testare la risposta del pubblico sull’immensa cavea si è voluto privilegiare una programmazione trasversale, giocata fra la passerella dei big e una vetrina per i tanti, talentuosissimi emergenti. Nel prossimo futuro la Classica, per ora filtrata in chiave più moderna e limitata al grande evento Vivaldi-Richter, ci sarà senz’altro ma, naturalmente, in tandem con le massime istituzioni che qui la rappresentano, Teatro San Carlo in primis. Per il resto – ha concluso Stefano Valanzuolo – si è voluto sin da ora dare alla stagione concertistica il format di un Festival che, magari dinanzi ad un parallelismo di proposte, risparmierà ai napoletani di spostarsi per seguire Umbria Jazz». Infine gli interventi dell’assessore Nino Daniele e del sindaco de Magistris. Per entrambi, la riapertura stabile di una struttura simbolo di un pezzo di storia della musica e dell'architettura napoletana, è il segno concreto di una «grande scommessa, un’ulteriore occasione per Napoli nata dall’importantissima intesa fra squadre del pubblico e del privato. Sarà un’Estate molto bella per la nostra città – ha concluso Luigi de Magistris – all’insegna di un luogo ritrovato e di una musica di qualità altissima, pronta ad unire gente e generazioni oltre qualunque filo spinato».

Info e vendite www.arenaflegrea.com e www.etes.it

Arena Flegrea

Estate 2016

Sabato 25 giugno

Sergio Cammariere

Gino Paoli & Danilo Rea

Martedì 5 luglio

Jack Savoretti & Dirty Romantics

Written in Scars

Lunedì 11 luglio

Diana Krall

con

Anthony Wilson, Karriem Riggins, Robert Hurst

Martedì 12 luglio

Pat Metheny & Ron Carter duets

con

Gwilym Simcock

In collaborazione con Village Blues

Sabato 16 luglio)

Chick Corea

Homage to Heroes

Kenny Garrett, Wallace Rooney, Christian McBride, Marcus Gilmore

Martedì 19 luglio

Stefano Bollani

Napoli Trip

con

Nico Gori, Jim Black, Daniele Sepe

Venerdì 22 luglio

Robert Plant

& The Sensational Space Shifters

Mercoledì 27 luglio

Massive Attack

Giovedì 28 luglio

Rufus Wainwright

Intimate Judy

Emma Marrone, special guest

Lunedì 1 agosto

Paolo Fresu - Omar Sosa - Jaques Morelenbaum

Eros

Venerdì 5 agosto

Amore che vieni, amore che vai

Fabrizio De André: le donne e altre storie

Cristina Donà, Rita Marcotulli, Fabrizio Bosso, Javier Girotto,

Enzo Pietropaoli, Cristiano Calcagnile, Saverio Lanza

Martedì 30 agosto

Recomposed by Max Richter

“Le Quattro Stagioni” di Vivaldi

L’Arte del Mondo Orchestra

Daniel Hope, violinista

Direzione artistica

Stefano Valanzuolo

Inizio spettacoli ore 21.15

«L’Arena fatta, disfatta e rifatta»

(cit. Benedetto Gravagnuolo)

Due versioni progettate e realizzate dallo stesso autore, Giulio De Luca, a distanza di cinquant’anni. Nel 1940 fu opera di un giovane alle prese con un progetto di rilevante complessità.

Giulio De Luca, Arena Flegrea. Prospettiva di progetto (1939)

Fu immaginata come il sontuoso teatro per le acclamazioni di massa della “Napoli Porto dell’Impero”, ruolo che Mussolini le aveva assegnato.

Venne tuttavia inaugurata nel 1952, dopo un progetto di recupero per i danni provocati dalla guerra: l’Arena infatti subì occupazioni militari e trasformata in presidio ospedaliero.

Nel 1953 l’Arena Flegrea, diventa sede estiva del Teatro di San Carlo che, nei decenni d’oro Cinquanta e Sessanta, arriva a rappresentare anche sette titoli diversi nel corso di un’unica stagione, tra lirica e danza. Dinanzi ad una platea nutritissima (trecentomila spettatori nel 1953), che ritrova sugli spalti di Fuorigrotta il piacere dell’opera come spettacolo di ampia popolarità, sfilano grandi voci quali Renata Tebaldi, Giuseppe Di Stefano, Mario Del Monaco, Raina Kabaivanska.

Nel 1989 si procedette alla demolizione dell’Arena, appena prima dello scadere dei cinquant’anni di vita dell’edificio e quindi prima che entrasse a far parte dei beni sottoposti a tutela, secondo la legge 106 del 2011. Nello stesso anno si ricominciò la sua costruzione.

Una struttura che doveva essere inaugurata per i mondiali del 1990, rimase un cantiere a cielo aperto per quasi dieci anni.

Il collaudo definitivo avvenne il 26 Giugno del 2001. La nuova “Arena Flegrea” era finalmente realizzata.

L’edificio ricalca sostanzialmente la tipologia e le dimensioni della vecchia Arena ma con alcune dissomiglianze.

L’Arena accoglie 4500 metri quadrati di spazio interno, una cavea da 6000 posti rivestita in travertino bianco, un palcoscenico da 1000 metri quadrati, fossa degli orchestrali di 320, depositi e camerini per una superficie complessiva di circa 5000 metri quadrati.

E’ l’opera per concerti e spettacoli più prestigiosa del sud Italia e rappresenta una delle opere più cospicue della città di Napoli e certamente il primo edificio del genere costruito in Italia in tempi moderni.

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