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Paola De Simone

Un organico di nascita recente formato da musicisti giovani e giovanissimi, un violino di spalla con lode e menzione risultato fra i migliori diplomati dello scorso anno accademico al "San Pietro a Majella" di Napoli e, al di là del solista ospite di turno, il ritorno sul podio di un direttore d’orchestra che conosciamo e stimiamo da tempo. Alla testa della Rotary Youth Chambers Orchestra (nella foto in alto), realtà più che lodevole nata nell’anno Rotariano 2013-2014 e l’altra sera esibitasi al Salone degli specchi al Circolo dell’Unione attiguo al San Carlo per il secondo concerto in locandina della stagione in corso, c’era infatti Giorgio Proietti (nella foto in basso a destra), ottimo musicista romano classe 1968, formatosi al “Santa Cecilia” in pianoforte e composizione, quindi in direzione d’orchestra con nomi del calibro di Bernstein, Kuhn, Sawallish e Giulini.

Alle spalle, un’attività importante sia in ambito concertistico che per l’opera con cast di prima qualità, in Italia e all’estero: la sua carriera inizia allo Sferisterio di Macerata con Rigoletto, protagonista Renato Bruson e Nozze di Figaro con Barbara Frittoli. Dirige quindi allo Staatstheaher di Braunschweig (Germania), un nuovo allestimento dell’Otello di Rossini con José Medina protagonista . Con l’Orchestra dei “Pomeriggi Musicali” di Milano dirige nell’ambito del Festival “Milano Milhaud” ed il Festival “Musica in Villa”, quindi collabora con la “Filarmonica Marchigiana”, con l’Orchestra “Arturo Toscanini” di Parma, con la Regionale del Lazio, con la “Filarmonica di Cracovia”, con i “Giovani Musici Italiani”, con la Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano, per il “Teatro Nazionale dell’Opera di Sofia”, con i “Filarmonici di Roma” e con la Fondazione “Arena” di Verona. Ha svolto, su invito del Giappone, cicli di concerti nelle stagioni 1998 e 2001, a Sakata, Yamagata e Tokyo, con la partecipazione dei vincitori del “Concorso Internazionale Voci Verdiane”. Non meno intenso il suo impegno didattico che lo ha visto da anni apprezzato docente dei principali Conservatori italiani. Attualmente è titolare della cattedra di Direzione d’Orchestra presso il Conservatorio di Frosinone.

Ebbene, quale sintesi emblematica fra la sua speciale sensibilità nel curare le nuove leve in orchestra e la salda esperienza analitico-interpretativa maturata fra repertori e sale differenti, va letta la sua direzione napoletana dell’altra sera. Una direzione di gran polso e temperamento, di rara sensibilità espressiva quanto dall’esatta cifra stilistica. Di qui la vivace risposta della Rotary Youth Chamber Orchestra, capitanata con bella tempra e rigore dal primo violino e figlio d’arte Riccardo Zamuner, sia nell’Adagio e Fuga di Mozart che nel Concerto in Do maggiore per violino e archi di Haydn riletto da Cecilia Laca (nella foto sopra), a sua volta uno dei due violini di spalla dell’Orchestra del Teatro San Carlo. A coronamento dell’applaudita serata e ad apice in termini di esiti, l’Holberg Suite di Edvard Grieg, bellissima pagina in un Preludio e quattro movimenti di danza dedicata al drammaturgo e filantropo Ludvig Holberg (il Molière del Nord), con relativo repêchage nel gusto del tempo rococò, restituita infatti da Proietti e dalla giovane Orchestra Rotariana con tecnica compatta e tempi ben sostenuti, vivaci inflessioni coreutiche e delicate tinte dolcemente malinconiche.

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