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Paola De Simone

Beffardo, ironico, irriverente. Quanto salace nel tirar fuori sentenze e verità al vetriolo che a fine Ottocento rimbalzavano tra le due fonti letterarie shakespeariane (The Merry Wives of Windsor e King Henry IV), gli aguzzi versi dello scapigliato Arrigo Boito e una partitura che, come già sei anni prima accadeva nel suo Otello per il genere tragico, mandava in frantumi il linguaggio operistico tradizionale richiamando qua e là tradizioni disparate (qui, dall'antica polifonia madrigalistica alla dissoluzione wagneriana) andando a scavare in ulteriore e definitiva distanza il solco da un'ormai perduta fiducia nei cardini espressivi e negli ideali etico-politici del secolo romantico. Prendendo dunque in giro un po' tutti ma, in realtà, svelando verità e colpendo dritto al cuore attraverso il sorriso leggero dei tiri burloni e di strali teatrali entro la finzione ma, oltre la quarta parete e dietro le quinte, giusti per allora come ben a segno ancora per i nostri giorni. Ecco perché in Falstaff, ultima opera dell'immenso catalogo lirico di Verdi per la prima volta data alla Scala di Milano nel 1893, prima commedia lirica moderna nella storia del melodramma italiano e titolo scelto dal Teatro San Carlo per celebrare i 400 anni dalla morte del massimo drammaturgo inglese riportando il titolo in scena dopo dieci anni ma stavolta nell'allestimento ronconiano (nelle foto scattate all'antegenerale da Luciano Romano) a partire da domani, domenica 13 marzo, e ancora una volta con première pomeridiana alle ore 17, quegli strali funzionano a meraviglia, risultando a tutt'oggi di grande se non di ulteriore efficacia. Si pensi alle parole rivolte dall'enorme anziano e in caricatura gaudente Sir John Falstaff ai suoi assistenti Bardolfo e Pistola nella prima scena all'Osteria della Giarrettiera: "L'arte sta in questa massima: Rubar con garbo e a tempo"; oppure: "L'Onore! Ladri. [...] Il vostro Onor! Che onore?! Che onor! Che ciancia / [...] può l'onore riempirvi la pancia? / No. Può l'onor rimettervi uno stinco? Non può. / Né un piede? No. Né un dito? No. Né un capello? No. / L'onor non è un chirugo. Ch'è dunque? Una parola. / Che c'è in questa parola? C'è dell'aria che vola [...]". E fin su, attraverso pungenti allusioni e divertenti sberleffi, intrecci, finzioni, equivoci e ridicole illusioni, si arriva alla summa della massima finale, musicalmente tradotta nella forma antica più alta, la Fuga, che in Beethoven ma anche in Verdi assumeva la forza di una lama verso il futuro: “Tutto nel mondo è burla" è l'incipit staccato dallo scornato Falstaff ma a cui vanno dietro i non meno raggirati altri protagonisti della compagnia. Che, ad eco, infatti rispondono: "Tutti gabbàti! Irride / L'un l'altro ogni mortal. / Ma ride ben chi ride / La risata final”.

Quanto allo spettacolo, rispetto all'allestimento prodotto appositamente per il San Carlo e da noi visto in serata di gala il 2 dicembre 2006 con la surreale regia di Arnaud Bernard e la direzione di Jeffrey Tate, si è voluto scegliere stavolta l'ultimo lavoro sul titolo fatto da Luca Ronconi in ricordo della sua recente scomparsa, avvenuta nel febbraio 2015. Allestimento che, coprodotto dal Lirico napoletano in "gemellaggio" con il Petruzzelli di Bari e l'Opera di Firenze/Maggio Musicale Fiorentino, prevede le scene di Tiziano Santi, i costumi di Maurizio Millenotti e le luci di A. J. Weissbard. Il tutto, qui ripreso da Marina Bianchi e in diretta radiofonica su RAI RADIO 3 in occasione della seconda recita, martedì 15 marzo alle ore 20.00.

Fra le voci in alternanza entro il quadro delle sette recite in programma da domani 13 marzo a domenica 20, ci saranno: Roberto de Candia (a sinistra, nella foto di Luciano Romano) e Elia Fabbian per il ruolo di Falstaff, Ford avrà la voce di Fabian Veloz e di Stefano Antonucci, Antonio Poli e Leonardo Cortellazzi interpreteranno Fenton, mentre il Dott. Cajus sarà Cristiano Olivieri. E ancora, Ainhoa Arteta e Eva Mei impersoneranno Mrs Alice Ford, la casertana Rosa Feola sarà la giovane Nannetta, Enkelejda Shkoza e Barbara Di Castri vestiranno i panni di Mrs Quickly mentre il ruolo di Meg Page sarà ricoperto da Marina Comparato e Annunziata Vestri. Infine Bruno Lazzaretti e Gianluca Sorrentino daranno vita al ruolo di Bardolfo mentre Raffaele Sagona a quello di Pistola.

A dirigere i complessi artistici sancarliani sarà l’autorevole bacchetta di Pinchas Steinberg. Bacchetta insigne che, non a caso, si aggancia proprio alla morale finale spiegando: «Tutto nel mondo è burla e sono tutti gabbati. Ossia, tutto è qui molto sottile, l’ironia è sviluppata con estrema intelligenza ed altrettanto pudore, non c’è alcuna volgarità grazie allo straordinario libretto di Arrigo Boito, per me un caso di efficacia unica nella storia della musica. Ed è per questo che, in orchestra, abbiamo cercato lavorare per creare un’atmosfera sognante, quasi magica. Quest’opera? È come l’ingranaggio perfetto di un orologio. Un ragionamento meccanico – commenta al termine il maestro – perfettamente costruito e nel quale, su tutto e sempre, comanda la parola».

Infine, le parole del regista scomparso: «Falstaff – spiegava Luca Ronconi, nel 2013, in merito al debutto della produzione oggi ripresa dal Teatro San Carlo – è un personaggio astorico. È vero che appare burlone, ma è anche burlato; vive di espedienti, ma è anarchico, squattrinato e vuole fare soldi. È vecchio, ma si sente giovane, e quindi risulta un po’ mitomane. Insomma, è tantissime cose: a me non dispiace vedergli dentro anche una sorta di infantilismo, come quelli che passano da collere furibonde a folgorazioni immediate. Diciamo, un carattere non estremamente coerente».

FALSTAFF

Musica di Giuseppe Verdi

Libretto di Arrigo Boito

Direttore | Pinchas Steinberg

Regia | Luca Ronconi (ripresa da Marina Bianchi)

Scene | Tiziano Santi

Assistente alle scene | Alessia Colosso

Costumi | Maurizio Millenotti

Assistente ai costumi | Tiziano Musetti

Luci | A. J. Weissbard

Assistente alle luci | Pamela Cantatore

Interpreti

Sir John Falstaff, Roberto de Candia (13, 15, 17 e 20 marzo) / Elia Fabbian

Ford, Fabian Veloz (13, 15, 17 e 20 marzo) /Stefano Antonucci

Fenton, Antonio Poli (13, 15, 17 e 20 marzo) / Leonardo Cortellazzi

Dott. Cajus, Cristiano Olivieri

Mrs Alice Ford, Ainhoa Arteta (13, 15, 17 e 20 marzo) / Eva Mei

Nannetta, Rosa Feola

Mrs Quickly, Enkelejda Shkoza (13, 15, 17 e 20 marzo) / Barbara Di Castri

Mrs Meg Page, Marina Comparato (13, 15, 17 e 20 marzo) / Annunziata Vestri

Bardolfo, Bruno Lazzaretti (13, 15, 17 e 20 marzo) / Gianluca Sorrentino

Pistola, Gabriele Sagona

Allestimento del Teatro di San Carlo in coproduzione con il Teatro Petruzzelli di Bari e con la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

Teatro di San Carlo

Domenica 13 marzo 2016 ore 17.00 (Turno A)

Martedì 15 marzo 2016 ore 20.00 (Turno C / D)

Mercoledì 16 marzo 2016 ore 20.00 (fuori abbonamento)

Giovedì 17 marzo 2016 ore 18.00 (Turno B)

Venerdì 18 marzo 2016 ore 20.30 (fuori abbonamento)

Sabato 19 marzo 2016 ore 19.00 (fuori abbonamento)

Domenica 20 marzo 2016 ore 17.00 (Turno F)

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