Giovedì prossimo, 10 marzo, s'inaugura al Teatro Nuovo di Napoli l’edizione 2016 della rassegna "Quelli che la danza", vetrina dedicata alla migliore danza contemporanea - italiana e non solo - d'autore, organizzata dal Circuito Campano della Danza. In locandina, un lungo fine settimana di spettacoli di danza contemporanea nei teatri di Napoli, Salerno e Mercato San Severino che offriranno al pubblico partenopeo un primo piano sui codici della coreografia e della ricerca per l’arte del movimento attraverso le attuali realtà di danza contemporanea. Fra le Compagnie di quest’anno, soprattutto italiane, si registrano nuovi esordi partenopei e grandi ritorni, con un paio di capitoli coreutici al giorno. Ogni giorno sarà infatti possibile vedere due spettacoli, uno al Teatro Nuovo e l’altro alla Sala Assoli, con ulteriori date al Centro Sociale delle Arti di Salerno. Differente risulta, invece, la programmazione al Teatro Comunale di Mercato San Severino.
A dare il via alla rassegna, giovedì 10 marzo al Teatro Nuovo, la Compagnia Enzo Cosimi con Sopra di me il diluvio, vincitore del Premio Danza&Danza 2014 e del premio Tersicore alla sola danzatrice in scena Paola Lattanzi, storica danzatrice della Compagnia, come miglior interprete femminile contemporaneo. Lo spettacolo, nato qualche anno fa, vive il doloroso rapporto tra l’Uomo e La Natura, componente filosofica che rende la scena e la scrittura coreografica scarna, ossuta e surreale, immettendo il pubblico in uno stato visionario ed irreale. Nello stesso giorno, alla Sala Assoli, ci sarà la Compagnia Movimento Danza, diretta da Gabriella Stazio, con un solo di Alessandro Schiattarella, giovane danzatore e coreografo napoletano che ha danzato nella Compagnia di Bejàrt a Losanna ed in varie compagnie internazionali, e che debutterà con un suo lavoro, Altrove, che mette in scena una sofferenza personale, la scoperta di essere affetto da una malattia neuromuscolare, caso in cui la vita si fa arte e viene offerta a tutti. Il giorno seguente, venerdì 11 marzo al Teatro Nuovo ci sarà la Compagnia torinese Zerogrammi che presenterà Alcesti (o del suono dell’addio), progetto di Stefano Mazzotta: lo spazio diventa infinito, moltiplicato nei corpi di plurimi interpreti del sentimento della lontananza di una donna, l’Alcesti della società, che dal paesaggio delle cose conosciute, si allontana verso l’ignoto, essenza di un ricordo di cui Euripide non parla esplicitamente nella sua tragedia a lieto fine. Lo stesso giorno, il pubblico assisterà a Le città invisibili, progetto, regia, video e coreografia di Roberta De Rosa, produzione di ARB Dance Company. Lo spettacolo trae spunto dall’omonimo testo di Italo Calvino e vuole mettere in scena la presenza di luoghi dimenticati, invisibili agli occhi, che nella zona del casertano, vivono sotto il peso del ricordo, siti archeologici, storici, e la danza e la poesia sembrano poter infondere loro la forza per rianimarsi. Dopo la visione di un video, un danzatore darà modo di vedere cosa succede quando il ritmo ed il peso della città entrano nel suo corpo e come reagisce all’imposizione, alla costrizione dell’isolatezza. Sabato 12 marzo sarà la volta di un progetto realizzato da Adriana Borriello, direttrice artistica della sezione danza del Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, che insieme a Ilenia Romano e Donatella Morrone, ha deciso di dare spazio alla politica del corpo: Col Corpo capisco è un modo di stare al mondo di creare la realtà, di trasmettere e rapportarsi attraverso la pratica ed il linguaggio del corpo, da corpo a corpo. Nella stessa sera, alla Sala Assoli, ci sarà uno spettacolo vincitore di Explo/Anticorpi XL, Tristissimo, di e con Chiara Taviani e Carlo Massari, secondo capitolo di uno studio della Compagnia, chiamato Trilogia del dolore, che nasce dall’ascolto di “Tristano ed Isotta” di Wagner e si rielabora in una personale visione della tristezza, della morte, delle morti banali, e ridicoli. E’ il racconto di una comune depressione dimensionale. Domenica 13 marzo, ultimo giorno della rassegna napoletana, ci sarà, invece, sul palcoscenico del Teatro Nuovo, la sperimentale Borderline Danza di Claudio Malangone con (A)round: allegro ma non troppo, uno spazio, non-luogo in cui emergono le contraddizioni dell’essere umano, ovvero le ossessioni personali, la solitudine esistenziale, l’impossibilità delle relazioni, la fugacità della spensieratezza, un percorso volto alla ricerca di un equilibrio nel continuo rischio di cadere che spinge ad andare avanti nonostante le difficoltà. Alla Sala Assoli, ci sarà il progetto di Stellario Di Blasi, giovane danzatore e coreografo siciliano, vincitore del bando di ospitalità per giovani coreografi (progetto CUNAE), indetto da Movimento Danza, nel 2014. Alla Sala Assoli porterà in scena, La medesima ossessione: il corpo, altro progetto selezionato per la rete Anticorpi XL, che indaga la smembratezza del corpo, l’animalità e l’umanità che sono presenti nell’arte e che si completano con versi e percorsi sonori.
Al cartellone napoletano si affiancheranno, fra aprile e maggio, le programmazioni a Salerno e a Mercato San Severino.
Info: http://www.danzateatro.net/_cdtm/
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