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Paola De Simone

Non si tratta di una saga wagneriana eppure, fatto assolutamente anomalo nella programmazione tradizionale del Teatro San Carlo, la première della Norma di Vincenzo Bellini, per di più in nuovo allestimento firmato da Lorenzo Amato (figlio dell'ex primo ministro dell'Interno), è stata destinata ad esordire in recita pomeridiana, oggi, domenica 21 febbraio alle ore 17.

Grande intanto, e per vari motivi, il successo delle vendite al botteghino perché Norma, da sempre vestale d'arte e di una vocalità belliniana purissima, torna al Lirico napoletano a distanza di ben sedici anni, perché a cantarla stavolta nel ruolo del titolo (in tempi recenti, dopo Maria Dragoni nel 1993 e Marina Mescheriakova nel '96) è una straordinaria professionista del Belcanto quale Mariella Devia (nella foto a destra) che, per quanto a fine carriera, ha esordito con successo in tale opera tre anni fa, nell'edizione bolognese firmata da Federico Tiezzi.

Infine perché la produzione, con le scene di Ezio Frigerio e del Premio Oscar (per i migliori costumi del Cyrano de Bergerac 1991) Franca Squarciapino, si annuncia di rara suggestione romantica: un contesto scenico dalle atmosfere oniriche di un mondo lontano che, reso emblematico da una foresta pietrificata, fa da sfondo alle pieghe più intime di un dramma privato. «L’amore di Norma per Pollione, innamorato a sua volta di Adalgisa - spiegano gli artefici dello spettacolo - e il perenne dilemma che dilania coloro che, pur lacerati da un dramma sentimentale, devono far prevalere la ragion di stato o un potere religioso. In una dimensione atemporale, ma molto suggestiva, dove la forte presenza della natura e l’ambientazione nella foresta giocano un ruolo preponderante (come avveniva già nell'originale di Soumet), emergono le frustrazioni di un popolo colonizzato e le istanze nazionalistiche dei Druidi nei confronti dei Romani».

Se poi si aggiunge che, a dirigere l'Orchestra più Coro (preparato da Marco Faelli) del San Carlo, è il veterano dell'opera italiana Nello Santi, e che nelle altre parti principali cantano Laura Polverelli (in alternanza con Anna Goryachova per Adalgisa), Stefan Pop in secondo cast con Luciano Ganci per Pollione e Carlo Colombara per Oroveso (in alternanza con Giacomo Prestia), è naturale registrare curiosità e grandi aspettative. L'altra Norma, nelle sere con secondo cast (23, 26 e 28 febbraio), sarà invece il soprano Daniela Schillaci.

Quanto all'opera: tragedia lirica in due atti, composta nel 1831 su libretto di Felice Romani dalla Norma ou L’Infanticide di Louis-Alexandre Soumet (pièce in cinque atti, rappresentata per la prima volta a Parigi il 6 aprile 1831) e su commissione dell'impresario Crivelli, la Norma del catanese Vincenzo Bellini andò in scena con esito deludente (almeno per l'autore che ebbe a definirlo "un solenne fiasco") ma con un cast importante guidato da Giuditta Pasta in occasione dell'inaugurazione della stagione di quello stesso 1831 al Teatro alla Scala (26 dicembre). In realtà l'esito era stato compromesso dalla stanchezza della compagnia di canto per le estenuanti prove e, pare, anche dalla rivalità della contessa Samoiloff, amante del compositore Pacini che, dopo la Norma belliniana, avrebbe presentato sul palcoscenico scaligero il suo Corsaro. Il trionfo meritato non tardò ad ogni modo ad arrivare, come confermato dalle 34, successive repliche.

Quindi, a Napoli, sarebbe arrivata per la prima volta il 6 luglio 1833 mettendo a segno a seguire un importante numero di ulteriori allestimenti (43 dal 1833 al 1999) e di voci: sul totale complessivo di 342 recite, svettano cast leggendari: da Maria Malibran nella produzione del 1833 a Ester Mazzoleni nel 1912 (poi ancora nel 1916, 1921 e 1925), da Anita Cerquetti nel 1957 a Leyla Gencer nel 1965, Elena Suliotis nel 1970 e a Montserrat Caballé nel 1973. Fra le Adalgise storiche: Ebe Stignani nel 1925, 1941, 1945 e 1952, Fedora Barbieri nel 1957, Fiorenza Cossotto nel 1965, nel 1970.

Punto di riferimento assoluto nella scuola belcantistica italiana, nonché capolavoro indiscusso del più puro Romanticismo italiano, la Norma nasceva dunque come frutto prezioso nato dal felicissimo binomio Bellini-Romani, compositore e librettista che, attenti osservatori della loro contemporaneità, decisero di riprendere la tragedia francese cambiandone praticamente solo il finale (se in Soumet abbiamo lo stesso epilogo che ricorre in Medea, Felice Romani e Vincenzo Bellini stravolsero il finale, salvando i bambini, per una sorta di ‘decorum’ oraziano, e lo sostituirono con il sacrificio volontario di Norma); per questa trasposizione vennero tacciati di plagio, forse per aver elaborato in così poco tempo (in meno di 5 mesi) la fonte francese.

Classico è il tema, da tragedia greco-romana, nonché l'ambientazione e le formule linguistiche; risorgimentali invece i patriottici concetti di rivolta e libertà contro le "aquile nemiche" mentre, scopertamente romantica, si rivela la piena sentimentale che, in un rapido crescendo, prorompe dall'atto conclusivo. Il tutto, reso omogeneo dalla musica sensibilissima di Bellini, condotta sui tradizionali canoni drammaturgici. Ed è appunto in virtù di una tale contaminazione che l'ira vendicativa della sacerdotessa tradita, riscontrabile in Medea o nella stessa fonte da cui Romani trasse il libretto, si stempera in un nobile e generoso perdono finale, culminante nel suicidio della vestale druidica.

Infine, una curiosità: Il frontespizio della partitura riporta la dedica al “Signor Nicolò Zingarelli, Cavaliere dell’Ordine di Francesco I delle Due Sicilie”, insegnante di composizione al Real Collegio di San Sebastiano a Napoli, di cui Bellini era allievo prediletto. Grazie a un episodio narrato da Francesco Florimo, possiamo ricondurre la dedica all’affetto che Bellini nutriva per gli anni trascorsi al Regio Collegio di Napoli, e la memoria corre a quando il compositore venne ammesso all’esame finale e Zingarelli così si pronunciò: “Credo soverchio, se non inutile, esaminare questo giovinetto, che fra qualche mese dovrà essere esaminato da giudici assai più severi di noi: dal pubblico del San Carlo ove darà la sua opera che sta componendo: Bianca e Fernando”. Si replica fino a martedì 21 marzo.

Norma

Musica di Vincenzo Bellini

Libretto di Felice Romani

Direttore | Nello Santi

Regia | Lorenzo Amato

Aiuto regia e coreografo | Giancarlo Stiscia

Scene | Ezio Frigerio

Assistente alle scene | Riccardo Massironi

Costumi | Franca Squarciapino

Assistente ai costumi | Chiara Donato

Luci | Vincenzo Raponi

Interpreti

Norma, Mariella Devia (21, 24, 27 febbraio e 1 marzo) / Daniela Schillaci

Adalgisa, Laura Polverelli (21, 24, 27 febbraio e 1 marzo) / Anna Goryachova

Pollione, Luciano Ganci (21, 24, 27 febbraio e 1 marzo) / Stefan Pop

Oroveso, Carlo Colombara (21, 24, 27 febbraio e 1 marzo) / Giacomo Prestia

Clotilde, Clarissa Costanzo

Flavio, Francesco Pittari

Nuovo Allestimento del Teatro di San Carlo

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

TEATRO DI SAN CARLO

Domenica 21 Febbraio 2016 ore 17.00 (Turno A)

Martedì 23 Febbraio 2016 ore 20.00 (Turno M Opera)

Mercoledì 24 Febbraio 2016 ore 18.00 (Turno B)

Venerdì 26 Febbraio 2016 ore 20.30 (fuori abbonamento)

Sabato 27 Febbraio 2016 ore 19.00 (Turno F)

Domenica 28 Febbraio 2016 ore 17.00 (Turno M Opera)

Martedì 1 Marzo 2016 ore 20.00 (Turno C / D)

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