Focus sul grande jazz americano, domani lunedì 22 febbraio (ore 20.30) in data unica al Teatro San Carlo, per uno degli appuntamenti più originali della locandina concertistica.
In programma, un omaggio a George Gershwin, proposto da tre grandi interpreti già esibitisi in pari formazione ma con altro itinerario sonoro (Rag, Blues ed altre storie) al Ravello Festival edizione 2013: il pianista di formazione superclassica ma dalla brillante carriera nel jazz Enrico Pieranunzi, il formidabile clarinettista Gabriele Mirabassi e il violinista Gabriele Pieranunzi, spalla quest’ultimo dell’Orchestra Sinfonica “di casa” (nelle foto sopra e al lato).
Enrico Pieranunzi può essere infatti considerato il più internazionale dei pianisti italiani, chiamato dai più importanti festival jazz; suo fratello Gabriele, primo violino dell’Orchestra del San Carlo, solista e camerista raffinato, può vantare un repertorio che si estende da Mozart agli autori della musica contemporanea. Vincitore di numerosi concorsi internazionali, allievo di Salvatore Accardo all’Accademia Stauffer di Cremona, Gabriele Pieranunzi suona un violino Ferdinando Gagliano del 1762, appartenuto alla grande violinista Gioconda De Vito e gentilmente prestatogli dalla Fondazione Pro Canale Onlus. Gabriele Mirabassi, clarinettista apprezzato, sia in Italia che all’estero, ha al suo attivo collaborazioni con musicisti del calibro di Richard Galliano, John Taylor, Roberto Gatto, Mina, Enzo Pietropaoli, Steve Swallow, Marc Johnson.
«Questo concerto – spiega Enrico Pieranunzi nelle note al concerto – vuole essere un doveroso omaggio ad uno dei più grandi geni della musica di ogni tempo. La fusione che Gershwin intese compiere tra classica e jazz fu tutt’altro che un’azione inconsapevole. Fu, al contrario, la coraggiosa, volontaria apertura di una strada, che voleva conciliare la tradizione orale con quella scritta e far vivere insieme l’estemporaneità dell’improvvisazione con la sapienza meditata della composizione: una sfida impossibile, di difficile comprensibilità per orecchie e menti europee. Era in realtà la costruzione di un mondo musicale del tutto nuovo, il cui artefice non poteva che essere un grande artista del Nuovo Mondo».
Il programma del concerto e gli interpreti offrono una sintesi brillante ed efficace dell’ecclettismo e della modernità di George Gershwin, della sua sperimentazione e, nei nuovi raffinati arrangiamenti, delle licenze tra improvvisazione e scrittura che alcuni brani consentono.
I fratelli Pieranunzi e Gabriele Mirabassi eseguiranno alcuni tra i brani più noti e amati dal grande pubblico (An American in Paris, i tre famosi Preludi – trascrizioni e elaborazioni originali di Enrico Pieranunzi – Rhapsody in Blue, quest’ultima in prima esecuzione assoluta con tale organico), alternandoli ad alcune celebri canzoni, rese immortali dalle voci di Ella Fitzgerald e Billie Holiday, tra i tanti che affrontarono il repertorio di Gershwin, conferendo ora un’interpretazione classica, ora jazz.
Teatro di San Carlo
Lunedì 22 Febbraio 2016, ore 20.30 (Turno S / P)
Pianoforte | Enrico Pieranunzi
Violino | Gabriele Pieranunzi
Clarinetto | Gabriele Mirabassi
Programma
Enrico Pieranunzi, Variazioni su un tema di Gershwin
George Gershwin, An American in Paris*
George Gershwin, Six Songs
The man I love
Enrico Pieranunzi piano solo
But not for me
Enrico Pieranunzi / Gabriele Mirabassi
Love walked in
Enrico Pieranunzi piano solo
I got rhythm
Enrico Pieranunzi / Gabriele Mirabassi
George Gershwin - Jasha Heifetz, My man's gone now
Enrico Pieranunzi / Gabriele Pieranunzi
George Gershwin, It ain't necessarily so (da "Porgy and Bess")
George Gershwin, Tre Preludi*
George Gershwin, Rhapsody in Blue**
*Trascrizioni/elaborazioni originali di Enrico Pieranunzi
** Prima esecuzione assoluta con questo organico
Per il talento precoce e per le non comuni doti naturali di strumentista e di interprete Gabriele Pieranunzi si è imposto presto all’attenzione del pubblico e della critica come uno dei migliori violinisti italiani della sua generazione.
Tra le numerose affermazioni in concorsi internazionali che hanno caratterizzato il suo ingresso sulla scena musicale spiccano due premi al Concorso “N.Paganini” di Genova (rispettivamente nel 1988 e 1990) e altri riconoscimenti in competizioni di grande prestigio come il “Tibor Varga” di Sion, lo “L.Spohr” di Friburgo, il “R.Romanini” di Brescia, il “G.B.Viotti” di Vercelli, il “R.Lipizer” di Gorizia ed il “Biennale di Vittorio Veneto”.
Diplomatosi a sedici anni sotto la guida di Arrigo Pelliccia si è poi perfezionato, tra gli altri, con Franco Gulli e con Stefan Gheorghiu.
Nel corso della sua brillante carriera di solista Pieranunzi ha suonato con direttori come Aldo Ceccato, Alun Francis, Lu Jia, Jeffrey Tate, Piero Bellugi, Mattias Bamert, U.Benedetti Michelangeli, Anton Nanut, Julian Kovatchev, Nicolas Cleobury, Gianandrea Noseda. E collaborato, in ambito cameristico, con Boris Belkin, Bruno Canino, Alfons Kontarsky, Rocco Filippini, Franco Petracchi, Nelson Goerner, Alain Meunier, Laura De Fusco, Rainer Kussmaul.
Invitato più volte dal Comune di Genova a suonare il famoso Guarneri del Gesù “Il Cannone” appartenuto a N.Paganini, è ospite regolare delle più importanti istituzioni concertistiche italiane come Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Accademia Chigiana di Siena, Teatro Regio di Torino, Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra Sinfonica “G.Verdi” di Milano, Teatro Comunale di Bologna, Teatro S.Carlo di Napoli (suonando sotto la bacchetta del M° J.Tate il Concerto di K.Weill e Tzigane di Ravel), Festival dei Due Mondi di Spoleto, Settimane Internazionali di Musica da Camera a Villa Pignatelli di Napoli e Settimane Musicali di Stresa nell’ambito delle quali nel 2000 ha seguito l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven. E di istituzioni estere quali Herculeesaal di Monaco di Baviera, Baden Baden Philharmonie, Rtsi di Lugano, Festival Bemus di Belgrado, Filarmonica G.Enescu di Bucarest, Wigmore Hall di Londra (Canino and Friends), City of Birmingham Symphony Orchestra (Paganini Concerto n.2 “La Campanella”, dir. G.Noseda), Bournemouth Symphony Orchestra (Paganini Concerto n.1), Franz Liszt Chamber Orchestra di Budapest, Malmoe Symphony Orchestra (Beethoven Concerto per violino, dir. Gianandrea Noseda), Opera City Hall di Tokyo.
Nel 2002 ha effettuato una tournée in Sud America nel corso della quale ha suonato tra l’altro a Buenos Aires (Teatro Coliseum).
Dal 2004, con incarico conferitogli per chiara fama, è primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli.
Raffinato interprete di musica da camera, Pieranunzi ha al suo attivo su cd:
L’integrale dei Quartetti per pianoforte ed archi di Gabriel Fauré con il pianista Maurizio Baglini (allegato al numero di febbraio 2006 della rivista “Amadeus”);
I Quintetti per clarinetto ed archi di Mozart e Brahms col clarinettista Alessandro Carbonare (allegato al numero di aprile 2007 della rivista “Amadeus”);
Il 1° volume dei Quartetti per pianoforte ed archi di Mendelssohn con Roberto Prosseda al pianoforte (Decca/Universal).
Di recente pubblicazione per l’etichetta “Concerto” un cd registrato dal vivo al Teatro S.Carlo di Napoli comprendente il Concerto per violino e fiati di K. Weill con la direzione di Jeffrey Tate e due brani per violino, pianoforte e clarinetto con Alessandro Carbonare ed Enrico Pieranunzi, l’Histoire du soldat di Stravinsky e la Suite concertante di Milhaud.
Nato a Roma nel 1949, Enrico Pieranunzi è da molti anni tra i protagonisti più noti ed apprezzati della scena jazzistica internazionale.
Pianista, compositore, arrangiatore, ha registrato più di 70 Cd a suo nome spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron.
Pluripremiato come miglior musicista italiano nel “Top Jazz”, annualmente indetto dalla rivista “Musica Jazz” (1989, 2003, 2008) e come miglior musicista europeo (Django d’Or, 1997) Pieranunzi ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal a Copenaghen, da Berlino e Madrid a Tokyo, da Rio de Janeiro a Pechino.
A partire dal 1982 si è recato numerose volte negli Stati Uniti dando concerti in varie città tra cui New York, Boston, San Francisco.
Di rilievo la sua partecipazione a Spoleto Festival Usa 2007 (Charleston, North Carolina) che ne ha voluto dare un ritratto completo proponendolo in concerti di piano solo, duo e trio.
E’ l’unico musicista italiano di sempre ed uno dei pochissimi europei ad aver suonato e registrato (luglio 2009) nello storico “Village Vanguard” di New York.
La prestigiosa rivista americana “Down Beat” ha incluso il suo cd “Live in Paris”, in trio con Hein Van de Geyn e André Ceccarelli (Challenge), tra i migliori cd del decennio 2000/2010.
È stato scritto di lui:
“Pieranunzi è un pianista di intenso lirismo, in grado di swingare con energia e freschezza e, nello stesso tempo, di non perdere mai la sua capacità poetica. La sua musica canta” . (Nat Hentoff)
“Enrico Pieranunzi immette nuova linfa nel jazz contemporaneo” (Ray Spencer, Jazz Journal)
“Ricordate il suo nome, perdetevi nella sua musica (Josef Woodard, Jazz Times).
Bibliografia:
Ludovic Florin, Par-delà les clivages ou l’harmonie des contraires. Une approche de la musique d’Enrico Pieranunzi, tesi di dottorato presentata all’Université Paris-Sorbonne nel novembre 2009. La tesi è consultabile online nel sito e-Sorbonne.
Nato a Perugia nel 1967, Gabriele Mirabassi si diploma in clarinetto nel 1986 presso il Conservatorio "Morlacchi" di Perugia. È autore di musica jazz e la sua carriera ha sin qui spaziato tra il jazz e la musica classica, collaborando, relativamente al primo genere, con numerosi artisti come Richard Galliano, John Taylor, Steve Swallow, Stefano Battaglia, Roberto Gatto, Rabih Abou-Khalil e Edmar Castaneda; relativamente al secondo, con John Cage, Mario Brunello, Andrea Lucchesini, Marco Rizzi, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, La Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra d’Archi Italiana, la Banda Sinfonica do Estado de Sao Paoulo, l’Ensemble Conductus, l’Orchestra Bruno Maderna. Inoltre ha collaborato anche in altri ambiti quali il teatro, la canzone d'autore e la danza insieme a Gianmaria Testa, Erri De Luca, Ivan Fossati, Sergio Cammariere, Mina, Giorgio Rossi, David Riondino, Marco Paolini.
Negli ultimi anni ha iniziato a svolgere una ricerca approfondita sulla musica strumentale popolare brasiliana e suudamericana in genere. Ha formato un suo personale trio denominato Canto di ebano che è stato premiato con il Premio della Critica Arrigo Polillo come Miglior disco dell'anno TopJazz 2008.
Nel 2009 ha ricevuto una nomination come Best Jazz Act agli Italian Jazz Awards – Luca Flores. Dalla sua discografia, per lo più con etichetta Egea, si segnalano: Coloriage (1992, con Richard Galliano), Fiabe (1995, con Stefano Battaglia), Come una volta (1996, con Battista Lena, Enzo Pietropaoli e Gianni Coscia), Cambaluc (1998, con Richard Galliano, Riccardo Tesi, Quartetto Namaste, Giovanni Mirabassi e altri), Velho Retrato (1999, con il chitarrista Sergio Assad), Racconti Mediterranei (2000, con Enrico Pieranunzi e Marc Johnson), Latakia Blend (2002, con Luciano Biondini e Michel Godard, per Enja), Graffiando Vento (2004, con Guinga), New Old Age (2005, con John Taylor e Steve Swallow), Canto di ebano (2008, con Peo Alfonsi, Salvatore Maiore e Alfred Kramer), Miramari (2010, con André Mehmari), A testa in giù (2013, con l’Orquestra a base de sopro de Curitiba), Amori Sospesi (2015, con Nando Di Modugno e Pierluigi Balducci, per Dodicilune).
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