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Paola De Simone

Concerto assolutamente da non perdere, quello in programma al Teatro San Carlo in data unica giovedì 14 gennaio (ore 20,30) alla ripresa della Stagione Sinfonica dopo le festività natalizie, sia per il ritorno del celebre tandem pianistico al femminile formato dalle sorelle Katia e Marielle Labèque (nella foto sopra), sia per il bel programma in ascolto affidato all’Orchestra della Fondazione diretta da Patrick Fournillier (nella foto sotto).

Guidate dal pluripremiato direttore francese classe 1954, allievo di Louis Fourestier e di Pierre Dervaux, speciale cultore di Massenet quindi direttore musicale ed artistico dell’Orchestre National de Lille e a Saint Étienne, le sorelle Labèque interpreteranno uno dei lavori più efficaci del Novecento scritto per due pianoforti e orchestra. Brillante, ironico, ora marziale, ora dolcissimo e malinconico, il Poulenc del Concerto in re minore scritto nel 1932, catalogato con le cifre dello stesso autore come FP 61 e articolato nei canonici tre movimenti, affascina e sorprende non solo per la plasticità dei rilievi motivici, per la peculiarità degli impasti armonici e per l’eleganza dell’orchestrazione di spiccata matrice francese quanto, in special modo, per le disinvolte modalità con cui originalmente cita e deforma flash stilistici e tematici disparati, imprimendovi come da egli stesso dichiarato l’arguto marchio ironico del “puro Poulenc”: flash tratti da Ravel, che a sua volta aveva da poco terminato i suoi due splendidi Concerti per pianoforte e orchestra, tratti dal Mozart del modello per pari organico (Concerto in mi bemolle, K. 365) e soprattutto dal Concerto per pianoforte e orchestra K. 466, non a caso in pari tonalità, nonché dalle tradizioni sonore del gamelan balinese, ascoltato in occasione delle Esposizioni coloniali di Parigi un anno prima. Il tutto, con uno sguardo “alla moda” verso il music-hall e verso il bruitismo (Rumorismo) d’avanguardia. A interpretarlo l'ultima volta al San Carlo, il 18 aprile 2008, la coppia nella vita e nell'arte formata dai pianisti Michele Campanella (anche direttore, nell'occasione) e Monica Leone, accanto all'Orchestra di Padova e del Veneto.

Come nasce la pagina? Sarebbe stata commissionata da una delle sue principali sostenitrici, la mecenate Winnaretta Singer (tra le eredi della nota azienda di macchine da cucire), organizzatrice di salotti culturali e musicali, passata alla storia come la Principessa Winnie de Polignac avendo sposato, lei ventinovenne omosessuale e in seconde nozze dopo le prime dichiarate nulle, l'aristocratico Principe Edmond (di trent'anni più anziano di lei, compositore, uomo di alta cultura, anch'egli omosessuale) dell'antica casata Polignac. E appunto nella casa lagunare della Polignac (Palazzo Contarini Dal Zaffo) Poulenc sarebbe stato ospite in occasione della prima esecuzione assoluta del Concerto, avvenuta il 5 settembre 1932 al Teatro La Fenice di Venezia per il Festival Internazionale di Musica Contemporanea: solisti, lo stesso Poulenc e Jacques Février (si suggerisce un blitz su You Tube per ascoltare e vedere proprio tali due pianisti interpreti del Concerto sotto la direzione di un allora giovanissimo Georges Prêtre alla testa dell’Orchestra National della RTF. Sotto a sinistra, un'immagine frammento dal video originale in rete) accompagnati dall’Orchestra della Scala di Milano diretta da Désiré Defauw.

La mattina dopo l’esordio, essendo ospiti in casa Polignac anche Arthur Rubinstein e Manuel de Falla, Poulenc ebbe a suonare con Rubinstein, per l’autore de Falla, i pezzi di rara suggestione che danno forma a Notte nei giardini di Spagna.

Tale fu il successo di quella première che Britten, dieci anni dopo, avrebbe invitato l’autore francese con il suo Concerto per due pianoforti e orchestra a Londra.

Più volte ascoltate e apprezzate in Campania, Katia e Marielle Labèque tornano sul palcoscenico sancarliano dopo quindici anni dalla loro ultima apparizione (il 13 novembre 2000 suonarono le Danze Ungheresi a quattro mani di Brahms) e per la quarta volta dopo le esibizioni del 1983, 1993 con un’antologia di brani di Čajkovskij più la Fantasia in La bemolle di Scriabin. e, appunto, dell'anno Duemila.

Alle origini delle due bellissime ed eccellenti pianiste note al mondo intero sia in formula solistica che da camera sul duplice fronte concertistico e discografico, la nascita a distanza di due anni a Bayonne, nei pressi del confine spagnolo, e una madre italiana (Ada Cecchi, nativa della terra amata da Puccini, Torre del Lago) allieva della grande Marguerite Long, quindi a sua volta prima guida delle talentuose figlie, fino al debutto in duo, avvenuto al Festival di Spoleto nell’anno 1975.

Immenso, tra l'altro, il loro repertorio, selezionato fra il Settecento e i nostri giorni, jazz compreso.

A seguire, un secondo volto della Francia con la Sinfonia n. 2 in do maggiore “Roma” di Georges Bizet, frutto di una gestazione lunga e complessa durata dal 1860 al 1871 circa. Alle spalle, i tre anni che il futuro compositore della Carmen trascorse a Roma (1857-1860) presso il sontuoso Palazzo di Villa Medici dell’Accademia di Francia, avendo vinto nel 1857 il prestigioso Prix de Rome, dunque da noi in tour alla vigilia dell’Unità d’Italia. Incantanto dalle bellezze artistiche del Paese, sulla via del ritorno in Francia così Bizet avrebbe scritto alla madre: «Ho in mente una Sinfonia che vorrei intitolare Roma, Firenze, Venezia e Napoli. È studiata alla perfezione: Venezia sarà l'Andante, Roma il primo movimento, Firenze lo Scherzo e Napoli il Finale. È un'idea nuova, direi». Poi, i ripensamenti e una diversa rielaborazione, articolata secondo la seguente scansione: Une chasse dans la forêt d'Ostie (Andante tranquillo, allegro agitato) – Allegretto vivo, Scherzo – Une procession (Andante molto) - Carnaval à Rome (Allegro vivacissimo). L’unica sezione spiccatamente italiana, tuttavia, sarebbe rimasta soltanto quest’ultima, ispirata a Roma ma evidentemente conservando, accanto a spunti e a tecniche poi presenti nel Quintetto e in altri luoghi della Carmen, ben vivo il fuoco di quelle tracce partenopee alle radici del travolgente Finale secondo le volontà del progetto primario.

Teatro di San Carlo

Giovedì 14 Gennaio 2016 ore 20.30

Direttore | Patrick Fournillier

Pianoforti | Katia e Marielle Labèque

Orchestra del Teatro di San Carlo

Programma

Francis Poulenc (1899 - 1963)

Concerto in re minore per due pianoforti e orchestra

Allegro ma non troppo

Larghetto

Allegro molto

Georges Bizet (1838 - 1875)

Roma, Sinfonia n. 2 in do maggiore

Une chasse dans la forêt d'Ostie (Andante tranquillo, allegro agitato)

Scherzo

Procession (Andante molto)

Carnaval à Rome (Allegro vivacissimo)

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