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Redazione

A novant’anni dalla creazione del Museo Storico Musicale del "San Pietro a Majella", voluto dall’allora Direttore del Conservatorio Francesco Cilea, è stata avviata un’iniziativa di alto profilo culturale per salvaguardare, valorizzare e restituire all’arte e alla storia, la collezione organologica custodita con premura nel Conservatorio napoletano.

Su iniziativa dell’Associazione “Amici del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella" l'istituzione dall'antico quanto glorioso annuncia l’avvio di una raccolta fondi finalizzata a sostenere il restauro degli strumenti storici del Conservatorio allo scopo di riportarli al loro antico splendore per essere nuovamente suonati da grandi virtuosi in una serie di iniziative che il Conservatorio stesso annuncerà a breve.

Tutti i cittadini, addetti ai lavori e non, dilettanti o professionisti, amanti della musica classica o cultori dell’arte musicale, sono chiamati a partecipare alla campagna di restauro volta a riportare alla luce quelli che costituiscono una testimonianza tangibile della scuola strumentale napoletana, patrimonio non solo della storia musicale di Napoli, ma universale.

Inaugurando una serie di eventi finalizzati alla raccolta fondi per il Museo, sabato 9 gennaio, alle ore 19 in Sala Scarlatti, sarà rappresentata l’Aida di Scafati, esilarante parodia in napoletano del capolavoro di Giuseppe Verdi. A poco più di un anno dalla prima ripresa in tempi moderni, accolta nell'ottobre 2014 al Teatro di Corte di Palazzo Reale (nella foto d'apertura) da un vivissimo e meritato successo, quindi dalla recente ripresa al Teatro Mercadante di Altamura, torna dunque in scena, ma per la prima volta al "San Pietro a Majella" l’Aida di Scafati, operina deliziosa (sotto, il frontespizio della partitura manoscritta conservata nella Biblioteca del "San Pietro a Majella") recuperata dal direttore del Conservatorio di Napoli Elsa Evangelista tra i tesori della storica Biblioteca durante i lavori preparatori per la mostra “Verdi e Napoli”. A interpretarla, i Solisti, il Coro e e l'Orchestra del "San Pietro a Majella", diretti da Carlo Gargiulo.

La storia della partitura risale al 1873 quando, subito dopo il successo dell’Aida di Giuseppe Verdi al San Carlo di Napoli, i musicisti napoletani si organizzarono per offrire alla città la loro “versione” dell’opera verdiana. Fu così che, nello stesso anno, venne rappresentata nel teatrino della Fenice di Napoli l'opera comica dal titolo Aida di Scafati, musicata dal compositore Luigi Matteo Fischetti su libretto, in napoletano, di Enrico Campanelli. Il successo fu enorme: la parodia della marcia trionfale e delle melodie più amate, insieme ad un'immancabile tarantella partenopea, suscitarono molto entusiasmo.

Il vertice del Conservatorio napoletano, a partire già dal suo primo mandato e conseguentemente anche in quello attuale, ha portato avanti nel solco di quanto avviato dalle direzioni precedenti un'articolata strategia di valorizzazione del patrimonio musicale custodito al "San Pietro a Majella". In particolar modo, ricorda Elsa Evangelista, «sono affezionata agli eventi collegati alle celebrazioni dedicate a Giuseppe Verdi e Niccolò Jommelli, ai loro rapporti con la città di Napoli e con il Conservatorio, valorizzati da due grandi mostre e dai relativi incontri internazionali suggellati dal consenso e dalla partecipazione del grande direttore Riccardo Muti. Tali iniziative hanno fatto maturare sempre più in noi la convinzione che la tutela e la valorizzazione del patrimonio museale del Conservatorio "San Pietro a Majella" sia un obiettivo da perseguire con caparbietà, perché possa essere un percorso di crescita e di apertura alla città, ma anche ai semplici appassionati, alla comunità scientifica italiana ed internazionale». Quindi prosegue: «Con questo appello all’adozione di uno strumento – sottolinea l'Evangelista – vogliamo chiedere un aiuto concreto a tutti coloro che da anni sono vicini e apprezzano la nostra attività didattica, di produzione e ricerca, distintasi attraverso gli alti gradi di eccellenza raggiunti nel panorama della formazione musicale non solo nazionale».

Per la partecipazione al suddetto spettacolo è richiesta una donazione di almeno 50 euro, che potrà essere effettuata tramite bonifico bancario (esibendo la copia dell’avvenuto pagamento all’ingresso) oppure in contanti la sera dell’evento. Per donazioni e contributi è possibile effettuare un bonifico sul conto corrente Associazione Amici del Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” IBAN IT62M0623003543000057375781 indicando come causale «Donazione per il restauro di uno strumento e del Museo».

INFO:

amicisanpietroamajella@gmail.com

Tel. 338.9344993; 349.3171721.

Conservatorio di Musica San Pietro a Majella tel: 081.5644411

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