Fra gli appuntamenti più attesi della locandina di concerti proposta quest'anno dall'Associazione Alessandro Scarlatti, firmata dalla direzione artistica di Renato Bossa, c'è l'evento dedicato alla musica antica fra Spagna e Nuovo Mondo sotto l'eloquente titolo "Folias & Canarios". Protagonista, uno dei suoi più alti interpreti: Jordi Savall (nella foto d'apertura), fra i numeri uno della scena musicale internazionale e di nuovo a Napoli con il suo storico, splendido gruppo Hespèrion XXI (nella foto sotto), domani giovedì 3 dicembre all’Auditorium di Castel Sant’Elmo alle ore 21.
Il catalano Savall, grande interprete della migliore letteratura musicale dell'epoca barocca, da diversi anni si dedica soprattutto a ricostruire con inesauribile passione i percorsi segreti della musica popolare, che passa dalle campagne alle corti e attraversa tempi e paesi diversi, mutando continuamente aspetto e allo stesso tempo conservando qualcosa di atavico.
I suoi viaggi musicali partono generalmente dal Mediterraneo - che per secoli è stato il centro del mondo e su cui si affaccia la sua amata Catalogna - e si diramano poi verso i quattro punti cardinali. Si è dedicato alla musica araba e armena, celtica e ottomana, riuscendo a far dialogare anche la musica spagnola e la giapponese, impegnando tutto se stesso in tali esplorazioni e arrivando sempre a conquistare e a coinvolgere in questa sua passione gli ascoltatori.
Al centro del programma della serata, le “Folias”, antiche danze spagnole le cui origini si perdono indietro nel tempo, elaborate per progressioni accordali su un antico tema portoghese e presto diffuse, seguendo percorsi difficili da ricostruire, fino all'Italia del Sud, alla Scozia, al Nuovo Mondo. Sono giunte fino a noi sia in semplici versioni popolari di autori anonimi, sia in sofisticate elaborazioni di grandi compositori dell'epoca rinascimentale e barocca in mezza Europa per attecchire, particolarmente, in Irlanda e in Scozia, trovando segrete affinità con la musica celtica. Da lì, poi, il volo verso le colonie americane, rigenerandosi in ogni paese con nuovi stilemi e sonorità molteplici.
Biglietti: intero € 15; ridotto giovani ( under 33) €10; last minute € 3 (under 33) in vendita un’ora prima del concertio
Per informazioni: www.associazionescarlatti.it;
Infoline . 081 406011
Programma
FOLIAS & CANARIOS
Folias Antiguas
Diego Ortiz ( 1510 – 1570) La Spagna
Anonimo (CMP 121) Folias Antiguas (improvvisazione)
Anonimo Folias Antiguas “Rodrigo Martinez” (improvvisazione)
Gaspar Sanz (1640-1710), Jácaras & Canarios
Diego Ortiz Folia IV - Passamezzo antico I - Passamezzo moderno III
Ruggiero IX - Romanesca VII - Passamezzo moderno II
Pedro Guerrero (?) Morisca
Antonio de Cabezón (1510-1566), Folia: Pavana con su Glosa
Anonimo (Tradizionale di Tixtla) Guaracha (improvvisazione)
* * *
Tradizioni celtiche nel Nuovo Mondo
Anonimo (Tradizionale irlandese) Regents Rant
Anonimo (Tradizionale scozzese) Lord Moira's Hornpipe (Ryan's Collection, Boston 1883)
Improvvisazione su Passacaglia
Antonio Martín y Coll ( sec. XVII) Diferencias sobre las Folias
Francisco Correa de Arauxo(1584-1654), Glosas sobre “Todo el mundo en general”
Anonimo Canarios (improvvisazione)
Antonio Valente ( sec. XVI) Gallarda Napolitana ( improvvisazione)
HESPÈRION XXI
Xavier Díaz-Latorre
Chitarra
Guido Morini
Organo & clavicembalo
Xavier Puertas
Violone
Pedro Estevan
Percussioni
Jordi Savall
Lyra da gamba, Anonimo italiano, ca. 1500
Viola da gamba basso a 7 corde, Barak Norman, Londra 1697
Jordi Savall
Jordi Savall è una delle personalità musicali più polivalenti della sua generazione. Da più di quarant’anni, fa conoscere al mondo meraviglie musicali cadute nell’oscurità dell’indifferenza e dell’oblio. Dedicatosi alla ricerca di queste musiche antiche, le studia e le interpreta, con la sua viola da gamba o come direttore. Le sue attività di concertista, insegnante, ricercatore e creatore di nuovi progetti, sia musicali che culturali, lo collocano tra i principali artefici del fenomeno di rinascita della musica storica. Ha fondato, insieme a Montserrat Figueras, i complessi musicali Hespèrion XXI (1974), La Capella Reial de Catalunya (1987) e Le Concert des Nations (1989), con i quali esplora e crea un universo di emozioni e di bellezza, che proietta sul mondo e su milioni di amanti della musica antica. Secondo The Guardian (2011) “ciò che realmente lo distingue sono le sue incursioni fuori dal tempio dell’alta cultura. Ricercatore onnivoro, egli vaga dalle biblioteche di Manchester ai villaggi colombiani al fine di salvare tradizioni musicali, con registrazioni che vanno dai ritmi berberi alle estasi di un raga, dall’emozionante quiete di un lamento armeno alla vivacità di una gagliarda elisabettiana”.
Con la sua fondamentale partecipazione al film di Alain Corneau Tous les Matins du Monde (Premio César per la migliore colonna sonora), la sua intensa attività concertistica (140 concerti l’anno) e discografica (6 registrazioni ogni anno), e con la creazione della propria casa discografica ALIA VOX, fondata unitamente a Montserrat Figueras nel 1998, Jordi Savall ha dimostrato che la musica antica non deve necessariamente essere elitaria, e che anzi interessa a un pubblico di tutte le età, ogni volta più vario e più numeroso. Il suo ingente impegno in concerti e incisioni può essere definito come un’opera “non tanto di semplice recupero musicale, quanto piuttosto di rianimazione creativa”, come ha scritto il critico Allan Kozinn su The New York Times (2005).
Completati i suoi studi di violoncello al Conservatorio di Barcellona (1964), nel 1965 inizia come autodidatta lo studio della viola da gamba e della musica antica nel gruppo Ars Musicae, e perfeziona la sua formazione musicale dal 1968 alla Schola Cantorum Basilensis Schola Cantorum Basiliensis (Svizzera), dove fino al 1993 ha collaborato con corsi e masterclass, come fa attualmente, come professore invitato, alla Juilliard School di Nuova York. Nel corso della sua carriera ha registrato e pubblicato più di 200 dischi dei repertori di musica medievale, rinascimentale, barocca e del classicismo, con una speciale attenzione al patrimonio musicale ispanico e mediterraneo. Essi gli hanno meritato molti riconoscimenti, tra cui Midem Classical Awards, ICMA e Grammy.
Per Jordi Savall “la musica è uno dei mezzi di espressione e di comunicazione più universali, e la misura della sua importanza e della sua significatività non può essere determinata secondo i criteri di evoluzione del linguaggio, quanto invece secondo il grado d’intensità espressiva, di ricchezza interiore e di umanità”. I suoi programmi di concerto hanno trasformato la musica in uno strumento di mediazione in favore dell’intesa e della pace tra popoli e culture diverse, a volte in contrasto. Perciò tra gli artisti invitati a fare parte delle sue formazioni si contano musicisti arabi, israeliani, turchi, greci, armeni, afghani, messicani e nordamericani. Con giudizio unanime, nel 2008, Jordi Savall è stato nominato Ambasciatore dell’Unione Europea per il dialogo interculturale e, insieme a Montserrat Figueras, chiamato a fare parte degli “Artisti per la Pace” nel programma “Ambasciatori di buona volontà” dell’UNESCO.
La sua parabola artistica è considerata uno dei motori del rinascimento della musica antica, sia quella dell’Europa che quella del Nuovo Mondo e quella del Mediterraneo, ed è un riferimento primario nello studio, l’interpretazione, la direzione e l’approccio a diverse tradizioni culturali in un dialogo interculturale di grande significato che ha valicato tutte le frontiere. La sua feconda carriera musicale gli ha meritato i più alti riconoscimenti nazionali e internazionali, tra i quali è doveroso citare i titoli di Dottore Honoris Causa delle Università di Evora (Portogallo), Barcellona (Catalogna) e Lovanio (Belgio), e anche il prestigioso Premio Léonie Sönning 2012, considerato il premio Nobel per la musica. “Jordi Savall è il testimone di un’eredità culturale comune d’infinita varietà. È un uomo per il nostro tempo” (The Guardian, 2011).
Hespèrion XXI.
Il valore più importante della musica antica radica nella sua capacità, come linguaggio artistico universale, di trasmettere sensibilità, emozioni e idee ancestrali che catturano ancor oggi lo spettatore attuale. Con il suo repertorio che va dal X fino al XVIII secolo, Hespèrion XXI cerca continuamente punti nuovi di unione tra Oriente e Occidente con una chiara volontà di integrazione e di recupero del patrimonio musicale internazionale, in particolare dell’ambito mediterraneo, stabilendo una connessione con le musiche del Nuovo Mondo americano.Nel 1974, a Basilea, Jordi Savall e Montserrat Figueras, proprio con Lorenzo Alpert e Hopkinson Smith fondarono il gruppo Hespèrion XX, un gruppo di musica antica che intendeva recuperare e diffondere il ricco e affascinante repertorio musicale anteriore al XIX secolo a partire da nuove premesse: i criteri storici e gli strumenti originali. Il suo nome, Hespèrion, significa “originario di Esperia”, che nell’Antica Grecia era la denominazione delle penisole più occidentali d’Europa: quella iberica e quella italiana. Era anche il nome che riceveva il pianeta Venere quando compariva ad Occidente. Hespèrion XX, a partire dal 2000, cambiò il proprio nome in Hespèrion XXI.
Hespèrion XXI è oggi un punto di riferimento ineludibile per comprendere l’evoluzione della musica nel periodo che va dal Medio Evo fino al Barocco. Il suo lavoro di recupero di opere, partiture, strumenti e documenti inediti ha un doppio valore incalcolabile: da un lato il rigoroso lavoro di ricerca apporta nuovi dati e interpretazioni delle conoscenze storiche di un’epoca e dall’altro lato, la squisita qualità delle interpretazioni mette a disposizione del pubblico la possibilità di godersi una naturalezza della delicatezza estetica e spirituale propria delle opere di quei tempi.
Fin dagli inizi, Hespèrion XXI assunse una direzione artistica chiara e innovativa che finirà per fare scuola nel panorama mondiale della musica antica, perché concepiva e concepisce la musica antica come strumento di sperimentazione musicale, con cui si ricerca la massima bellezza e l’espressività delle interpretazioni. Qualsiasi interprete di musica antica è in debito con lo spirito originale di ciascun’opera e bisogna imparare a collegarcisi attraverso lo studio dell’autore, degli strumenti dell’epoca, dell’opera in sé e delle sue circostanze concrete. Però come artigiano della musica, è anche obbligato a prendere delle decisioni su quello che sta interpretando: il suo talento, la sua creatività e la sua capacità di trasmettere emozioni correlate alla sua capacità di collegare il passato al presente, la cultura con la sua divulgazione.
Il repertorio di Hespèrion XXI include, tra le varie cose, opere di repertorio sefardita, romanze castigliane, pezzi del Secolo d’Oro Spagnolo e l’Europa delle Nazioni. Alcuni dei loro programmi di concerti più celebrati sono stati Il canzoniere di Santa Maria di Alfonso X il Saggio, La Diaspora Sefardita, le musiche di Gerusalemme, di Istanbul, dell’Armenia o le Folías Criollas.
Grazie al notevolissimo lavoro dei numerosi musicisti e collaboratori che hanno collaborato con il gruppo in tutti questi anni, Hespèrion XXI svolge ancora un ruolo chiave nel recupero e nella rivalutazione del patrimonio musicale con una grande ripercussione a livello mondiale. Ha pubblicato più di sessanta CD e in questo momento tiene concerti in tutto il mondo e partecipa abitualmente ai grandi Festival Internazionali della Musica Antica.
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