Sabato 14 novembre al Museo del Real Osservatorio Vesuviano di Ercolano (nella foto d'apertura) alle 16.45, Dissonanzen (nella foto sotto), in collaborazione con L’Osservatorio Vesuviano – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Napoli, presenta lo spettacolo Osservare o La memoria della lava, un percorso fatto di musica, parole e immagini, per un racconto sulla memoria del Vesuvio.
Un’azione teatrale e musicale in cui alle suggestioni del sax di Riccardo Veno e del flauto di Tommaso Rossi, si intreccia la voce di Antonello Cossia, corredata dalle installazioni video di Paola Pagliuca. Uno spettacolo itinerante, ideato e realizzato come una visita nello storico e importantissimo luogo in cui il fenomeno vulcanico si studia, l’Osservatorio Vesuviano, il più antico osservatorio del mondo.
Il percorso inizia e ruota attorno alla personalità di Giuseppe Mercalli, straordinaria figura di scienziato, che fu direttore del Real Osservatorio Vesuviano, l’osservatorio vulcanologico più antico del mondo, tra il 1911 e il 1914, e che trascorse tutta la sua vita nell’osservazione dei fenomeni vulcanici e sismici. Proprio all’interno dell’Osservatorio, tra reperti vulcanici e attrezzature scientifiche, ideate e costruite per tenere sotto controllo i movimenti terrestri, valutarne lo stato e possibilmente anticipare ciò che questi scatenano nella montagna dalla pancia infuocata, prende forma tra parole, musiche e immagini, un racconto che riconduce alla memoria della lava.
La drammaturgia testuale, curata da Antonello Cossia, si basa sull’elaborazione degli scritti di autori che si sono occupati del Vesuvio, dal punto di vista scientifico, narrativo e poetico. «Si parte dagli studi eseguiti da Giuseppe Mercalli, raccolti da un suo discepolo Alessandro Mallardo e conservati nell’Archivio dell’Osservatorio Vesuviano» spiega Antonello Cossia, per poi proseguire: «A questo materiale si va ad aggiungere la cronaca sulle eruzioni del Vesuvio. La cronaca antica, quella di Plinio il Giovane nella sua Lettera a Tacito e quella moderna con la descrizione dell’ufficiale inglese Norman Lewis dell’ultima eruzione del Vesuvio, così come è stata narrata nel suo romanzo Napoli ’44. A fare da contrappunto le schegge sonore della poesia di Michele Sovente con Vesuvio Vesuviazzo, come suono della parola che si adagia sulla partitura musicale». Tutto si fonde e s’intreccia grazie ai flauti e i sax di Tommaso Rossi e Riccardo Veno, che eseguono la Mater Dolorosa dello Stabat di Pergolesi combinandola alle loro composizioni originali. A completare e coinvolgere totalmente gli ospiti in una partecipazione che si dipana attraverso le stanze della costruzione ottocentesca. “Brevi linee melodiche confluiscono in dissonanze e in brevi improvvisazioni” sottolinea Riccardo Veno – “come metafora della natura benigna e maligna del vulcano e del perenne stato di allerta provocato dalla sua viva presenza.” La parte visiva, con i video di Paola Pagliuca, daranno vita ad affascinanti installazioni che, mescolando le immagini di repertorio dell’eruzione del 1944 a video originali, accompagneranno lo spettacolo.
Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, si inserisce nel Progetto “Campania: dal Barocco al Contemporaneo” organizzato dall’Associazione Dissonanzen.
Osservare o La memoria della lava
con Antonello Cossia, voce, Tommaso Rossi, flauto, Riccardo Veno, sassofono soprano
elaborazione dei testi di Antonello Cossia
musiche di Tommaso Rossi e Riccardo Veno
immagini di Paola Pagliuca
testi di e da Giuseppe Mercalli, Plinio il Giovane, Michele Sovente, Norman Lewis
in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Infoline: www.dissonanzen.it 3396276954
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