Si è formato in composizione e in pianoforte al Conservatorio di Napoli “San Pietro a Majella”, nel solco della scuola pianistica dell’insigne maestro Vincenzo Vitale e, stasera (proprio in questi istanti considerate le sei ore di posticipo sull’orario italiano) spetterà a lui l’onore di dirigere il prestigioso evento lirico-sinfonico alla Saigon Opera House (nella foto in alto) della città di Ho Chi Minh City, cuore fra i principali del business asiatico, appositamente organizzato in occasione della visita in Vietnam del nostro Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Stefano Miceli (sotto, nella foto di Rudy Amisano), classe 1975, origini pugliesi (è nato a Brindisi) ma di formazione artistica partenopea, perfezionatosi alla Scuola di Musica di Fiesole, alla Catholic University di Washington e diplomatosi in direzione d’orchestra sotto la guida di Donato Renzetti, ha presto raggiunto una luminosa notorietà internazionale mettendo a segno una lunga serie di felici debutti nelle più prestigiose sale d’opera e da concerto, fra le quali la Fenice di Venezia e il Bellini di Catania, la Berliner Philharmonie, la Carnegie Hall di New York, il Gewandhaus di Lipsia, la Great Hall di Melbourne, la Forbidden City Concert Hall di Pechino, il Tbilisi Opera Theatre.
La visita del nostro Presidente, mirata a stringere una salda intesa commerciale con la Repubblica vietnamita, ha dunque significativamente voluto siglare un costruttivo rapporto fra i due Paesi premiando anche le fondamentali prospettive culturali ad alta valenza identitaria. Ed è così nata, grazie all’accordo fra le istituzioni diplomatiche italiane e il governo vietnamita, l’idea, quindi l’organizzazione, del concerto speciale. Questa sera il presidente si recherà infatti appositamente ad Ho Chi Minh City, con un volo diretto dalla capitale Hanoi, per assistere all’evento da lui stesso fortemente voluto e secondo indirizzi culturali formulati dal Quirinale in accordo con la diplomazia culturale di Ho Chi Minh guidata dal Console generale Carlotta Colli e dall’ambasciatrice di Hanoi, entro il raggio di una lodevolissima azione sinergica per l’unione e la valorizzazione culturale fra i due Paesi. Evento che vedrà uniti emblematicamente in palcoscenico l’Orchestra della Saigon Opera House denominata Ho Chi Minh City Ballet and Symphony Orchestra, una voce di tenore in brillante carriera rappresentativa della scuola del Vietnam e, appunto, una bacchetta italiana particolarmente apprezzata sul podio delle migliori realtà musicali internazionali. Prevista inoltre la presenza di un soprano italiano, Silvia Colombini. «Un incarico – dichiara per la testata "La quinta giusta" il direttore d’orchestra Stefano Miceli, a un passo dal concerto – che mi ha particolarmente entusiasmato considerando che l’evento, alla guida della compagine musicale dell’opera vietnamita, fungerà da “apripista” per un futuro percorso artistico fra i due Paesi. Di qui la formulazione del programma, fondamentalmente italiano in quanto omaggio al nostro Presidente e alla nostra storia musicale:
Sinfonia dalla Forza del destino e l’aria per soprano “Saper vorreste” da Un ballo in maschera, entrambe di Verdi, una Romanza per tenore tratta dal repertorio tardoromantico vietnamita, l’Intermezzo sinfonico dalla Cavalleria rusticana di Mascagni, l’aria “cult” di Calaf "Nessun dorma" dalla Turandot pucciniana, la grande scena ed aria in coda al I Atto della Traviata di Verdi, l’Ouverture dalla Gazza ladra di Rossini.
Ed è con orgoglio che Stefano Miceli rappresenta musicalmente stasera non solo gli artisti dell’Italia, ma la stessa cultura musicale ricevuta a Napoli agli inizi della propria formazione. «Quando suono o dirigo all’estero – ha confessato in merito il maestro – ho sempre pensato e fatto tesoro degli insegnamenti partenopei, considerandomi un vivace divulgatore della scuola napoletana nel mondo. Napoli e la sua scuola – ha ribadito - mi hanno formato come musicista e, oggi, sono felice di poterne ovunque portare il segno prezioso. Dopo vent’anni vissuti lontano da Napoli, prevalentemente fra Bergamo e il mondo, vivendo a New York City, suonando e dirigendo dall’Australia agli Usa e alla Thailandia, sento di avere una missione precisa, accanto alla mia carriera: arricchire le giovani generazioni, soprattutto pianistiche, lavorando sulla Sonata italiana sette e ottocentesca d’impronta napoletana, da Cimarosa a Scarlatti, Cherubini fino a Clementi. Un’eredità che avverto grazie agli insegnamenti della Scuola del maestro Vitale assimilati attraverso le fondamentali lezioni degli eredi Luigi Averna e Carlo Bruno, Bruno Canino e Alexander Hintchev, solo per citarne alcuni che hanno contribuito alla mia formazione. Dopo il concerto, terrò infatti, sempre ad Ho Chi Minh City, ospite per due giorni del Conservatorio, una masterclass per giovani allievi pianisti e direttori. Attualmente?
Dirigo un dipartimento musicale di una prestigiosa scuola di New York ma, nel cuore – conclude - ho sempre Napoli e la sua scuola».
Apprezzato direttore, Miceli è infatti riconosciuto fra gli esponenti nati dall'ultima generazione della celebre fucina pianistica napoletana, in virtù di una speciale sensibilità interpretativa dimostrata rileggendo l’opera pianistica lisztiana e la produzione sonatistica italiana. Invitato regolarmente a dirigere e a suonare in Europa, negli States, in Australia e in Asia, si è esibito al fianco di rinomate orchestre quali la Salzburg del Mozarteum, Leipzig Philharmonic Orchestra, Dallas Virtuosi Chamber Orchestra, Beijing Symphony Orchestra, Slovak Philharmonic, Las Cruces Symphony Orchestra, Orquesta Sinfonica de la Juventud Venezuelana El Sistema, Hayfa Symphony Orchestra, BCP Berlin Philharmonie, Fenice di Venezia, Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, Archi della Scala di Milano, Orchestra Filarmonica Italiana, Orchestra Sinfonica di Milano "I Pomeriggi Musicali", Filarmonica Moldava, Orchestra Sinfonica Italiana, UNM Orchestra e molte altre. Miceli è inoltre Visiting Professor alla Boston University e al Tanglewood Institute, "Piano Professor" alla Steinway Society Academy di Verona ed è spesso invitato a tenere masterclass all’Università del Nuovo Messico, alla Turku-Elsinki e in altre università straniere. È stato anche protagonista di numerose “prime esecuzioni assolute” della letteratura musicale contemporanea a firma, tra gli altri, di Guido Baggiani, Mario Pagotto, Sylvano Bussotti, Luciano Berio. Alcune opere sinfoniche e studi pianistici gli sono stati dedicati. Incide per la Centaur Records.
Numerosi, a seguire, i riconoscimenti: nel 2008, in occasione del Concerto Celebrativo della Carta Costituzionale, Stefano Miceli ha ricevuto in dono una medaglia d’argento dall’allora Presidente Giorgio Napolitano, nel 2010 è stato nominato Italian Academy Foundation Artist a New dall'omonima fondazione americana in rappresentanza della cultura italiana negli Stati Uniti, dal settembre 2011 è Steinway Artist, nel 2012 riceve a New York il premio "Bravo Award". Dal 2009 al 2011 è stato inoltre nominato Principal Guest Artist and Conductor della Leipzig Philharmonic Orchestra, nel 2010 Direttore Principale Ospite della Filarmonica Italiana, dal 2004 Direttore artistico del Bergamo Classica Festiva, dal 2007 al 2009 Consulente Artistico del Melbourne Italian Festival. Attualmente, è direttore artistico e musicale della Milano Metropolitan Orchestra, Consulente Artistico (dallo scorso gennaio) del New York City Opera Renaissance, nonché neo-nominato Executive Music Director del Bellini Opera Foundation Michigan.
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