Un ritratto fra parole e musica dedicato a Dmitri Šostakovič (Pietroburgo, 1906 - Mosca, 1975, nella foto in bianco e nero), compositore emblematico del secolo Ventesimo e tra gli interpreti maggiormente attenti all'indirizzo estetico promosso dal regime sovietico sotto l'etichetta di "realismo socialista" contro il "formalismo borghese" con il quale erano bollate, invece, le innovatrici tendenze musicali d'Occidente all'indomani della Rivoluzione d'Ottobre. Imponenti costruzioni sinfoniche veicolo di messaggi socialmente e politicamente corretti quanto espressione di un linguaggio sostanzialmente autonomo pur entro l'esaltazione di temi dell'alto orgoglio nazionale, colonne sonore per film e, viceversa, una produzione teatrale al limite dell'eversivo (scabrosa la sua "bovariana" Lady Macbeth del distretto di Mčensk, del 1934) mentre, sul fronte cameristico, avrebbe lasciato capolavori inconfondibili quanto per lo più liberi da compromessi o marchi ideologici.
Ebbene questa sera (alle ore 21) nell’Auditorium di Castel Sant’Elmo, per la terza proposta della stagione cameristica dell'Associazione Alessandro Scarlatti, Sandro Cappelletto (nella foto sotto), musicologo, critico musicale e “voce” ben nota a chi segue Radio3 (nonché, da un paio di anni anche RAI5) sarà autore e protagonista al fianco del Quartetto Savinio (nella foto in alto a destra) e del pianista Marco Scolastra (nell'ultima foto in basso) di una vera e propria drammaturgia costruita, in occasione dei quarant'anni dalla morte del musicista pietroburghese, intorno a due pagine musicali
particolarmente rappresentative del genio e del dramma di Dmitri Šostakovič, "artista per il popolo". Cappelletto ripercorre la vita del compositore attraverso lettere, testimonianze e documenti d’archivio, in una narrazione dove la prosa di Čechov e i versi della Achmatova s’intrecciano agli atroci comunicati del regime, alle riflessioni di Šostakovic e, soprattutto, alle sue pagine cameristiche più intense.
Al suo Quintetto op. 57 con pianoforte nel 1941 fu assegnato il premio Stalin: si trattò forse di un curioso, inconfessato risarcimento dell’ostracismo che aveva colpito il compositore pochi anni prima. L’epoca era quella dell’invasione della Russia da parte della Germania di Hitler, un periodo di dolori, spostamenti, fughe. L’altro pezzo in programma è il Secondo Trio con pianoforte op. 67, eseguito nel 1944, in quella che allora si chiamava Leningrado, con un giovane Mstislav Rostropovič al violoncello: in Russia erano arrivate le prime terribili notizie dei campi di sterminio nazisti. Non a caso Šostakovič impiegò per la prima volta temi musicali ebraici che torneranno ancora nelle sue pagine.
Biglietti: intero € 15; ridotto giovani (under 33) €10; last minute € 3 (under 33) in vendita un’ora prima del concertio
Per informazioni: www.associazionescarlatti.it; info@associazionescarlatti.itInfoline . 081 406011
Programma:
Šostakovič , un artista per il popolo
a 40 anni dalla morte
Dmitrij Šostakovič (1906-1975)
Trio n. 2 in mi minore op. 67
Quintetto in sol minore op. 57
Quartetto Savinio
Alberto Maria Ruta violino I
Rossella Bertucci violino II
Francesco Solombrino viola
Lorenzo Ceriani violoncello
”Per convincere un Quartetto deve produrre un risultato artistico nel quale le singole parti siano riconoscibili, annullandosi però nel percorso comune. L’individualità è necessaria, non sufficiente. Serve coesione, unità di scelte e di traguardi, nella ‘metafora di una società ideale’, come ha scritto L. Berio. Queste qualità vivono e si percepiscono nel lavoro del Savinio.” Sandro Cappelletto
“Questo complesso pare essere in grado di rinnovare, nel modo di suonare passionale e privo di soggezione, oltre che sempre teso e motivato, certi atteggiamenti tipici del Quartetto Italiano. Difficile indovinare l’età del Quartetto napoletano, se ci dovessimo basare sulla maturità svelata in generale nei tempi lenti e sulla consapevolezza dell’architettura quartettistica classico-romantica negli Allegro.” Angelo Foletto, Suonare News
“L’entusiasmo, la cura dei particolari, la bravura tecnica e in più il caldo lirismo e sensibilità allo stile drammatico di Cherubini, rendono la perfomance del Savinio accattivante e avvincente.” James Leonard, All Music Guide
“La trasparenza della scrittura classica esalta la perfezione tecnica di ciascun elemento del Savinio e regala una interpretazione spettacolare e brillante ai Sei Quartetti di Cherubini.” Pedro Burzaco, CD Compact Magazine
Il Quartetto Savinio viene fondato a Napoli nel febbraio del 2000 dai suoi quattro attuali componenti. Sin dal debutto, nel maggio 2000 al Teatro Diana di Napoli, al Quartetto vengono riconosciute eccellenti capacità tecniche-quartettistiche ed una grande forza interpretativa. Grazie ad affermazioni in prestigiosi Concorsi (1° premio Concorso Internazionale di Musica da Camera di Caltanissetta, 3° Premio D. Sostakovic International Competition Moscow, Premio V. Rimbotti 2003 all’unanimità) il Savinio è ospite delle più prestigiose società di concerti italiane: Associazione Mozart Italia, Amici della Musica Firenze, Musica Insieme Bologna, Unione Musicale Torino, Università La Sapienza Roma, Accademia Filarmonica di Bologna, Lingotto Musica Torino, Teatro Olimpico Vicenza, Società dei concerti di Parma, Ass. Scarlatti Napoli, Maggio della Musica, Cappella della Pietà dei Turchini, Teatro Verdi Salerno, Amici della Musica Padova, Casa della Musica Parma, Università Cattolica di Roma, Festival Internazionale Città di Castello, Festival di Ravello, Teatro Bibiena Mantova, Amici della musica Palermo, Festival dei Due Mondi Spoleto. All’estero si è esibito in Russia (Sala Cajkovskij di Mosca), Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna, Turchia, Brasile, Inghilterra.
Ha collaborato con illustri musicisti, quali i pianisti Andaloro, Canino, Cannavale, Cominati, Campanella, Lucchesini, Thiollier, il chitarrista Bandini, il clarinettista Giuffredi, i violisti Braconi e Farulli, il cornista Corti, il violoncellista Meunier.
Nel 2010 il Q. S. terrà una lunga tournée presso i Maggiori Enti Concertistici Italiani incentrata sui Quartetti di Cherubini, che toccherà le maggiori città da Trieste alla Sicilia, e terrà diverse Master Classes; inoltre effettuerà la sua seconda tournée in Sud America.
Il Quartetto ha inciso recentemente per la STRADIVARIUS l’Integrale dei Quartetti di Cherubini, premiato dalla Stampa Italiana come CD dell’anno 2008 PREMIO DEL DISCO CLASSIC VOICE e PREMIO DEL DISCO MUSICA E DISCHI e PREMIO 5 STELLE delle riviste MUSICA, SUONARE NEWS e AMADEUS.
Marco Scolastra
Ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia diplomandosi con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Franco Fabiani. Ha studiato successivamente per alcuni anni con Aldo Ciccolini ed Ennio Pastorino ed ha frequentato corsi di perfezionamento con Lya De Barberiis, Paul Badura-Skoda, Dario De Rosa e - presso l’Accademia Chigiana di Siena - con Joaquin Achucarro e Katia Labèque.
Come solista, in formazioni cameristiche e con orchestra si è esibito per importanti istituzioni musicali italiane e straniere: Teatro Valli di Reggio Emilia, Sagra Musicale Umbra, Teatro Lirico di Cagliari, Accademia Filarmonica Romana, Oratorio del Gonfalone, Auditorium Parco della Musica e Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Regio di Parma, Auditorium dell’Orchestra “G. Verdi” di Milano, Teatro Comunale di Bologna, Festival dei Due Mondi di Spoleto, MusicaRivaFestival, Ravello Festival, Teatro La Fenice di Venezia, “I concerti del Quirinale” in diretta Rai Radio3; Conservatorio “P. I. Cajkovskij” di Mosca, Tonhalle e ZKO-Haus di Zurigo, Konzerthaus di Berna, Istituto “F. Chopin” di Varsavia, Orchestre National du Capitole di Tolosa, Festival van Vlaanderen in Belgio. Altri concerti in Giappone, Emirati Arabi, Germania, Messico, Gran Bretagna.
Come solista ha suonato sotto la guida di importanti direttori d’orchestra quali Romano Gandolfi (Orchestra Sinfonica “G. Verdi” di Milano), Howard Griffits (Orchestra da Camera di Zurigo), Richard Hickox, Claudio Scimone (I Solisti Veneti), Lior Shambadal (Berliner Symphoniker).
Dal 1993 suona stabilmente in duo pianistico con Sebastiano Brusco e dal 2000 svolge intensa attività concertistica con l’attore Elio Pandolfi.
Ha collaborato con grandi nomi della musica e del teatro quali Vadim Brodski, Renato Bruson, Max René Cosotti, Roberto Fabbriciani, Arnoldo Foà, Fejes Quartet, Corrado Giuffredi, Raina Kabaivanska, Daniela Mazzucato, Marianna Pizzolato, Desirée Rancatore, Ugo Pagliai.
Ha registrato per Phoenix Classics, Stradivarius e - per l’etichetta Brilliant Classics - l’integrale dei Lieder di Richard Wagner con il soprano Michela Sburlati.
Sue esecuzioni e registrazioni sono state trasmesse da emittenti nazionali (Rai Radio1, Rai2, Rai Radio3, Rai International, Filodiffusione Canale5) e estere.
Ha partecipato a due puntante del programma Inventare il tempo diSandro Cappelletto, con la regia di Angelo Bozzolini, andato in onda recentemente su Rai5.
Sandro Cappelletto
Scrittore e storico della musica, è nato a Venezia nella seconda metà del Novecento.
Laureato in Filosofia, ha studiato armonia e composizione con Robert W. Mann. Come autore ha pubblicato: Farinelli - La voce perduta (EDT, 1996); Farò grande questo teatro! (EDT, 1997), inchiesta sui teatri d’opera italiani; una monografia su Beethoven (Newton Compton, 1980); un’analisi della Turandot di Puccini (1989); Mozart - La notte delle dissonanze (EDT, 2006), dedicato al misterioso Adagio introduttivo del Quartetto K 465 e libro da cui, grazie al Quartetto Savinio, è nato un fortunato spettacolo. Analogo percorso, dal testo alla scena, e in collaborazione con l’Ex Novo Ensemble di Venezia, per Messiaen - l’angelo del Tempo(Fondazione Perosi, Biella, 2008).
È Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana di cui è stato direttore artistico.
Autore di trasmissioni per Rai-Radio Tre e per Rai 5 (Momus e Inventare il tempo), è attivo come scrittore per il teatro e per il teatro musicale, collaborando con numerosi compositori contemporanei, tra i quali Michelangelo Lupone, Riccardo Piacentini, Matteo D’Amico, Luca Lombardi, Claudio Ambrosini.
Nel 2009 ha pubblicato il volume di racconti Altravelocità. Avventure di un viaggiatore in treno, (Giunti).
La padrona di casa (2010), testo per soprano-attrice e pianoforte, scritta per Daniela Mazzucato e Marco Scolastra, racconta la relazione tra George Sand e Fryderyk Chopin. Nel 2011 scrive, per e con Ramin Bahrami, una drammaturgia sulle Variazioni Goldberg di Bach. Debutta nel 2013, interpretato da Gabriele Lavia e i Cameristi della Scala, Che Verdi viva! Nel 2014 esce Da straniero inizio il cammino - Schubert, l’ultimo anno (Accademia Perosi), libro dedicato all’estremo, straordinario periodo creativo di Franz Schubert.
Giornalista professionista, scrive per il quotidiano La Stampa.
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