«Un ritratto della città di Napoli e della sua quotidianità attraverso gli occhi e l’unicità della voce del quotidiano numero uno dell’intero Mezzogiorno d’Italia». Ma, anche, «una narrazione forte» che entra nella realtà di una professione per comprenderne l’importanza e la mediazione a sostegno di ogni forma di democrazia, la «tradizione storica» tracciata nel segno di Matilde Serao a partire dal 1892 e la continua «sfida di squadra in redazione» da divulgare fra le nuove generazioni: nell’era dei tablet e dell’alta tecnologia digitale. È questo il “Senso del Mattino” secondo Luca Apolito (nella foto a destra), salentino e
giovane autore di sceneggiatura più direzione registica e montaggio del film-documento da 55 minuti con targa e finanze del Giffoni Film Festival che, realizzato accanto al produttore esecutivo di pari provenienza ed età Gianvito Nastasi (nella foto a sinistra), sarà ufficialmente presentato in “prima” a Napoli lunedì 28 settembre (ore 17,30) al Teatro San Carlo dinanzi al Capo dello Stato Sergio Mattarella, in visita nella città del Golfo, nonché di un’ampia rappresentanza delle scuole superiori di Napoli centro (fra cui il Sannazaro, il Mercalli, l’Umberto) e del quartiere Ponticelli. In programma, prima della proiezione, l’Orchestra, il Coro e il Coro di Voci bianche del San Carlo eseguiranno l’Inno nazionale e un omaggio diviso tra il “Fac ut portem” estratto dallo “Stabat” di Pergolesi, l’Ouverture dal Guglielmo Tell di Rossini e il Coro “Va, pensiero” dal Nabucco di Verdi.
La produzione con etichetta Experience Giffoni, proiettata con successo lo scorso luglio in anteprima assoluta ma in forma non definitiva sulla geniale piattaforma cinematografica di Vallepiana inventata per i giovani, è stata illustrata alla stampa nelle stanze della sovrintendenza della Fondazione Lirica (ultima foto in basso, di Francesco Squeglia) in presenza dei diversi protagonisti che, entrati in virtuosa sinergia, hanno reso possibile la singolare operazione socio-culturale: il vertice del Teatro San Carlo, Rosanna Purchia, il direttore del Mattino, Alessandro Barbano accanto alla responsabile delle pagine di Cultura e Spettacoli, Titta Fiore, il fondatore e direttore artistico del Festival di Giffoni, Claudio Gubitosi, il direttore generale dell’Ufficio Scolastico della Regione Campania, Luisa Franzese e, al loro fianco, i curatori del docufilm.
«Abbiamo la responsabilità di raccontare dall'interno il Mezzogiorno e la sua complessa realtà di tutti i giorni - ha esordito Barbano - entrando nel fuoco della notizia e accendendo le idee. Come farlo comprendere ai giovani? In che modo farli entrare nei nostri processi comunicazionali? Così Claudio Gubitosi ha raccolto con generosità ed entusiasmo la proposta. Ci ha regalato una troupe che ci ha registrato in ogni momento, nel lavoro come nei litigi, in riunione, ai desk, nel rapporto alchemico con la città, attraverso la corsa fra i mille mutamenti» e le tante storie che ogni giorno entrano a far parte della vita di ciascun giornalista, totalizzando circa 200 ore di riprese. «In Italia, è la prima volta – sottolinea il direttore Barbano – che un quotidiano penetra l’essenza della sua missione, scegliendo di raccontarsi a partire dalla propria storia e dalla propria identità ma, al contempo, interrogandosi sul suo futuro e, più in generale, sulle trasformazioni alle quali l’evoluzione tecnologica sta sottoponendo il mondo dell’informazione sul cartaceo».
«Con “Il senso del Mattino” - ha aggiunto Titta Fiore - si è voluto dare a un’idea astratta la sostanza di volti, di persone vere. Obiettivo, raccontare un giornale che, come pochi, è radicato profondamente nel proprio territorio. Ne è voce e specchio, coscienza critica e compagno di strada».
«Lavoriamo tutti per il bene dei nostri ragazzi» ha proseguito la Franzese, inoltre spiegando: «Il Mattino e Giffoni rappresentano il nostro territorio, la nostra Regione. Ecco perché ritengo fondamentale che i giovani ne prendano consapevolezza in parallelo all’importanza del Teatro San Carlo e del ruolo del giornalismo. Il presidente della Repubblica Mattarella ha voluto aprire l’anno scolastico attraverso una nuova porta: non dal Quirinale ma direttamente a Ponticelli, fra i ragazzi. E siamo onoratissimi che abbia scelto, per prima, la Campania».
«Ho affidato il lavoro a due giovani eccellenze della nostra struttura» ha poi precisato Gubitosi raccontando come, in un ristorantino, è nata fra lui e il direttore del Mattino l’idea del film. Un film che considera, per Giffoni, «momento della gratitudine verso il Sud, verso chi ha creduto sin dal primo istante nel suo progetto cresciuto in fretta sul nulla».
In conclusione, si segnala l’idea di Apolito di lasciare il finale aperto dando pieno rilievo alle parole «dobbiamo essere liberi» ribadite da Barbano nel corso di una riunione, ma non meno significativa si rivela l'idea della presentazione al San Carlo che, idealmente, oltre a ricongiungere i diversi linguaggi, magari rammenta che, al posto dell’attuale redazione del Mattino in via Chiatamone, c'era in realtà proprio un Teatro: a fine Ottocento denominato “delle Varieté", quindi intitolato al massimo operista italiano Giuseppe Verdi, poi trasformato in Galleria Vittoria.
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