Dopo i successi messi a segno con la prima esecuzione in tempi moderni al Teatrino di Corte della Reggia di Caserta, al Palazzo Reale di Napoli e con la tournée internazionale nel Teatro dell’Hermitage di San Pietroburgo, occasioni nate in rappresentanza del Lirico napoletano e legate all’incisione per la rivista Amadeus al cui link per l’ascolto in rete sono stati superati i diecimila download, i Fiati del San Carlo (nella foto a destra) portano il loro Progetto Paisiello all’Expo di Milano, stavolta in abiti settecenteschi, nello spazio espositivo dell'Intesa Sanpaolo “The Waterstone”.
L’appuntamento è per stasera domenica 20 settembre, alle ore 20.00, con un programma interamente dedicato al compositore nato a Taranto ma napoletano per formazione, fra i massimi esponenti della Scuola musicale del Settecento partenopeo di terza ed ultima generazione nonché musicista al centro delle imminenti celebrazioni per il bicentenario della morte avvenuta nell’anno 1816.
I flautisti Bernard Labiausse (a San Pietroburgo e nella foto sostituito dall'altra prima parte sancarliana) e Gianpiero Pannone, i clarinettisti Sisto Lino D’Onofrio e Luca Sartori, i cornisti Ricardo Serrano e Salvatore Acierno con Giuseppe Settembrino (leader del gruppo e revisore delle partiture) al fagotto, Paolo Di Iorio al contrabbasso e Francesco De Mattia al cembalo, daranno forma ai Dodici Divertimenti per fiati e basso continuo di Giovanni Paisiello ma anche, per la prima volta nell’occasione, a tre Marce dello stesso autore. La preziosa iniziativa, finalizzata alla valorizzazione di un patrimonio del Settecento musicale che fa luce sui rapporti internazionali creati, in era illuminata, fra Napoli, i suoi migliori compositori e la Russia dell’imperatrice Caterina II, parte dalla riscoperta negli archivi del Museo della Musica di San Pietroburgo, e dalla relativa revisione critica firmata da Giuseppe Settembrino, di tali dodici Divertimenti sopravvissuti ai ventiquattro composti dal Paisiello negli ultimi anni trascrosi al servizio della zarina (1776-1784) in qualità di direttore musicale dei teatri e della cappella imperiale con stipendio pari a 3000, poi (dal 1779) 4000, rubli l’anno.
Nel complesso, i brani prescelti presentano una non comune sagacia di scrittura evidente nella singolare osmosi tecnico-stilistica fra la genuina cifra melodica spiccatamente mediterranea e i canoni tradizionali della letteratura d’occasione, i ritmi ternari di una tarantella e le maestose atmosfere di corte. A chiarire l’impiego e forse la causa della parziale perdita dei manoscritti, resta una lettera del 4 luglio 1783 scritta da Paisiello all’amico Ferdinando Galiani in merito alla spedizione a Napoli, tramite corriere, di alcune sue partiture vocali unitamente a tali Divertimenti. Destinatario, il re Ferdinando IV per sue delizie e intrattenimenti ma, stando a quanto indicato dall’originale dispaccio, i Divertimenti si direbbero perfetti anche per il tema attualmente in vetrina all’Expo: «Ho consegnato ancora al medesimo ventiquattro divertimenti, che ho composto per li stromenti da fiato cioè per clarinetti, flauti, corni da caccia e fagotti, acciò li presenti alla Maestà del Re, per poterne far uso a qualche Gran Tavola, o pure alle sue cene a Posillipo, o nelle caccie».
Programma:
GIOVANNI PAISIELLO
XII Divertimenti
per 2 flauti , 2 clarinetti, 2 corni, fagotto
dedicati a sua Maestà Caterina II, S. Pietroburgo
1 Allegretto in mi bemolle maggiore
2 Larghetto in mi bemolle maggiore
3 Allegretto in mi bemolle maggiore
4 Amabile in si bemolle maggiore per 2 clarinetti e fagotto
5 Allegretto in si bemolle maggiore per 2 clarinetti , 2 corni e fagotto
6 Largo in si bemolle maggiore per 2 corni
7 Allegretto in mi bemolle maggiore
8 Andante in do maggiore per 2 flauti e fagotto
9 Andante in la maggiore per 2 clarinetti , 2 corni e fagotto
10 Allegretto in re maggiore
11 Largo in re maggiore
12 Allegro in re maggiore
“A ciel Sereno”
per fiati col basso continuo
1 Giga
2 Gavotta
3 Marcia
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