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  • Paola De Simone

Formare un quartetto non significa semplicemente unire quattro prime parti qualunque per assemblarne i pentagrammi e trovarsi, quando va bene, nell’appiombo ritmico, magari pure suonando in giro per il mondo. Significa crescere artisticamente insieme, conoscere la storia della musica, confrontarsi con serietà assoluta, lavorare sodo e condividere nello studio delle parti ogni minimo dettaglio, quotidianamente e per lunghi anni, fino a dare degna vita a una delle più pure espressioni dell’intera letteratura musicale, articolata al proprio interno in individualità definite ma dal respiro e dalle intenzioni stilistico-sonore comuni. Il tutto, alla luce delle peculiarità di uno schema strutturato a partire dall’impronta individuata da Haydn e Boccherini nel limpido equilibrio paritetico e nel vivo dialogo concertante fra i quattro ruoli in gioco. In Italia, non sono molte le formazioni di ultima generazione di simil tempra. E, fra queste, c’è un’eccellenza napoletana di cui andare veramente fieri: è il Quartetto Savinio, oggi protagonista a Ravello (martedì 4 agosto alle ore 21,45) in Villa Rufolo, al fianco del violoncellista Alain Meunier e della pianista Anne Le Bozec per Schubert (Quartettsatz, Quintetto per archi D. 956) e Beethoven (op. 102 n. 2).

Fondato nel febbraio del 2000 dai suoi quattro attuali componenti – Alberto Maria Ruta e Rossella Bertucci rispettivamente al primo e secondo violino, uniti nella vita come nell’arte; Francesco Solombrino alla viola e Lorenzo Ceriani al violoncello – il Quartetto Savinio, sin dal debutto al Teatro Diana di Napoli, si è imposto all’attenzione della critica e del pubblico in virtù di notevolissime capacità tecnico-quartettistiche ed interpretative. In parallelo alla molteplicità dei riconoscimenti messi a segno in competizioni nazionali ed internazionali, (1° premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Caltanissetta, 3° alla Shostakovich International Competition Moscow, Premio, all’unanimità, al Rimbotti 2003) è stato regolarmente ospitato dalle istituzioni concertistiche italiane di maggior prestigio quali l’Associazione Mozart Italia, gli Amici della Musica di Firenze, Musica Insieme di Bologna, l’Unione Musicale di Torino, La Sapienza di Roma, l’Accademia Filarmonica di Bologna, il Lingotto Musica di Torino, la Fondazione Piccinni di Bari, il Teatro Olimpico di Vicenza, la Società dei Concerti di Parma e, nella propria città, l’Associazione Alessandro Scarlatti, il Maggio della Musica, la Cappella della Pietà dei Turchini. E ancora: il Teatro Verdi Salerno, gli Amici della Musica di Padova, l’Associazione Filarmonica Umbra, la Casa della Musica di Parma, l’Università Cattolica di Roma, il Festival Internazionale Città di Castello, appunto il Festival di Ravello, il Teatro Bibiena di Mantova, gli Amici della musica di Palermo, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Festival di Portogruaro, i Concerti del Quirinale trasmessi dal vivo su Radio 3 e ripresi da RaiSat e Rai3, il Bologna Festival. Quindi, relativamente al circuito estero, si è esibito nella celebre Sala Ciajkovskij di Mosca, negli Stati Uniti, in Germania, Francia, Spagna, Turchia, Brasile, Inghilterra. Un itinerario, insomma, di vera sostanza così come, d’altra parte, suggerisce la singolare scelta del nome del gruppo: Alberto Savinio (1891-1952) ossia, al secolo, Andrea De Chirico, fratello del più noto artista della pittura metafisica, Giorgio, personalità eclettica dedita alla scrittura, alla pittura come alla musica, uomo di teatro. Tra gli artisti italiani del secolo Ventesimo, senz’altro fra le personalità più interessanti e complete in termini di curiosità intellettuale. Alle spalle, il Savinio vanta una formazione d’acciaio alla Scuola di Musica di Fiesole sotto la guida dei Maestri Piero Farulli e Andrea Nannoni, nonché un prestigioso perfezionamento alla “Accademia Europea del Quartetto” seguendo i consigli di autentici miti del Quartetto d’archi fra i quali il primo violino dell’”Amadeus” Norbert Brainin, il violista dello “Smetana” Milan Skampa, il violista dell’”Alban Berg” Hatto Beyerle, il violoncellista del “Borodin” Valentin Berlinsky, il violista del “Keller” Zoltan Gal. Fra gli eventi di maggior rilievo nel curriculum della formazione, si citano “La Notte delle Dissonanze” (2005-2006), racconto-concerto di e con Sandro Cappelletto per alcuni dei migliori enti italiani, l’esibizione in Quintetto con il pianista Michele Campanella al concerto–evento Telethon con lunga tournèe nei Balcani, collaborazioni artistiche con illustri musicisti quali i pianisti Roberto Cominati, Giuseppe Andaloro, Andrea Lucchesini, Matteo Fossi, François-Joël Thiollier, Bruno Canino, il chitarrista Giampaolo Bandini, violoncellista Alain Meunier. Particolarmente ampio, tra l’altro, il loro repertorio, compreso fra l’Arte della Fuga bachiana e la produzione contemporanea a firma di Vacchi, Corghi, D’Amico, Bellafronte, Panfili, Molinelli, ovviamente centrato sui massimi capolavori del periodo classico, integrale dei Quartetti beethoveniani compresa più l’invito, prestigiosissimo, dell’Associazione Amici della Musica di Firenze per l’esecuzione in prima assoluta italiana di Fetzen di Wolfgang Rhim per quartetto e fisarmonica.

Quanto ai progetti sin qui messi a segno: del Quartetto Savinio la rivista “Amadeus” ha pubblicato in cd l’esecuzione live del “Movimento di Quartetto” del compositore Fabio Vacchi mentre, sulla rivista Classic Voice, il QS ha presentato l’Integrale dei Quartetti di Luigi Cherubini. Integrale che, di recente uscita sul mercato internazionale con l’etichetta Stradivarius, è stata premiata dalla Stampa Italiana come cd dell’Anno 2008 Premio del Disco Classic Voice e Premio del Disco Musica e Dischi, recensito 5 stelle dalle riviste Musica, Suonare News e Amadeus. Parimenti recente è il cd della DECCA “PianoQuintets” con Matteo Fossi al pianoforte per i Quintetti di Dvořák e Shostakovich, già 5 Stelle Classic Voice e Amadeus. Nuovissimo, ancora, è il cd per l’etichetta Camerata Tokio con la musica per pianoforte di Richard Strauss al fianco del pianista Costantino Catena, con pari etichetta e pianista le op. 44 e 47 di Schumann mentre, in autunno, uscirà in distribuzione internazionale per la Brilliant Classic il cofanetto da tre cd con i Quartetti e i Trii con pianoforte (Matteo Fossi) sempre di Robert Schumann.

Il Quartetto si dedica inoltre all’insegnamento attraverso le Master Classes all’Auditorium “Niemeyer” di Ravello e gli annuali corsi di perfezionamento in quartetto e musica da camera presso l’Accademia Internazionale “Aemas” di Napoli.

In chiusura e a sigillo di quanto ad oggi esprime il Quartetto Savinio, restano le parole efficacissime scolpite agli esordi della formazione napoletana dalla firma dell’insigne critico Sandro Cappelletto: «Per convincere un Quartetto deve produrre un risultato artistico nel quale le singole parti siano riconoscibili, annullandosi però nel percorso comune. L’individualità è necessaria, non sufficiente. Serve coesione, unità di scelte e di traguardi, nella “metafora di una società ideale”, come ha scritto Luciano Berio. Queste qualità vivono e si percepiscono nel lavoro del Savinio».

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