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  • Redazione

Martedì 28 luglio

Villa Rufolo, ore 19.00 e ore 21.45

Tutto Bach per violino solo

Dmitry Sitkovetsky

ore 19.00, I parte (45’circa)

Ingresso libero su prenotazione

ore 21.45, II parte (80’circa)

Posto unico € 20

Villa Rufolo, ore 19.00

Sonata n.3 in Do Maggiore, BWV 1005

Adagio | Fuga. Alla breve | Largo | Allegro assai

Partita n.2 in Re minore, BWV 1004

Allemande | Courante | Sarabande | Gigue | Chaconne

Villa Rufolo, ore 21.45

Sonata n.1 in Sol minore, BWV 1001

Adagio | Fuga. Allegro | Siciliana | Presto

Partita n.1 in Si minore, BWV 1002

Allemanda | Double | Courante | Double | Sarabande | Double | Tempo di Bourrée (Gavotte) | Double

Sonata n.2 in La minore, BWV 1003

Grave | Fuga | Andante | Allegro

Partita n.3 in Mi Maggiore, BWV 1006

Preludio | Loure | Gavotte en Rondeau | Menuett I | Menuett II | Bourrée | Gigue

L’autografo delle sei Sonate e Partite che esauriscono la produzione di Bach per violino solo risale al 1720, anno in cui il compositore esercita funzioni di Maestro di Cappella a Köthen, presso la corte di Federico Guglielmo I. I brani, tuttavia, non furono editi fino al 1802 e, anzi, rischiarono seriamente di non vedere mai la luce, non fosse stato per lo zelo di un collezionista bachiano dotato di fiuto. Il solito Schumann, poi, nel 1854 le avrebbe sdoganate definitivamente alla gloria, per altro curandone una versione con accompagnamento di pianoforte.

Violinista e violista, oltre che organista e cembalista, Bach si avvicina allo strumento con consapevolezza tecnica e teorica, trasferendo e sperimentando sulle quattro corde la concezione polifonica altrimenti esperita nelle composizioni vocali e strumentali. Lo conforta, nell’impresa, una solida tradizione tedesca, non avara di pagine per violino solo.

Capolavori assodati del genere, le Sonate e le Partite sono diventate, nei secoli, banco di prova e riferimento per intere generazioni di grandi virtuosi dell’archetto. Il che non può farle considerare oggetti musicali astratti. Il fatto è, come scrive Basso, che la loro interpretazione “è condizionata da questioni di ritmo, dinamica, tempo, ornamentazione, diteggiatura, legatura… E dove vi è problema, è facile che severità e austerità, sacralità persino, prevalgano sui reali contenuti musicali”. Ma di fronte all’inventiva sottesa a ognuno dei pezzi, si resta semplicemente affascinati.

Dmitry Sitkovetsky ha collaborato, come violinista, con le più prestigiose orchestre del mondo: Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Leipzig Gewandhaus, London Symphony, Philharmonia, Concertgebouw di Amsterdam, NHK Symphony, Chicago, Philadelphia, Los Angeles e Cleveland Orchestra. Si è inoltre esibito ai Festival di Salisburgo, Lucerna, Edimburgo, Verbier, Istanbul e al Georges Enescu Festival.

In questi ultimi anni ha intrapreso anche un’interessante carriera come direttore. È stato Direttore Principale e consulente artistico dell’Ulster Orchestra dal 1996 al 2001 e ha collaborato con London Philharmonic, BBC Symphony, San Francisco, Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, Orchestre de Paris. Sitkovetsky è inoltre il fondatore della New European Strings (NES) Chamber Orchestra, formata da musicisti dell’Est e dell’Ovest Europa. Dal 2003 ricopre l’incarico di Direttore Musicale della Greensboro Symphony Orchestra ed è stato Principale Direttore Ospite della Russian State Orchestra (2002-2005). Ha diretto la Royal Philharmonic, Ensemble Orchestral de Paris, l’Orchestre National de Lille e la UBS Verbier Festival Orchestra.

Fra i suoi impegni recenti e futuri, concerti come direttore con l’Orchestra della Komische Oper di Berlino, la Staatskapelle di Weimar, l’Orchestre Sinfonica della Nuova Zelanda; come direttore e solista con la Netherlands Radio Chamber Orchestra, la Tokyo Metropolitan Orchestra, la Beethoven Orchestra di Bonn e la San Francisco Symphony per il prestigioso concerto di Capodanno.

Dmitry Sitkovetsky è nato a Baku ma è cresciuto a Mosca dove ha studiato al Conservatorio fino al 1977, quando è emigrato a New York, continuando gli studi alla Juilliard School. Dal 1987 vive a Londra.

Mercoledì 29 luglio

Villa Rufolo, ore 21.45

L'histoire du Soldat

di Stravinskij - Ramuz

Solisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala

Luigi Maio, musicattore e regista

Posto unico € 25

Igor' Stravinskij (1882-1971)

Charles-Ferdinand Ramuz (1878-1947)

L’histoire du soldat

La marcia del Soldato | Il violino del Soldato | Pastorale | Marcia reale | Piccolo concerto | Tre danze: Tango, Valzer, Ragtime | Danza del Diavolo | Piccolo corale | Canzone del Diavolo | Grande corale | Marcia trionfale del Diavolo

Luigi Maio musicattore® e regista

Strumentisti del Teatro alla Scala

Francesco De Angelis violino, Giuseppe Ettorre contrabbasso, Luca Sartori clarinetto, Gabriele Screpis fagotto, Francesco Tamiati cornetta, Daniele Morandini trombone Gianni Massimo Arfacchia percussioni

Nel 1918, accerchiato dalla guerra, espropriato dalla Rivoluzione Russa, esule in Svizzera e senza soldi, Igor Stravinskij, assieme allo scrittore Ramuz, inventa uno spettacolo povero, da baraccone, basato su una favola di Afanasiev. Un soldato torna a casa per una licenza, il Diavolo lo blandisce e gli sottrae il violino in cambio di un libro che realizza ogni desiderio. Tre gioni di sogni che diventano realtà, solo tre giorni: ma quando il soldato, senza più il violino, arriva a casa, trova che sono passati tre anni, la sua donna si è sposata, il suo posto non c’è più. A che serve il denaro senza affetti? Tornato povero, il sodato riprende la strada del profugo, arriva nella terra governata da un re la cui figlia, malata, sposerà chi saprà guarirla. Il soldato ha di nuovo il suo violino, strappato al diavolo con la vodka e l’astuzia. La principessa è sedotta: danza e cade tra le sue braccia. Sembra l’epilogo bello di una favola. Ma quando i due giovani si metteranno in viaggio per raggiungere la patria del Soldato, il Diavolo li aspetterà al varco, per riprendersi violino e anima, e al Soldato non resterà che seguirlo a capo chino. Come ha suggerito Peter Sellars in un suo spettacolo recente, L’Histoire du Soldat è l’opera di un profugo sul tema dell’essere profughi.

Con L’Histoire du Soldat Luigi Maio ha vinto il Premio dei Critici di Teatro 2004/2005, divenendo testimonial UNICEF per aver avvicinato anche i giovanissimi al teatro e alla musica “colta”. Lo spettacolo ha raccolto le lodi di Marie Stravinskij, Presidente della Fondazione Igor Stravinskijdi Ginevra e discendente del grande compositore russo, che ha coinvolto il musicattore® in un grande progetto per celebrare il centenario del “Soldat”.

L’Histoire ha costituito per Maio il punto di partenza di un repertorio con cui l’artista genovese realizza un vero teatro ‘anticrisi’, sposando la spettacolarità dell’opera all’agilità del concerto, interagendo con i musicisti fino a coinvolgerli in scena.

C. M. Cella

Luigi Maio: musicattore® per sua scherzosa definizione (divenuta marchio registrato), è attore, compositore, cantante, regista e scenografo. Per la poliedricità, che gli consente sul palco di amalgamare parole, note e gestualità in un unico agire scenico, Maio è riconosciuto quale innovatore del Teatro da camera. Dal Piccolo di Milano all’Argentina di Roma, dal Teatro alla Scala al Petruzzelli di Bari, collaborando con I Solisti della Scala o con l’Orchestra del Regio di Parma, col Gruppo Strumentale Hyperion o con la Roma Sinfonietta, accanto a solisti e direttori di fama internazionale come Marcello Panni, Donato Renzetti, Bruno Canino, Mario Ancillotti, Francesco D’Orazio, Mario Brunello, Francesco Lanzillotta, Maio ha vinto anche il “Premio Arte e Cultura Petrolini”. Nel 2011, per il bicentenario di Liszt, ha debuttato con successo al Teatro Duse di Genova con la personale fantasia dantesco/lisztiana Commedia da Camera, accompagnato dal Trio Malebranche . È stato ospite del Teatro alla Scala recitando e dirigendo Pierino e il Lupo sulle note dell’Ensemble Strumentale Scaligero, per poi chiudere l’edizione milanese del Festival MITO 2012 con l’esilarante In viaggio con Rossini. Lo scorso mese di aprile, insieme agli Strumentisti dell'Orchestra del Teatro alla Scala, ha riscosso ampi consensi nel teatro milanese con L’Histoire du Soldat.

Giovedì 30 luglio

Belvedere di Villa Rufolo, ore 21.30

Amadeus

Il concerto

Riduzione di John Axelrod dal testo di Peter Shaffer

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

Direttore: John Axelrod

Maestro del Coro: Marco Faelli

Con Luca Barbareschi nel ruolo di Salieri

Posto unico € 50

Luca Barbareschi Salieri

Francesco Bonomo Mozart | Dajana Roncione Costanza

Marie-Pierre Roy, soprano | Eva Vogel, mezzosoprano | Alexander Kaimbacher, tenore | Thomas Tatzl, basso

Tutti conoscono Mozart. E molti conoscono Amadeus, il film vincitore del premio Oscar diretto da Milos Forman e basato sull’opera di Peter Shaffer. L’opera e il film umanizzano Mozart. La gelosia di Salieri nei confronti del collega mette a nudo ogni riposta emozione. Chi, a cominciare da noi, non ha mai invidiato il talento di questi grandi? Ciò che rende Amadeus così efficace non è la caratterizzazione delle figure storiche, non la mera riproposizione della musica di Mozart, ma il fatto che dimostri come la musica sia più grande di ognuno di noi, al punto da consentire a un uomo - per quanto ribelle e apparentemente normale - di ricreare la vera voce di Dio.

La voce di Dio: è così che Salieri descrive la musica di Mozart. E se, come recitano le scritture, noi siamo creati ad immagine di Dio, allora dobbiamo riconoscerci nella musica di Mozart.

Questo lavoro, sospeso tra teatro e musica, tra repertorio lirico e sinfonico, sfida la nozione tradizionale di concerto, e offre un nuovo format ibrido di spettacolo. La storia segue la musica, come la musica segue il testo. I costumi sono reali. Il film prende vita. Il suono allude alla voce di Dio: con un respiro.

John Axelrod

Venerdì 31 luglio

Villa Rufolo, ore 21.45

Janine Jansen, violino

Kathryn Stott, pianoforte

Musiche di Brahms, Kreisler, Ravel, De Falla, Bartok, Poulenc

Posto unico € 30

Johannes Brahms (1833-1897)

Sonata per violino e pianoforte n.2 in La Maggiore, op.100

Allegro amabile | Andante tranquillo | Allegretto grazioso quasi Andante

Béla Bartók (1881-1945)

Sonata per violino e pianoforte n. 2, Sz.76

Béla Bartók

Romàn népi tàncok (Danze Popolari Rumene), Sz.56

Jocul cu bâtă (Danza col bastone). Energico e festoso | Brăul (Danza della fascia). Allegro

Pe loc (Danza sul posto). Andante | Buciumeana (Danza del corno). Moderato | Poargă românească (Polka romena). Allegro | Măruntel (Danza veloce). Allegro

Fritz Kreisler (1875-1962)

Marche Miniature Viennoise

Liebesleid (da Tre antiche danze viennesi)

Syncopation

Manuel De Falla (1876-1946)

Danza spagnola (da La vida breve)

Suite Populaire Espagnole per violino e pianoforte (trascrizione di Paul Kochansky dalle Siete canciones populares Españoles)

El Paño Moruno; Nana; Canción; Polo; Asturiana; Jota

Sabato 1 agosto Belvedere di Villa Rufolo, ore 21.45 Musica da Oscar Orchestra Sinfonica di Asti Laeti Cantores, Mysterium Vocis, Soul Singers Silvano Pasini, direttore Stefanna Kybalova, soprano Musiche di Newman, Morricone, John Williams Posto unico € 40

Alfred Newman (1900-1970) The 20th Century Fox Fanfare

John Williams (1932)

Theme from Jurassic Park The Flight to Neverland da “Hook” (Capitan Uncino) E.T. - Adventures on Earth Star Wars Suite

Ennio Morricone (1928)

Per un pugno di dollari Nuovo Cinema Paradiso Il buono, il brutto e il cattivo Mission Giù la testa Per qualche dollaro in più C’era una volta il West La leggenda del pianista sull’Oceano

Domenica 2 agosto Villa Rufolo, ore 20.00 Alessio Allegrini, corno Tetraktis Ensemble, percussioni Musiche di Cherubini, Rossini, Cage, Ciammarughi, Panfili Posto unico € 20

Luigi Cherubini (1760-1842) Sonata per corno e archi n.2 in Fa Maggiore arrangiamento per corno e percussioni di Riccardo Panfili

Lou Harrison (1917-2003) The song of Quetzalcoatl, per quartetto di percussioni

Ramberto Ciammarughi (1960) Elegia

Gioachino Rossini (1792-1868) L'italiana in Algeri, Sinfonia elaborazione per ensemble di percussioni di Gianluca Saveri

Nebojša Jovan Zivkovic (1962) Trio per Uno, per trio di percussioni (I movimento)

Riccardo Panfili (1979) Out dedicato a Alessio Allegrini e Tetraktis

John Cage (1912) Third Construction, per quartetto di percussioni

A.A.V.V. Brazilian Suite elaborazione per corno e percussioni di David Short

Martedì 4 agosto Villa Rufolo, ore 21,45 Quartetto Savinio Alain Meunier, violoncello - Anne Le Bozec, pianoforte Musiche di Beethoven, Schubert Posto unico € 30

Franz Schubert (1797-1828) Quartetto per archi n. 12 in Do minore, D. 703 - "Quartettsatz" Allegro assai | Andante (frammento)

Ludwig van Beethoven (1770-1827) Sonata per violoncello e pianoforte n.5 in Re Maggiore, op.102 n.2 Allegro con brio | Adagio con molto sentimento d'affetto | Allegro. Allegro fugato

Franz Schubert Quintetto per archi in Do maggiore op.163, D.956 Allegro ma non troppo | Adagio | Presto e Trio: Andante sostenuto | Allegretto

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