Mancata la nomina del commissario per Bagnoli sul tavolo di ieri del Consiglio dei Ministri, la scelta di Matteo Renzi è caduta su Salvo Nastasi. Un nome che, al di là dell’incarico di primo piano alla direzione generale dello Spettacolo dal vivo del Mibact esercitata ininterrottamente dal giugno 2004 ad oggi, ma in scadenza il prossimo primo di agosto, ha avuto un peso importante nella storia della cultura e dello spettacolo a Napoli negli ultimi anni. La scelta del Premier sarebbe stata in pratica suggerita dalla consumata dimestichezza di Nastasi con gli enti locali napoletani, Comune e Regione in primis.
La sua presenza partenopea? Si registra a partire dal primo agosto di otto anni fa: dal 2007 al 2011 è nominato Commissario straordinario per la bonifica dell’assetto finanziario e strutturale del Teatro San Carlo (1 agosto 2007 - 17 dicembre 2011 e, in cda, fino al 2014), in parallelo al tandem artistico Tangucci-Mazzonis (2008-2010) da lui portato, alla direzione musicale di Jeffrey Tate e all’arrivo di Rosanna Purchia da lui stesso nominata direttore operativo per la stagione 2009-2010. Poi, sempre restando commissario, avrebbe promosso (un’esclusiva la compresenza dei due ruoli apicali per Napoli) Rosanna Purchia sovrintendente (2010-2014) la quale a sua volta, in successione, avrebbe chiamato alla direzione artistica Sergio Segalini (durato neanche 5 mesi) e Vincenzo De Vivo, in parallelo alle direzioni musicali affidate a Maurizio Benini e a Nicola Luisotti. Salvo Nastasi, nel 2014, passa quindi il testimone al nuovo commissario Michele Lignola che, in parallelo alla seconda sovrintendenza Purchia, diviene membro del ribattezzato Consiglio di Indirizzo. In una prospettiva più ampia e nel giro di pochi anni unitamente alla Direzione generale del dipartimento di via della Ferratella confermatagli da Urbani, Rutelli, Bondi, Galan, Ornaghi, Bray e Franceschini, Nastasi è stato anche Commissario del Maggio Fiorentino (2005-2006 e membro in cda negli anni 2006-2010), Capo di gabinetto (2008-2011), Commissario dell’Arena di Verona (2008-2009). Al margine, ci sono anche le scelte che il Ministero, sotto la sua gestione, ha portato agli Uffizi, a Pompei, alla Biblioteca dei Girolamini di Napoli.
In cosa si traduce l’indicazione del suo nome formulata ieri da Renzi per la riqualifica dell’area di Bagnoli? Nell’uscita dalla scena del Mibact, dopo oltre dieci anni, di Salvo Nastasi, nell’ipotesi di un incarico di alto livello a Palazzo Chigi e, appunto, nella nomina di nuovo Commissario per Bagnoli. Restano da segnalare infine (vedi quanto pubblicato al link http://bandettini.blogautore.repubblica.it/2015/07/14/un-po-di-numeri-dal-mibact-tra-festival-e-citta/?refresh_ce) la consistenza dei contributi statali assegnati al circuito campano e la recente nota diretta al ministro Franceschini dal segretario nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali, Giuseppe Urbino, sulla fondamentale necessità di rotazione quinquennale degli incarichi dirigenziali.