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Redazione

Domenica 12 luglio

Villa Rufolo, ore 20.00

Fabrizio Falasca, violino

Antonio Pompa-Baldi, pianoforte

Musiche di Schumann, Brahms, Grieg

Posto unico € 20

Robert Schumann (1810-1856)

Sonata per violino e pianoforte n.1 in La minore, op.105

Mit leidenschaftlichem Ausdruck | Allegretto | Lebhaft

Edvard Grieg (1843-1907)

Sonata per violino e pianoforte n.3 in Do minore, op.45

Allegro molto appassionato | Allegretto espressivo alla Romanza | Allegro animato

Johannes Brahms (1833-1897)

Sonata per violino e pianoforte n.3 in Re minore, op.108

Allegro | Adagio | Un poco presto e con sentimento | Presto agitato

Robert Schumann: Sonata per violino e pianoforte n.1 in La minore, op.105

Gli ultimi anni creativi di Schumann sono quelli tra il 1851 ed il 1853. È in quel periodo che vedono la luce, a breve distanza, le tre Sonate per violino e pianoforte. Le prime due, più significative sul piano musicale, sono del 1851. L’op.105 in La minore fu quella che lasciò Clara, alla prima lettura, incantata e commossa. Al repertorio cameristico Schumann si sarebbe rivolto relativamente tardi (a partire dai tre Quartetti op.41), ossia dopo aver consumato l’ecezionale ardore pianistico giovanile. Il tono di questa Sonata, come di molta sua produzione estrema, è inquieto, poco incline al lirismo, fitto di slanci e ripegamenti; il tutto resta racchiuso nei termini di una scrittura concisa e non finalizzata, per scelta, all’artificio tecnico.

Edvard Grieg: Sonata per violino e pianoforte n.3 in Do minore, op.45

Eseguita per la prima volta a Lipsia, nel 1887, da Adolf Brodskij al violino con Grieg al pianoforte, la Sonata in questione rappresenta una delle rare sortite cameristiche di un autore troppo legato al tratto d’acquerello, al bozzetto immediato per addentrarsi in un linguaggio, al contrario, regolato da forme severe e imprescindibili. Tanto il Quartetto op.27 quanto la successiva Sonata op.45, terza e più celebre tra quelle violinistiche, rivelano un approccio per certi versi sperimentale, quasi rivolto allo studio di perfezionamento della tecnica. Persino i frequenti rimandi melodici ai temi popolari norvegesi, così tangibili e cari a Grieg, sembrano stavolta quasi incanalati in forme nobili, senza per questo perdere originalità.

Johannes Brahms: Sonata per violino e pianoforte n.3 in Re minore, op.108

Dedicata all’illustra amico Hans von Bulow, la Sonata op.108 è caratterizzata – secondo Rostand – “…da un’ispirazione puramente melodica. Il materiale tematico è particolarmente ricco ed è questo il motivo che spiega la differenza con gli altri lavori: la Sonata non offre spunti contrappuntistici e sinfonici rigorosi, come d’abitudine, e scorre invece in piena libertà”. Scritta nel 1888, sulle rive dell’amato lago di Thun, è la terza ed ultima Sonata per violino di Brahms. Articolata in quattro tempi, a differenza delle altre, presenta, soprattutto nel Finale, spunti di virtuosismo seducente sul versante pianistico.

Fabrizio Falasca

Nato nel 1988 ha cominciato lo studio del violino da bambino, vincendo numerosi concorsi, tra cui il “ Premio Città di Vittorio Veneto”, il “Bucchi” di Roma ed il “Postacchini” di Fermo. È considerato da Salvatore Accardo uno dei migliori giovani violinisti italiani della sua generazione.

Si è esibito per il Teatro di San Carlo, la Società dei Concerti di Mantova, Estate Fiesolana, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Unione Musicale di Torino, Festival di Kassel in Germania e presso il Museo Stradivariano di Cremona, invitato a suonare lo Stradivari Clesbee.

In ambito cameristico collabora con Accardo, Petracchi, Piovano, Mallozzi, Pompa-Baldi, A. Noferini, Redaelli. Ha registrato per Radio Vaticana e RAI e ha suonato come solista al fianco di vari ensembles: tra questi, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra da Camera Italiana (OCI), la World Youth Chamber Orchestra, l’Orchestra Giovanile Italiana (OGI). Collabora come Spalla dei Primi presso l’Orchestra Filarmonica Salernitana “Verdi” ed è regolarmente invitato da Kuhn a ricoprire il ruolo di Spalla dell’Orchestra del Tiroler Festspiele Erl. Tra i suoi docenti – a Salerno, Cremona, Siena, Fiesole, Salisburgo e Londra – citiamo Accardo, Cusano, Schwarzberg, Vengerov, Kavakos, Bron.

Antonio Pompa-Baldi

Acclamato dalla critica americana come "il nuovo messia del pianoforte", ed "il talento maggiore degli ultimi trenta anni", il pianista Antonio Pompa-Baldi si è affermato a livello internazionale dopo le vittorie di prestigiosi premi ai concorsi “Van Cliburn”, Cleveland, e “Marguerite Long”. Ha suonato a New York (Carnegie Hall e Lincoln Center), Parigi (Salle Pleyel, Salle Gaveau, Theatre des Champs-Elysees, Salle Cortot), Londra, Stoccarda, Tokyo, Seoul, Pechino, Los Angeles, Chicago, Boston, Philadelphia, Milano. Pompa-Baldi ha eseguito il Secondo Concerto di Rachmaninov con la Houston Symphony, diretto Hans Graf, ha debuttato a Tokyo con i Berliner Symphoniker, e ha suonato il Primo di Shostakovich con Alison Balsom e la Colorado Symphony. Nel 2014 ha portato a termine il ciclo integrale dei concerti di Rachmaninov con la Filarmonica di Cape Town, in Sudafrica. Nel gennaio 2015 ha inaugurato il primo Festival “Lang Lang” a Shenzhen, su invito del famoso pianista cinese. In marzo ha eseguito in tre serate i cinque concerti di Beethoven con la Filarmonica di Fresno e Theodore Kuchar. Sempre nel 2015 ha eseguito in prima americana il Concerto in La minore di Respighi.

Pompa-Baldi ha ricevuto il titolo di Artista Steinway, e la nomina, per chiara fama, come “Distinguished Professor of Piano” al Cleveland Institute of Music. Nel 2006 gli e’ stato conferito il titolo di Professore Onorario del Conservatorio Nazionale Cinese di Pechino, e nel 2015 lo stesso riconoscimento dall’Universitá di Wenzhou.

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