E come alli orbi non approda il sole,

così all’ombre quivi, ond’io parlo ora,

luce del ciel di sé largir non vole;

ch’a tutti un fil di ferro i cigli fora

e cuce sì, come a sparvier selvaggio

DANTE ALIGHIERI, Purgatorio, XIII, vv. 67-71

Scrivere per presentare o valutare i talenti, le forme e le diverse espressioni dell’Arte è una Missione che richiede umiltà, onestà di intenti, competenza. La critica, qui nello specifico per la Musica e la Danza, non deve essere un modo per vantare un’immagine o esercitare un potere di firma, ma un percorso di costruzione per orientare i lettori, per restituire a tutti gli artisti entro ed oltre la scena gli esiti di volta in volta da loro messi a segno a fronte di una preparazione che non può non essere, sempre e comunque, di grande impegno.

Per quanto sin qui enunciato nasce La quinta giusta: una prospettiva critica che, nel solco di una serietà di competenze maturate senza un solo attimo di sosta nell’arco di trent’anni, avverte l’impegno di rispondere, in vivace consonanza, con quanto avviene dietro ed oltre le quinte di un qualunque palcoscenico di Napoli, musicale e coreutico.

Un itinerario di forza e passione autentiche, difficile da spegnere, tantomeno dinanzi a poteri sterili che non hanno meritato il dono di un esercizio valente, né la sostanza di titoli idonei.

Un grazie speciale a tutti i miei lettori di sempre, PDS