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  • Paola De Simone

Storicità ed equilibrio conquistati in quasi vent'anni di esercizio per la musica d'insieme: quotidiano e rigorosissimo. Ma, anche, qualità di tempra tale da volare ancora più in alto laddove subentri una variante di pari formazione e intenzioni stilistiche eccelse, musicalmente in grado di garantire la differenza e, persino, una marcia in più rispetto a quanto da sempre ascoltato pur senza intaccare minimamente lo smalto, la coesione e l'intesa entro l'assetto perfetto del quadrifoglio d'archi.

È lo speciale miracolo messo a segno da un notevolissimo gruppo da camera partenopeo, il Quartetto Savinio, nato nel febbraio del 2000 per iniziativa del violinista leader Alberto Maria Ruta al fianco di Rossella Bertucci (violino), sua compagna nella vita e nell'arte, dell'oggi uscito Francesco Solombrino alla viola e del sancarliano Lorenzo Ceriani al violoncello. Un percorso cameristico esemplare, fatto di studio e lavoro serrati, percorsi di perfezionamento, concorsi e concerti in Italia e all'estero, incisioni discografiche e confronto con interessantissimi solisti, tanto da affermarsi in primo piano quale riconosciuta eccellenza napoletana e non solo, essendo stato giudicato da alcuni fra i migliori critici musicali e su importanti testate italiane come l'unico degno erede del mitico Quartetto Italiano.

Ebbene, con l'ingresso recente nel gruppo di una nuova viola, il toscano Edoardo Rosadini, strumentista eccellente, direttore d'orchestra e musicista dai pregi evidenti, il Quartetto Savinio ha come moltiplicato e rilanciato le preziose risorse presenti nel proprio dna. Lo avevamo ben intuito e inteso già dal folgorante Quintetto di Schumann ascoltato, con un magnifico Matteo Fossi al pianoforte, nel concerto posto al termine del tracciato di masterclass svoltesi ad Airola a cura di Anna Izzo. Poi, a ribadirlo, la prima uscita su piazza napoletana in occasione dell'applauditissimo secondo capitolo dedicato alle Scuole Nazionali in stagione per la storica Associazione Alessandro Scarlatti, lo scorso 29 novembre al Teatro Sannazaro, in squadra a quattro con lo Schubert del Quartettsatz in do minore D. 703 e con l'op. 41 n. 3 di Schumann, quindi a cinque condividendo il palco con Calogero Palermo, primo clarinetto dell’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam e, in primo luogo, musicista tecnicamente infallibile quanto dal suono morbido e bellissimo, per dare forma all'op. 115 di Brahms.

Nelle foto: il Quartetto Savinio e il clarinettista Calogero Palermo

È stato dunque il Quartettsatz in do minore ad aver chiamato singolarmente all'appello, con quel suo particolarissimo incipit a ingressi in stretta successione, le peculiarità tecnico-timbriche di ciascun componente, per poi fonderle nella sospensione di quel piccolo capolavoro da camera incompiuto e pertanto formato da un solo movimento intero (Allegro assai) più l'abbozzo di un secondo (Andante). Ad ogni modo, una già grande prova per i capolavori a venire, intenso e drammatico com'è con quel suo tremolo che attraversa al pari di un brivido i quattro archi a fronte degli affondi socievoli nel più genuino humus schubertiano. Ed in effetti lo scatto ritmico acuminato, la bella tornitura dei suoni e l'incontro assolutamente perfetto, nel dialogo come negli incastri fra i quattro componenti del Savinio, hanno a seguire commentato il recentissimo salto compiuto. Il non facile Quartetto di Schumann completava poi il quadro, ponendo in risalto le armonie e i respiri, le tinte delicatissime, il ruolo-guida del primo violino e la complicità del secondo, il cuore della viola e il sostegno del violoncello. Il tutto, nel segno di una riconoscibilità del suono condiviso e di un esatto equilibrio fra le parti e i parametri in gioco pronti a rivelarne la messa a fuoco di un traguardo, a nostro giudizio, già ampiamente raggiunto.

L'ingresso in campo del clarinettista Calogero Palermo (in primo piano a destra) è andato

poi ulteriormente a testare la tenuta identitaria della formazione aprendo un mondo di colori e di emozioni udibile in filigrana e alle spalle dei pentagrammi del capolavoro brahmsiano, intersecando cioè al contempo le suggestioni paesaggistiche e personali, dalle atmosfere della Foresta Nera alle ombre di un'anima provata dalla morte della madre, dalla più matura svolta compositiva alle capacità interpretative dell'esecutore destinato a ispirarne la genesi. Ossia, quel Richard von Mühlfeld, solista virtuoso e musicista eccellente entrato a far parte dall’anno 1873 dell’orchestra di corte diretta da Hans von Bülow nella reggia del duca Georg Wettin nella città di Meiningen, in Sassonia conosciuto da Brahms anni addietro. Di lì a breve in estate a Bad Ischl, la rinomata località termale di villeggiatura della nobiltà austro-tedesca, nella Salzkammergut, sarebbero nati i primi due capolavori sollecitati dall’esperienza di Meiningen: il Trio op. 114 e appunto il più celebre Quintetto op. 115, opera quest'ultima nuovamente eseguita dal Savinio il 3 gennaio 2019, ma con il primo clarinetto del Teatro San Carlo, Luca Sartori, per la chiusura del "Natale in Villa" ad Ercolano e in abbinamento con il K. 581 di Mozart.

Massima pertanto, in partitura, la valorizzazione dello strumento ad ancia sia sul piano dell’agilità tecnica che dell’espressività timbrico-dinamica, proprio come era avvenuto nell’ultimo catalogo mozartiano con l’eccezionale clarinettista Anton Stadler. E a tale valorizzazione, ben sostenuto da fiati e tecnica impeccabili, il fraseggio di Palermo ha risposto a meraviglia, esaltando con viva sensibilità e in esatta linea entro l'economia dell'insieme, la luce e l'intensità del Quintetto, fra impennate di fuoco e delicate rarefazioni. Al termine, un bis raffinatissimo: Après un rêve di Gabriel Fauré nella versione per clarinetto e quattro archi, registrata dal vivo nell'occasione e qui riprodotta in audiovideo.

Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte

Quartetto Savinio

Fondato nel febbraio del 2000 dai suoi quattro attuali componenti – Alberto Maria Ruta e Rossella Bertucci rispettivamente al primo e secondo violino, uniti nella vita come nell’arte; Francesco Solombrino alla viola e Lorenzo Ceriani al violoncello – il Quartetto Savinio, sin dal debutto al Teatro Diana di Napoli, si è imposto all’attenzione della critica e del pubblico in virtù di notevolissime capacità tecnico-quartettistiche ed interpretative. In parallelo alla molteplicità dei riconoscimenti messi a segno in competizioni nazionali ed internazionali, (1° premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Caltanissetta, 3° alla Shostakovich International Competition Moscow, Premio, all’unanimità, al Rimbotti 2003) è stato regolarmente ospitato dalle istituzioni concertistiche italiane di maggior prestigio quali l’Associazione Mozart Italia, gli Amici della Musica di Firenze, Musica Insieme di Bologna, l’Unione Musicale di Torino, La Sapienza di Roma, l’Accademia Filarmonica di Bologna, il Lingotto Musica di Torino, la Fondazione Piccinni di Bari, il Teatro Olimpico di Vicenza, la Società dei Concerti di Parma e, nella propria città, l’Associazione Alessandro Scarlatti, il Maggio della Musica, la Cappella della Pietà dei Turchini. E ancora: il Teatro Verdi Salerno, gli Amici della Musica di Padova, l’Associazione Filarmonica Umbra, la Casa della Musica di Parma, l’Università Cattolica di Roma, il Festival Internazionale Città di Castello, appunto il Festival di Ravello, il Teatro Bibiena di Mantova, gli Amici della musica di Palermo, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Festival di Portogruaro, i Concerti del Quirinale trasmessi dal vivo su Radio 3 e ripresi da RaiSat e Rai3, il Bologna Festival. Quindi, relativamente al circuito estero, si è esibito nella celebre Sala Ciajkovskij di Mosca, negli Stati Uniti, in Germania, Francia, Spagna, Turchia, Brasile, Inghilterra. Un itinerario, insomma, di vera sostanza così come, d’altra parte, suggerisce la singolare scelta del nome del gruppo: Alberto Savinio (1891-1952) ossia, al secolo, Andrea De Chirico, fratello del più noto artista della pittura metafisica, Giorgio, personalità eclettica dedita alla scrittura, alla pittura come alla musica, uomo di teatro. Tra gli artisti italiani del secolo Ventesimo, senz’altro fra le personalità più interessanti e complete in termini di curiosità intellettuale. Alle spalle, il Savinio vanta una formazione d’acciaio alla Scuola di Musica di Fiesole sotto la guida dei Maestri Piero Farulli e Andrea Nannoni, nonché un prestigioso perfezionamento alla “Accademia Europea del Quartetto” seguendo i consigli di autentici miti del Quartetto d’archi fra i quali il primo violino dell’”Amadeus” Norbert Brainin, il violista dello “Smetana” Milan Skampa, il violista dell’”Alban Berg” Hatto Beyerle, il violoncellista del “Borodin” Valentin Berlinsky, il violista del “Keller” Zoltan Gal. Fra gli eventi di maggior rilievo nel curriculum della formazione, si citano “La Notte delle Dissonanze” (2005-2006), racconto-concerto di e con Sandro Cappelletto per alcuni dei migliori enti italiani, l’esibizione in Quintetto con il pianista Michele Campanella al concerto–evento Telethon con lunga tournèe nei Balcani, collaborazioni artistiche con illustri musicisti quali i pianisti Roberto Cominati, Giuseppe Andaloro, Andrea Lucchesini, Matteo Fossi, François-Joël Thiollier, Bruno Canino, il chitarrista Giampaolo Bandini, violoncellista Alain Meunier. Particolarmente ampio, tra l’altro, il loro repertorio, compreso fra l’Arte della Fuga bachiana e la produzione contemporanea a firma di Vacchi, Corghi, D’Amico, Bellafronte, Panfili, Molinelli, ovviamente centrato sui massimi capolavori del periodo classico, integrale dei Quartetti beethoveniani compresa più l’invito, prestigiosissimo, dell’Associazione Amici della Musica di Firenze per l’esecuzione in prima assoluta italiana di “Fetzen” di Wolfgang Rhim per quartetto e fisarmonica.

Quanto ai progetti sin qui messi a segno: del Quartetto Savinio la rivista “Amadeus” ha pubblicato in cd l’esecuzione live del “Movimento di Quartetto” del compositore Fabio Vacchi mentre, sulla rivista Classic Voice, il QS ha presentato l’Integrale dei Quartetti di Luigi Cherubini. Integrale che, di recente uscita sul mercato internazionale con l’etichetta Stradivarius, è stata premiata dalla Stampa Italiana come cd dell’Anno 2008 Premio del Disco Classic Voice e Premio del Disco Musica e Dischi, recensito 5 stelle dalle riviste Musica, Suonare News e Amadeus. Parimenti recente è il cd della DECCA “PianoQuintets” con Matteo Fossi al pianoforte per i Quintetti di Dvořák e Shostakovich, già 5 Stelle Classic Voice e Amadeus. Nuovissimo, ancora, è il cd per l’etichetta Camerata con la musica per pianoforte di Richard Strauss al fianco del pianista Costantino Catena mentre, in autunno, uscirà in distribuzione internazionale per la Brilliant Classic il cofanetto da tre cd con i Quartetti e i Trii con pianoforte (Matteo Fossi) di Robert Schumann.

Il Quartetto si dedica inoltre all’insegnamento attraverso le Master Classes all’Auditorium “Niemeyer” di Ravello e gli annuali corsi di perfezionamento in quartetto e musica da camera presso l’Accademia Internazionale “Aemas” di Napoli.

In chiusura e a sigillo di quanto ad oggi esprime il Quartetto Savinio, riprendiamo le parole efficacissime scolpite agli esordi della formazione napoletana a firma dell’insigne critico Sandro Cappelletto: «Per convincere un Quartetto deve produrre un risultato artistico nel quale le singole parti siano riconoscibili, annullandosi però nel percorso comune. L’individualità è necessaria, non sufficiente. Serve coesione, unità di scelte e di traguardi, nella “metafora di una società ideale”, come ha scritto Luciano Berio. Queste qualità vivono e si percepiscono nel lavoro del Savinio».

Dal 2013 il Quartetto Savinio tiene MasterClass di Musica da Camera presso l’Accademia Europea di Musica e Arti dello Spettacolo (AEMAS) di Napoli.

Da dicembre 2017 la nuova viola del Savinio è Edoardo Rosadini, Violista e Direttore d’Orchestra.

Il nome e il Quartetto si ispirano ad Alberto Savinio (1891-1952) – pseudonimo di Andrea De Chirico, fratello di Giorgio De Chirico – noto scrittore, pittore, musicista e uomo di teatro. Tra gli artisti italiani del ventesimo secolo, mosso da una insaziabile curiosità intellettuale, Savinio è una delle personalità più autentiche e complete.

2011 | Premio Carloni “Miglior giovane Interprete italiano” | Aquila

2004 | Premio D.Shostakovich “International Competition Moscow” | Mosca

2003 | Premio V.E. Rimbotti | Firenze

2001 | Premio “Concorso Internazionale di Musica da Camera” | Caltanissetta

Il Quartetto Savinio è stato ospite per le più prestigiose istituzioni concertistiche italiane:

Associazione Mozart Italia, Amici della Musica Firenze, Musica Insieme Bologna, Unione Musicale Torino, Università La Sapienza Roma, Accademia Filarmonica di Bologna, Lingotto Musica Torino, Fondazione Piccinni di Bari, Teatro Olimpico Vicenza, Società dei concerti di Parma, Ass. Scarlatti Napoli, Maggio della Musica, Cappella della Pietà dei Turchini, Teatro Verdi Salerno, Amici della Musica Padova, Ass. Filarmonica Umbra, Casa della Musica Parma, Università Cattolica di Roma, Festival Internazionale Città di Castello, Festival di Ravello, Teatro Bibiena Mantova, Amici della musica di Palermo, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Festival di Portogruaro, Concerti del Quirinale trasmessi dal vivo su Radio 3 e ripreso da RaiSat e Rai3, Bologna Festival.

È stato, inoltre, invitato dall’Ass. Amici della Musica di Firenze per l’esecuzione in prima assoluta italiana di “Fetzen” di W.Rhim per quartetto e fisarmonica.

All’estero si è esibito in Sala Ciaikovsky Mosca, Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna, Turchia, Brasile e Inghilterra.

Tra le recenti esibizioni da segnalare è il debutto al prestigioso Gasteig Munich.

Molteplici e prestigiose sono state le collaborazioni artistiche con celebri musicisti quali Roberto Cominati, G. Andaloro, A. Lucchesini, M. Fossi, A. Cannavale, F. J. Thiollier, B. Canino, C. Catena, G. Bandini, C. Giuffredi, A. Farulli, S. Braconi, B. Boano, G. Corti, A. Meunier.

Ha ideato ed interpretato con Sandro Cappelletto due concerti racconto – “La notte delle Dissonanze” e “Shostakovich, amico del popolo?” – riscuotendo l’enorme consenso di critica e pubblico.

Il Quartetto è molto attivo anche nell’ambito della Musica Contemporanea collaborando con compositori quali F. Vacchi (con incisione per la rivista Amadeus di “Movimento di Quartetto), A. Corghi, M. D’Amico, R. Bellafronte, R. Panfili, R. Molinelli.

Nel 2013-2014 il Quartetto Savinio ha iniziato l’esecuzione Integrale dei Quartetti di L. V. Beethoven per diversi Enti Concertistici Italiani. In occasione dei 50 anni dalla nascita dei Beatles, è stato in tournee con lo spettacolo “The Fool on the Hill” per voce recitante, quartetto e chitarra, ideato assieme a G. Bandini e S. Valanzuolo.

Ricca di successi è anche la produzione discografica. L’Integrale dei Quartetti di Cherubini uscita sul mercato internazionale nel 2008 con l’etichetta Stradivarius è stata premiata dalla Stampa Italiana come CD dell’Anno 2008, Premio del Disco Classic Voice, Premio del Disco Musica e Dischi e recensito 5 Stelle dalle riviste Musica, Suonare News, Amadeus. Anche il nuovo CD Decca con i Dvorak e Shostakovich PianoQuintets (M. Fossi – piano) ha ricevuto 5 Stelle da Classic Voice e Amadeus.

Nel 2015-2016, in occasione del 15° Anniversario dell’attività concertistica il Quartetto Savinio ha registrato due nuovi prestigiosi progetti discografici (entrambi 5 Stelle Amadeus) con distribuzione internazionale:

R. Schumann, PianoQuartet Op. 47 & PianoQuintett Op. 44 CAMERATA TOKYO – Costantino Catena, pf (2015) e R. Schumann, Complete StringQuartets Op. 41 and PianoTrios BRILLIANT CLASSICS (2016).

Calogero Palermo è primo clarinetto presso la prestigiosa Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam. Giovanissimo ricopriva già tale ruolo nell’Orchestra del Teatro Bellini di Catania, successivamente nell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma e nell’Orchestre National de France Vincitore del Concorso Internazionale Jeunesses Musicales di Bucarest e di numerosi altri riconoscimenti avuti nei più importanti concorsi clarinettistici italiani, svolge un’intensa attività concertistica che lo ha portato ad esibirsi in vari paesi dell’Europa, Asia, Africa e America, collaborando con prestigiosi direttori come: Kurt Masur, Mariss Jansons, Valery Gergiev, Sir Colin Davis, Yuri Temirkanov, Daniele Gatti, Herbert Blomstedt, John Eliot Gardiner, Daniel Harding, Andris Nelsons, Iván Fischer, Neemi Järvi, Charles Dutoit e Riccardo Muti. Ha inciso per la B.M.G. Ricordi, Riverberi Sonori, Fonè, Accord for music-Roma, Trio Zecchini, Wicky Edition, Cristal Records, Gutman Records, Brilliant Classics, BIS Record e A.I.C. Numerose sue esecuzioni sono state trasmesse da varie emittenti radiofoniche e televisive: RAI, Radio Vaticana, Televisione Nazionale Rumena, Radio Clásica RNE, Radio France, RadioTre, France Musique, RaiTrade e NPO Radio 4. Tra gli autori che hanno creato musiche a lui dedicate, Luis Bacalov, Renato Chiesa, Claudio Cimpanelli, Antonio Fraioli e Nunzio Ortolano. Affianca all’attività concertistica quella didattica che lo vede impegnato in numerosi Corsi di Alto Perfezionamento e Master Classes sia in Italia che all’estero: Mozarteum Salzburg, CRR de Paris, University of Gothenburg, Conservatoire de Lyon, Tokyo University of the Arts, Malmö Academy of Music, Conservatori Liceu de Barcellona, IMEP Institut Supérieur de Musique et de Pédagogie de Namur.

E’ autore del testo didattico Soli d’orchestra per clarinetto con accompagnamento pianistico.

Viene regolarmente invitato nelle giurie dei più importanti concorsi internazionali per clarinetto. Calogero Palermo suona con clarinetto Buffet Crampon modello RC Prestige.

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