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  • Redazione

Si intitola “Eclissi d’amore” la 44a edizione del Festival della Valle d’Itria, che si svolgerà come sempre a Martina Franca, dal 13 luglio al 4 agosto, seguendo un cartellone con circa trenta appuntamenti in venti giorni, firmato dal Direttore artistico Alberto Triola e dal Direttore musicale Fabio Luisi che affiancano il presidente Franco Punzi, tra i fondatori di quella che è una delle più longeve rassegne italiane.

«Il Festival della Valle d’Itria – sottolinea il Direttore artistico Alberto Triola – sviluppa di anno in anno un filo rosso attraverso quattro secoli di teatro musicale, nel segno della tradizione belcantistica italiana che Rodolfo Celletti faceva risalire al“recitar cantando” monteverdiano. L’edizione 2018 si concentra sul periodo d’oro del belcantismo: dal 1718 – anno di composizione del Rinaldo napoletano e del Trionfo dell’onore di Scarlatti – al 1825, con il debutto in scena di Giulietta e Romeo di Vaccaj. È un cartellone che – nel sorprendente incontro tra Händel e la Scuola musicale napoletana – esalta la più pura tradizione belcantistica italiana (In apertura, la locandina 2018; nelle foto a seguire: Fabio nella foto di Pietro Paoli, l'esterno e l'interno del Palazzo Ducale di Martina Franca, la Masseria Palesi).

Un festival, però, non sarebbe tale se rinunciasse a integrare il rigore della proposta – e la coerenza del suo percorso – con la fantasia e la curiosità di inoltrarsi su sentieri anche molto divergenti tra loro, che continuano a testimoniare la straordinaria fecondità dell’invenzione originaria e le potenzialità tutt’ora dirompenti del teatro in musica. Per questa 44a edizione abbiamo scelto un titolo particolarmente “barocco”, “Eclissi d’amore”: il buio improvviso e raggelante che segna il passaggio dall’incanto del più idealizzato dei sentimenti alle ombre della disillusione, e addirittura al buio della lacerazione e al dramma. Barocco è anche il gioco delle contaminazioni e dei rimandi, e il cartellone si diverte a mescolare le carte tra melodramma e tradizione popolare, tra serio e buffo, rigore e ironia; non c’è, in questo, modello migliore di Rossini, il cui genio non smette di rivelarsi più moderno del contemporaneo stesso. Il cartellone di quest’anno gli riserva un’attenzione del tutto particolare, e con proposte in linea con lo spirito di ricerca e di invenzione tipico del Festival, sorprendentemente “rossiniano” anche nello spirito del puro divertissement».

Due i titoli d’opera in scena nel Cortile del Palazzo Ducale: Giulietta e Romeo di Nicola Vaccaj (13, 15 e 31 luglio), gioiello del belcanto del 1825, a Martina Franca nell’edizione critica di Ilaria Narici, affidato alla direzione di Sesto Quatrini, con l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza; quindi Rinaldo di Händel / Leo (et al.) proposto nella versione di Napoli del 1718 in prima esecuzione in tempi moderni (29 luglio, 2 e 4 agosto), per il quale salirà sul podio dell’Orchestra “La Scintilla” il direttore musicale Fabio Luisi. I due spettacoli sono affidati rispettivamente alla regia di Cecilia Ligorio e di Giorgio Sangati, interessanti talenti che negli ultimi anni si stanno affermando sui palcoscenici di prosa e lirica per la cura e l’originalità delle loro proposte; queste scelte inoltre confermano l’attenzione del Festival verso le nuove generazioni di artisti e un legame sempre molto forte – nel caso di Sangati – con il Piccolo Teatro di Milano,fucina di talenti, nel segno e nel ricordo di Paolo Grassi. Per entrambe le opere avranno luogo le anteprime under30 dedicate ai più giovani e Rai Radio 3, come ogni anno, trasmetterà la diretta in occasione delle prime rappresentazioni (nelle foto sotto, due scene dall'Orlando furioso di Vivaldi rappresentato lo scorso anno).

Una delle iniziative di maggior successo nelle ultime edizioni del festival è stata “L’opera in masseria”: quest’anno si torna alla Masseria Palesi per la messa in scena dell’unica commedia di Alessandro Scarlatti, Il trionfo dell’onore (22, 24, 26 e 28 luglio) in un originale progetto teatrale di Eco di fondo e la direzione di Jacopo Raffaele.

Ampio spazio alle celebrazioni rossiniane nei 150 anni dalla morte del compositore pesarese, le cui pagine saranno presenti nella programmazione concertistica (14, 17, 18, 20, 25, 26, 28 e 30 luglio, 1° agosto) compreso l’appuntamento monografico “Tra dolci e cari palpiti”diretto da Fabio Luisi (20 luglio, Palazzo Ducale), dedicato alla memoria di Alberto Zedda.

Non solo però: grazie a un nuovo importante lavoro di coproduzione che lega alcune fra le più importanti manifestazioni culturali pugliesi – il Festival della Valle d’Itria, la Notte della Taranta e il Carnevale di Putignano – andrà in scena a Martina Franca (21 e 23 luglio, Atrio dell’Ateneo Bruni) e a Otranto (3 agosto, via delle Torri) Figaro su, Figaro giù...! Rossini e il Barbiere: tutta un’altra storia, un'originale versione del capolavoro rossiniano con la partecipazione straordinaria di Elio con Francesco Micheli – che da oltre un anno sono impegnati in tutta Italia con un ampio progetto di divulgazione dell’opera – e che per questa nuova collaborazione pugliese proporranno uno spettacolo originale su drammaturgia di Micheli in cui ci sarà posto, oltre che per Rossini, per Stendhal, Dioniso e anche per i danzatori della Taranta; la regia è di Gianmaria Aliverta, mentre la direzione dell’Orchestra popolare della Notte della Taranta è affidata a Giuseppe Grazioli. Altro momento rossiniano è quello del Festival Junior con C’era una volta... Cenerentola! (25 luglio, Chiostro di San Domenico).

Tanti gli interpreti che si alterneranno sul palcoscenico di Palazzo Ducale e su quelli appositamente creati in masseria, nei chiostri e nelle chiese di una delle perle del barocco pugliese, da Raffaella Lupinacci e Leonor Bonilla in Giulietta e Romeo, a Teresa Iervolino (a destra) e Carmela Remigio (sopra) in Rinaldo, Raffaele Pe per Scarlatti, un “maestro” come Michele Pertusi (nella foto in basso) – al quale verrà assegnato il Premio Celletti 2018 – e ancora il pianista e compositore Orazio Sciortino e il violinista Yury Revich, “Giovane artista dell’anno” agli International Classical Music Awards 2015, cui poi si aggiungono i cantanti dell’Accademia di Belcanto “Rodolfo Celletti” e importanti ensemble orchestrali come l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, la zurighese Orchestra “La Scintilla” – fra i più prestigiosi organici specializzati nel repertorio antico a livello internazionale –, l’ICO della Magna Grecia di Taranto e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza.

Come ogni anno, non manca la fondamentale collaborazione con l’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” e l’attenzione per la ricerca e il repertorio novecentesco e contemporaneo, testimoniata dagli appuntamenti del ciclo Novecento e oltre fra cui “Gatta canta, gatto danza” (14 luglio, Palazzo Ducale e poi a Cisternino, Matera e Ceglie Messapica) concerto dedicato ai gatti, con La Gattomachia di Orazio Sciortino, da Lope de Vega, al fianco del celebre Duetto dei gatti di Rossini, o ancora la prima esecuzione dei Tre pezzi sacri di Giampaolo Testoni (Concerto per lo spirito, 30 luglio).

Confermati i Concerti del sorbetto in collaborazione con il Caffè Tripoli (Chiostro di San Domenico, 14, 21, 28 luglio, ore 17), Canta la notte, concerto notturno nella Chiesa di San Domenico (1°agosto, ore 23), e i concerti All’ora sesta (15, 22, 29 luglio, ore 12).

Biglietteria

I biglietti hanno un costo da 10 a 60 euro (ridotto per under30 e over65).Sono in vendita online sul sito bookingshow.itLa biglietteria di Martina Franca sarà aperta dal 2 luglio -biglietteria@festivaldellavalleditria.it

Informazioni

Centro artistico musicale “Paolo Grassi ”Tel. 080 4805100 / 080 4307259 (dal lunedì al venerdì, ore 10-13) info@festivaldellavalleditria.it

44° Festival della Valle d’Itria

Il programma nel dettaglio

Le opere

Quella di Romeo e Giulietta è probabilmente la storia d’amore più nota nella tradizione letteraria occidentale e affonda le sue radici nelle Metamorfosi di Ovidio con la vicenda di Piramo e Tisbe per poi trovare la massima diffusione con la tragedia di Shakespeare. Amata dal pubblico, nel corso dei secoli è stata scelta come soggetto da tanti compositori fra i quali Nicola Vaccaj (1790-1848) che, con la sua opera Giulietta e Romeo (13, 15 e 29 luglio), crea un manifesto del belcanto italiano. Contemporaneo di Rossini, Bellini e Donizetti, Vaccaj è stato uno stimato teorico e didatta del canto, celebre il suo Metodo pratico di canto italiano da camera. Su libretto di Felice Romani, Giulietta e Romeo va in scena per la prima volta al Teatro della Canobbiana di Milano nel 1825 con recitativi secchi. Dieci anni più tardi, sempre nella città lombarda ma al Teatro alla Scala, il titolo torna in una nuova versione con recitativi accompagnati: nel ruolo di Romeo, Maria Malibran, cantante con un ruolo decisivo per la storia di questo titolo e per il suo finale: è infatti nota la vicenda secondo la quale la Malibran suggerisce prima e poi ottiene la sostituzione dell’ultima scena della partitura di Bellini dei Capuleti e Montecchi con quella di Vaccaj, il “finale Vaccaj” in occasione di una messa in scena bolognese del 1832, scelta che trovò consenso e impiego durante tutto l’Ottocento. A Martina Franca Giulietta e Romeo di Vaccaj sarà proposta nell’edizione critica a cura di Ilaria Narici, edita da Casa Ricordi, basata sulla prima versione del 1825 ma con i recitativi accompagnati, ricostruiti per la messa in scena martinese da Sesto Quatrini, che sarà sul podio dell’Orchestra Accademia Teatro alla Scala. Il cast è composto dal soprano Leonor Bonilla (Giulietta), dal mezzosoprano Raffaella Lupinacci (Romeo), dal tenore Leonardo Cortellazzi (Capellio) e dal baritono Christian Senn (Frate Lorenzo). La regia è affidata a Cecilia Ligorio, le scene ad Alessia Colosso, i costumi a Giuseppe Palella e le luci a Luciano Novelli.

Il secondo titolo ospitato nel 2018 a Palazzo Ducale è Rinaldo (29 luglio, 2 e 4 agosto) di Georg Friedrich Händel (1685-1759), opera in tre atti su libretto italiano di Giacomo Rossi e Aaron Hill – tratto dalle storie narrate nella Gerusalemme liberata di Torquato Tasso – che inaugurò un periodo di quaranta anni di successi per il compositore tedesco a Londra. Rinaldo debuttò al Queen’s Theater nel 1711, prima opera italiana in Regno Unito: ebbe un enorme seguito, rimanendo in cartellone per ben sette stagioni di fila e registrando innumerevoli repliche. Fu l’inizio non solo della notorietà per Händel, ma anche per i titoli italiani, da allora sempre più eseguiti. Il primo interprete della parte del protagonista Rinaldo fu il castrato napoletano Nicolò Grimaldi (detto Nicolino), che ebbe grande successo a Londra e che fece ritorno a Napoli nel 1718. All’insaputa di Händel, il castrato trafugò la partitura e la portò a Napoli, dove Leonardo Leo e altri musicisti napoletani vi intervennero, realizzando una “versione napoletana” del Rinaldo che andò in scena al Teatro di San Bartolomeo con l’aggiunta di intermezzi e due personaggi buffi, Lesbina e Nesso, interpretati da una celebre coppia di attori locali. Grazie allo studio e alla partitura approntata da Giovanni Andrea Sechi, a Martina Franca verrà proposta per la prima volta in tempi moderni il Rinaldo “napoletano” affidato alle cure del Direttore musicale del Festival Fabio Luisi, per l’occasione sul podio della blasonata Orchestra La Scintilla, impostasi a livello internazionale per l’attenzione alle prassi esecutive originali. Nella parte en travesti di Rinaldo, il mezzosoprano Teresa Iervolino, in quella di Armida il soprano Carmela Remigio, e ancora Loriana Castellano (Almirena), Francesca Ascioti (Argante), Francisco Fernandez Rueda (Goffredo), Dara Savinova (Eustazio) e, per i ruoli buffi di Nesso e Lesbina, Simone Tangolo e Valentina Cardinali, attori provenienti dal Piccolo Teatro di Milano. La regia è di Giorgio Sangati, con le scene di Alberto Nonnato, i costumi di Gianluca Sbicca e le luci di Paolo Pollo Rodighiero.

Assoluta novità per il Festival della Valle d’Itria è Figaro su, Figaro giù...! Rossini e il Barbiere: tutta un’altra storia, libero rivisitazione del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini (21 e 23 luglio a Martina Franca, 3 agosto a Otranto), con un nuovo progetto drammaturgico di Francesco Micheli che con Elio propone uno spettacolo volutamente pop in cui si fondono il sapiente ordine del ritmo rossiniano con la percussiva tradizione musicale del tarantismo. Rosina sarà salvata dal leggendario morso della tarantola attraverso la figura demiurgica di Figaro, prescelto dalla forza “superiore” di un inedito Rossini/Dioniso, senza dimenticare Stendhal. Strumenti e prassi esecutive tradizionali e classiche fonderanno i loro suoni sotto la guida del direttore Giuseppe Grazioli. La regia è affidata a Gianmaria Aliverta, il progetto scenico a Benito Leonori e i costumi a Sara Marcucci e Francesco Bondì. Il cast prevede Davide Terenzi nel personaggio di Figaro, Maria Aleida come Rosina; e poi Marco Filippo Romano (Don Bartolo), David Ferri Durà (il Conte d’Almaviva), Peter Kellner (Don Basilio). L’iniziativa segna per la prima volta l’unione di tre grandi istituzioni culturali pugliesi: la Fondazione “La Notte della Taranta”, la Fondazione “Carnevale di Putignano” e naturalmente il Festival della Valle d’Itria.

Alla Masseria Palesi andrà in scena Il trionfo dell’onore (22, 24, 26 e 28 luglio) di Alessandro Scarlatti (1660-1725), unica commedia per musica del compositore siciliano, che richiama il mito di Don Giovanni nel personaggio del giovane dissoluto Riccardo Albenori (interpretato da un soprano en travesti). È considerato un caso esemplare, accolto con grande favore dal pubblico napoletano, sempre più interessato a questo repertorio: Scarlatti riuscì infatti a creare un nuovo modello opera buffa in italiano invece che in napoletano e con una struttura drammaturgica e musicale coerente. Il titolo viene ripreso a Martina Franca con un’edizione revisionata sul manoscritto autografo a cura del clavicembalista Jacopo Raffaele e sarà eseguita dall’Ensemble barocco del Festival della Valle d’Itria, che impiega strumenti originali. La messa in scena è ideata dalla compagnia teatrale Eco di fondo, composta da Giacomo Ferraù, Giulia Viana e Libero Stelluti, già presenti con successo al Festival la scorsa edizione in Altri canti d’amor. Nel cast vocale il controtenore Raffaele Pe, il tenore Francesco Castoro e i giovani dell’Accademia del Belcanto. Il progetto è una coproduzione con la Fondazione Paolo Grassi in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bari, con le scene di Stefano Zullo, i costumi di Sara Marcucci e il contributo della Fondazione Puglia.

I concerti

Primo appuntamento sinfonico con il Concerto a Palazzo Ducale (16 luglio) diretto da Michael Halasz, con il violinista Yury Revich e l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala impegnati in musiche di Mozart,Paganini e Haydn. In occasione dei 150 anni dalla morte di Rossini, sono dedicati al Cigno di Pesaro numerosi appuntamenti, tra i quali la Soirée Rossini (18 luglio) protagonista Michele Pertusi – vincitore del Premio Celletti 2018 – con Maria Aleida (soprano), Yury Revich (violino), Nicolai Pfeffer (clarinetto) e Simone Di Crescenzo (pianoforte); il concerto “Tra dolci canti e cari palpiti” dedicato ad Alberto Zedda a Palazzo Ducale (20 luglio) e diretto da Fabio Luisie con la partecipazione di Carmela Remigio, Teresa Iervolino, Leonardo Cortellazzi, Christian Senn, Nicolai Pfeffer, l’Orchestra Accademia Teatro alla Scala e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza;il Concerto per lo spirito nella Basilica di San Martino (30 luglio) con la prima esecuzione italiana della rossiniana Messa (detta “di Milano”) diretta da Ferdinando Sulla, affiancata alla prima esecuzione assoluta di Tre pezzi sacri di Giampaolo Testoni.

Le rassegne

Per il ciclo “Novecento e oltre” (14, 17, 25, 26, 28, 30 luglio e 1° agosto) – progetto particolarmente vicino alla natura del Festival – sono in programma una serie di concerti che si affiancano le pagine di Rossini al repertorio contemporaneo e prime esecuzioni: si passerà dunque dalla Giovanna d’Arco del Pesarese, alle Danze sinfoniche da West Side Story di Bernstein, da Three Songs from William Shakespeare di Stravinskij ai Dieci pezzi da Romeo e Giulietta op. 75 di Prokof’ev con Anastasia e Liubov Gromoglasova al pianoforte e i cantanti dell’Accademia di Belcanto “Rodolfo Celletti”.Di sicuro interesse Gatta canta, gatto danza in programma a Martina Franca (14 luglio), a Cisternino (25 luglio), a Matera (26 luglio) e a Ceglie Messapica (28 luglio) che ha in programma composizioni dedicate o che rimandano agli amici felini come il Duetto dei gatti di Rossini, pagine da La gatta Cenerentola di Roberto De Simone e La Gattomachia di Orazio Sciortino che sarà anche sul podio dell’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto con l’attore Mauro Lamantia, il baritono Domenico Colaianni e il violino di Riccardo Zamuner; Sciorino sarà protagonista anche del recital pianistico (30 luglio, ore 23) incentrato sul tema del “Notturno”. In calendario sette appuntamenti “Fuori orario” nelle chiese e nei chiostri di Martina Franca fra i concerti del mattino “All’ora sesta” (15, 22 e 29 luglio, ore 12), quelli del pomeriggio “I concerti del sorbetto” (14, 21 e 28 luglio, ore 17) e della tarda sera “Canta la notte” (30 luglio, ore 23).

Festival Junior

Iniziativa che coinvolge i più piccoli della città in uno spettacolo dedicato ai loro coetanei, pensato con lo spirito che contraddistingue il Festival della Valle d’Itria, cioè con uno sguardo rivolto al futuro, torna il Festival Junior (25 luglio), realizzato in collaborazione con l’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”. Una serata che negli anni si è affermata con grande successo, durante la quale i giovani interpreti – istruiti nel corso dei mesi invernali con il progetto “Bambini e Ragazzi... all’Opera!” della Fondazione Paolo Grassi – propongono l'adattamento di capolavori dei compositori più celebri o opere originariamente pensate per i bambini. Quest'anno, nell’ambito del “Progetto Rossini 1868/2018” per i 150 anni dalla morte del compositore pesarese, andrà in scena C’era una volta... Cenerentola!: la versione rossiniana della celebre favola di Perrault sarà proposta a Martina Franca nella adattamento per bambini del giovane attore e regista Marco Bellocchio che ne cura la regia, mentre la preparazione musicale delle voci bianche è affidata ad Angela Lacarbonara. Vincenzo Rana sarà impegnato al pianoforte, mentre l’attore Mauro Lamantia sarà in scena con i più piccoli.

Il Festival della Valle d’Itria – un po’ di storia

Il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca è nato nel 1975 su iniziativa di un gruppo di appassionati musicofili capeggiati da Alessandro Caroli, primo presidente del Festival, con il determinante supporto di Franco Punzi, allora Sindaco di Martina Franca, e di Paolo Grassi, all’epoca sovrintendente del Teatro alla Scala. Fin dagli esordi il Festival si è caratterizzato per la coraggiosa riproposta di un repertorio e di una prassi esecutiva sottovalutati: hanno contribuito alla sua affermazione le messe in scena di opere quali Tancredi di Rossini nel 1976 e della Norma nella versione originale con la protagonista dal timbro più scuro rispetto alla giovane Adalgisa.Dal 1980, con la presidenza di Franco Punzi e la direzione artistica di Rodolfo Celletti, grande esperto di vocalità, il Festival ha accentuato la sua identità originaria di rivalutazione del repertorio belcantista (da Monteverdi al protoromanticismo) e della Scuola musicale napoletana di cui grandi protagonisti furono i compositori pugliesi, pur senza trascurare il grande repertorio europeo e, in particolare, la valorizzazione di elementi del belcanto italiano presenti in opere di autori stranieri. Emblematiche le proposte di opere quali Adelaide di Borgogna e Semiramide di Rossini, L’incoronazione di Poppea di Monteverdi, Giulio Cesare di Händel, Fra Diavolo di Auber.Con la direzione artistica di Sergio Segalini, dal 1994 al 2009, il Festival ha ulteriormente sviluppato la dimensione internazionale delle scelte di repertorio a partire dalla Medée di Cherubini nella versione originale francese con i dialoghi parlati, per poi affrontare capolavori come Robert le diable di Meyerbeer, La Grande-Duchesse de Gérolstein di Offenbach, fino alla versione francese di Salomé di Richard Strauss. Alberto Triola, che ha assunto la direzione artistica del Festival nel 2010, ha riportato l’attenzione sul repertorio belcantistico e sul teatro musicale barocco, ma con importanti aperture all’opera del Novecento e contemporanea. Significative le scelte di titoli del biennio 2010-2011: Gianni di Parigi di Donizetti e Aureliano in Palmira di Rossini, Rodelinda, regina de’ Longobardi di Händel e Il novello Giasone di Cavalli-Stradella, Napoli Milionaria! di Rota e il dittico Der Ring des Polykrates (Korngold) – Das geheime Königreich (Krenek), L’Orfeo di Luigi Rossi-Daniela Terranova, Nur di Marco Taralli, Zaira di Bellini, Artaserse di Hasse, Crispino e la Comare dei fratelli Ricci, Maria di Venosa di Francesco d’Avalos, Giovanna d’arco di Verdi. Le produzioni del Festival si distinguono per l’autenticità dei testi (spesso rappresentati in versione integrale) e il rispetto dei tipi vocali, fedeli agli spartiti e alle interpretazioni originali. Il Festival ha contribuito all’affermazione di artisti che avrebbero scritto la storia dell’interpretazione quali Mariella Devia, Martine Dupuy, Paolo Coni, Daniela Dessì, Patrizia Ciofi, Renato Palumbo, per citarne solo alcuni. Dal 1975 sono state oltre cento le opere presentate al Festival della Valle d’Itria. Tra l’altro va ricordato che, nel corso della sua attività, il Festival ha ottenuto per sette volte l’ambito riconoscimento del Premio Abbiati dell’Associazione Nazionale Critici Musicali.

Calendario completo

13 luglio ore 21.00 – Palazzo Ducale: Giulietta e Romeo di Vaccaj

14 luglio ore 17.00 – Chiostro di San Domenico: Fuori orario – I concerti del sorbetto ore 21.00 – Palazzo Ducale: Novecento e oltre – Gatta canta, gatto danza

15 luglio ore 12.00 – Chiesa di Sant’Antantonio ai Capuccini: Fuori orario – All’ora sesta ore 21.00 – Palazzo Ducale: Giulietta e Romeo di Vaccaj

16 luglio ore 21.00 – Palazzo Ducale: Concerto a Palazzo Ducale

17 luglio ore 21.00 – Chiostro di San Domenico: Novecento ed oltre

18 luglio ore 21.00 – Chiostro di San Domenico: Soirée Rossini – Premio Celletti 2018

20 luglioore 21.00 – Palazzo Ducale: “Tra dolci e cari palpiti”

21 luglio ore 17.00 – Chiostro di San Domenico: Fuori orario – I concerti del sorbetto ore 21.00 – Atrio dell’Ateneo Bruni: Figaro su, Figaro giù...!

22 luglio ore 12.00 – Chiesa di Santa Maria della Purità: Fuori orario – All’ora sesta ore 21.00 – Masseria Palesi: Il trionfo dell’onore di Scarlatti

23 luglio ore 21.00 – Atrio dell’Ateneo Bruni: Figaro su, Figaro giù...!

24 luglio ore 21.00 – Masseria Palesi: Il trionfo dell’onore di Scarlatti

25 luglio ore 21.00 – Cisternino, Teatro Paolo Grassi: Novecento e oltre – Gatta canta, gatto danza ore 21.00 – Chiostro di San Domenico: Festival Junior

26 luglio ore 21.00 – Masseria Palesi: Il trionfo dell’onore di Scarlattiore 21.00 – Matera: Novecento e oltre – Gatta canta, gatto danza

28 luglio ore 17.00 – Chiostro di San Domenico: Fuori orario – I concerti del sorbetto ore 21.00 – Masseria Palesi: Il trionfo dell’onore di Scarlattiore 21.00 – Ceglie Messapica: Novecento e oltre – Gatta canta, gatto danza

29 luglio ore 12.00 – Chiesa di San Francesco di Paola: Fuori orario – All’ora sesta ore 21.00 – Palazzo Ducale: Rinaldo di Händel/Leo

30 luglio ore 21.00 – Basilica di San Martino: Concerto per lo spiritoore 23.00 – Chiesa di San Domenico: Novecento e oltre – Notturno

30 luglio ore 21.00 – Basilica di San Martino: Concerto per lo spiritoore 23.00 – Chiesa di San Domenico: Novecento e oltre – Notturno

31 luglio ore 21.00 – Palazzo Ducale: Giulietta e Romeo di Vaccaj

1 agosto ore 21.00 – Chiostro di San Domenico: Novecento ed oltre

ore 23.00 – Chiostro di San Domenico: Fuori orario – Canta la notte

2 agosto ore 21.00 – Palazzo Ducale: Rinaldo di Händel/Leo

3 agosto ore 21.00 – Otranto: Figaro su, Figaro giù...!

4 agosto ore 21.00 – Palazzo Ducale: Rinaldo di Händel/Leo

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