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  • Redazione

A distanza di pochi mesi dal pranzo di Natale (23 dicembre 2015), il Teatro di San Carlo, in collaborazione con lo chef Pietro Parisi (nella foto sotto) e la Caritas, allestisce nel foyer (nella foto d'apertura) il pranzo di Pasqua per i più bisognosi, giovedì 24 marzo alle ore 13.

Partner dell’iniziativa, come era stato allora (foto in basso), è lo chef campano Pietro Parisi, che offre la sua arte e omaggia per la parte alimentare, mentre i dipendenti della Fondazione, volontari e partecipi, serviranno al buffet mentre gli artisti del San Carlo, sempre volontari, allieteranno l'occasione realizzando interventi musicali.

«Questa iniziativa - afferma Rosanna Purchia, sovrintendente del San Carlo - testimonia l’impegno per il sociale che il Teatro riversa quotidianamente, con progetti studiati ad hoc per il territorio e per le varie realtà di Napoli. Siamo felici di riaprire nuovamente il Teatro, dopo l’esperienza positiva dello scorso dicembre, questa volta in occasione del pranzo pasquale, e ripetere un’occasione di festa per i più bisognosi, in un contesto di arte e di musica: anche questo è sensibilizzare e regalare un’emozione in uno dei luoghi più belli di Napoli e d’Europa: è unire etica ed estetica per creare un’occasione di festa per tutti».

Il pranzo prevede: Sformato di Minestra maritata fritta; Pastiera di pasta cacio e pepe; Marenna con ricotta salata e salame; Uova e colomba pastiera. Gli ingredienti sono quelli della tradizione campana, prodotti territoriali a km 0, frutto del lavoro quotidiano di contadini e artigiani campani.

«L’iniziativa di giovedì prossimo mi onora tanto quanto aver firmato la cena per il presidente Mattarella la cena di Gala dell’Inaugurazione della stagione The Golden Stage» dichiara lo chef Pietro Parisi, da sempre attivo nell’organizzazione e nel supporto di iniziative di responsabilità sociale. Quindi conclude: «Quando si cucina per qualcuno non si distingue che sia primo o ultimo, in alto o in basso alla scala sociale, perché il cibo è popolare, è umile e nobile insieme. Il cibo ha un’unica origine, la terra, su cui tutti camminiamo e viviamo».

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