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  • Paola De Simone

All’età di novantadue anni si è spento oggi, lunedì 21 dicembre 2015, il Maestro Giacinto Caramia, straordinaria figura d'uomo e di artista.

Musicista insigne, storico primo violoncello dell’Orchestra del Teatro San Carlo e dell’Orchestra “Alessandro Scarlatti” della Rai di Napoli, docente e punto di riferimento fondamentale per molteplici generazioni di artisti formatisi fra Conservatorio e Corsi di perfezionamento in alte accademie private. Inoltre, camerista illustre per l’Italia dell'intero secolo Ventesimo, raffinato collezionista di strumenti e di preziose opere d’arte, Accademico effettivo di Santa Cecilia, decano della Loggia 'Acacia' n. 577 di Napoli, nel settembre 2013 insignito dalla Loggia 'Eadem Resurgo' n. 1249 di Reggio Calabria dell’onorificenza speciale “Il Compasso d’Oro” quale massone più anziano, di età anagrafica e/o massonica, con oltre 60 anni di attività.

Allievo di Giuseppe Martorana, di Arturo Bonucci e di Enrico Mainardi, Caramia si era diplomato in violoncello presso l'Accademia di Santa Cecilia di Roma. In parallelo agli incarichi presso le maggiori compagini strumentali napoletane, fu particolarmente apprezzato in qualità di solista ed interprete di prime esecuzioni di musiche a lui dedicate, di componente dell'ensemble I Virtuosi di Roma e del Trio italiano d’archi creato con il violinista Franco Gulli e il violista Bruno Giuranna (nella foto).

Con il Trio italiano d’archi ha inciso per la Deutsche Grammophon i Trii per archi nell'ambito del progetto dell'opera omnia beethoveniana. Collaborò con il grande Sergiu Celibidache, sotto la cui direzione eseguì il Concerto per violoncello e orchestra di Schumann (inciso dalla Archipel) e, con il Trio italiano d'archi, i Contrappunti per trio e orchestra di Giorgio Federico Ghedini, parimenti registrati. È stato tra i fondatori dell’Unione Musicisti Napoletani, organismo attivo dal 1974 per la diffusione della musica italiana e, segnatamente, della «Scuola Napoletana del Seicento e del Settecento». Così come ad esempio, nella primavera dell'anno 1962, per l'Associazione Alessandro Scarlatti, aveva suonato proponendo nella Sala grande del Conservatorio di Napoli "Musiche da camera di Scuola Napoletana" più moderna (Trio per pianoforte, violino e violoncello di Cilea e Concerto per pari organico di Franco Alfano) al fianco del meraviglioso pianista Sergio Fiorentino e del violinista Angelo Gaudino, o partiture da Haydn a Hindemith con un "Complesso Strumentale A. Scarlatti" creato "ad hoc" con colleghi di pari valore quali Prencipe (violino), Giuntoli (viola), Masi (flauto), Ovcinnicoff (oboe), Sisillo (clarinetto) Benedettelli (fagotto) e Procino (corno).

A lui, in qualità di consulente alla programmazione artistica al fianco della presidenza del Maestro Luigi Borriello, si deve il tentativo nei primi anni Novanta di salvare una parte dell’Orchestra della Rai di Napoli all’indomani dello scellerato scioglimento chiamandone a raccolta le parti più gloriose nella ribattezzata “Associazione Professori Orchestra Alessandro Scarlatti”, in parallelo alla nascita della più giovane “Nuova Scarlatti” (NOS), capitanata dal primo clarinetto Gaetano Russo.

Giacinto Caramia era nato a Napoli il 7 luglio 1923.

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