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  • Redazione

Su iniziativa del gruppo parlamentare del PD, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati a Roma, è stato presentato questa mattina lo spettacolo che il Teatro di San Carlo, in collaborazione con il Comune di Napoli (Assessorato alla Scuola e all’Istruzione e Assessorato ai Giovani), l'A.N.P.I. e l’Istituto Campano per la Storia della Resistenza “Vera Lombardi”, ospiterà in data 18 novembre 2015 per celebrare le Quattro Giornate di Napoli: 96 ore, dal 28 settembre al 1 ottobre 1943, nel corso delle quali la città insorse costringendo i tedeschi ad abbandonarla, precedendo l’arrivo delle truppe alleate. Più di trecento persone, alcune infanti, altre molto giovani, pagarono con la vita una scelta eroica, che rappresentò il riscatto di un’intera città. Da questa gloriosa pagina della Resistenza italiana prende dunque vita, sul palcoscenico del San Carlo, un’emozionante rievocazione di quei giorni per ripercorrere vicende private e accadimenti di cronaca. Il titolo è “Avevo 16 anni nel '43 …”, firmato dalla regia di Emanuela Giordano, in scena in doppio appuntamento: la mattina del 18 (ore 11.00), per le scuole, coinvolte attraverso un relativo lavoro di approfondimento tramite il concorso promosso dall’Assessorato alla Scuola e all’Istruzione del Comune di Napoli, quindi in replica il pomeriggio per l’intera cittadinanza. L’ingresso sarà gratuito ma su prenotazione.

Gli istituti scolastici dovranno scrivere a: scuole@teatrosancarlo.it; il pubblico della recita pomeridiana, invece, a: promozionepubblico@teatrosancarlo.it.

Quanto allo spettacolo, così ne parla la regista Emanuela Giordano: «Avevo 16 anni nel '43 ..., le Quattro Giornate di Napoli”, è un racconto scenico-corale, animato dalla forza di giovani bravissimi attori, che intrecciano l'epopea di quei giorni con la forza espressiva della musica cantata dal Coro delle voci bianche del Teatro San Carlo. È una "Spoon River"di sentimenti e decisioni forti, che vede la città protagonista di un moto collettivo di coraggio. Molti furono i ragazzi coinvolti, di tutte le classi sociali. La parola chiave fu "basta", basta ai soprusi, alla paura, alla miseria, basta accettare senza mai alzare la testa, senza dimostrare di avere idee, speranze e volontà di cambiare le cose. Lo spettacolo, con alcune partecipazioni straordinarie, vedrà in scena cinque attori e quaranta giovani coristi, per un atto unico di 60 minuti che ci fa rivivere, senza retorica e velleità celebrative, un momento storico molto importante per Napoli e per L'Italia. Su ciò che accadde in quei quattro giorni del 1943 vale sicuramente la pena di riflettere ancora». In palcoscenico, il Coro di Voci Bianche diretto da Stefania Rinaldi e, in alternanza ai momenti musicali, cinque attori diretti da Emanuela Giordano in un dialogo con il pubblico per ricordare, insieme, quel fatidico 1943.

«Le Quattro Giornate, nel corso delle quali la città insorse contro l'occupazione nazifascista, costituiscono - dichiara l’Assessore alle Politiche giovanili, Alessandra Clemente (nella foto sotto) - una tappa chiave del più vasto processo di liberazione nazionale. Napoli fu la prima tra le grandi città europee ad insorgere con le sole forze del suo popolo, con successo, e ciò le valse la medaglia d'oro al valore civile.

Come Assessore ai Giovani, parte di un'amministrazione impegnata a coniugare con orgoglio la grandezza del passato e il futuro, ho, sin dall'inizio del mandato, fatto mio il grande insegnamento che la rievocazione memoriale di quelle giornate offre a tutti noi: la città di Napoli ha le energie, la passione e il valore per risollevarsi dalle difficoltà e dai soprusi con autonomia in ogni momento, e lo ha ampiamente dimostrato anche in questi difficili anni, in cui con l'apporto di tutte le forze vive della città siamo con forza riemersi da una gravissima crisi finanziaria e di immagine. Oggi vogliamo guardare con grande determinazione a nuovi obiettivi, restituendo alla città il ruolo di capitale del sud e del Mediterraneo e ai noi giovani un futuro migliore e non segnato da predestinazioni e camorre. Per questi motivi - conclude la Clemente - il messaggio delle Quattro giornate è così fortemente attuale e tenuto in vita ogni anno nelle nostre scuole da studiosi, docenti, ragazze e ragazzi, bambine e bambini impegnati in eventi, mostre, percorsi di studio e approfondimento. E dunque “Avevo 16 anni nel 43” è un’occasione unica per aprire al pubblico delle nuove generazioni luoghi-chiave della nostra cultura, come il San Carlo e i suoi talenti artistici».

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