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  • Paola De Simone

Premiati e castigati, ma non per qualità. La pagella ricavabile dalle ultime assegnazioni del Fondo Unico dello Spettacolo (Fus) stabilite dalla Commissione Consultiva del Mibact per il settore della Musica, appena pubblicate online, ha sollevato in tutta l’Italia della Classica un polverone senza precedenti: tagli o addirittura azzeramenti ma, anche, promozioni incomprensibili. Con conseguente minaccia di ricorsi e richieste di accesso agli atti. Il critico Sandro Cappelletto si è già espresso in merito, e con vivace eloquenza, su La Stampa di ieri 7 agosto: «Oltre 60 realtà musicali – osserva – sono state “non ammesse al contributo”, cioè condannate a morte. Molte altre, pesantemente penalizzate, alcune premiate. In più di un caso, sfuggono i criteri delle scelte e l’oggettività che doveva essere garantita dai parametri del nuovo decreto appare penalizzata da decisioni tutt’altro che inattaccabili. Perché 750 mila euro in più all’Orchestra Sinfonica Siciliana e 240 mila in meno alla Toscanini di Parma?».

Intanto, in Campania, cosa è successo?

Anche qui, ad esempio per la concertistica, i componenti della Commissione nominati con decreto ministeriale del 10 febbraio 2014 e in carica per quattro anni (Valerio Toniolo Presidente, Silvia Colasanti, dimessasi lo scorso 7 luglio, Angelo Licalsi, direttore dell'Istituto Musicale "V. Bellini" di Caltanissetta, Filippo Bianchi, rappresentante della Conferenza Stato-città ed autonomie locali, Antonio Princigalli, rappresentante della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome) hanno applicato una strategia incongruente con quanto (qualità, sostegno ai giovani purché meritevoli, storicità, levatura della direzione artistica, coerenza, novità ed efficacia della programmazione) sin qui costruito dallo stesso Dipartimento ministeriale attraverso le decisioni delle Commissioni Musica precedenti di cui, la scrivente, ha conoscenza diretta avendone fatto parte dall’ottobre 2002 al maggio 2007.

Il confronto sul territorio regionale relativo agli ultimi due esercizi finanziari è, senz’altro, desolante:

NAPOLI: la storica Associazione “Alessandro Scarlatti” di Chiara Eminente, con sede a piazza dei Martiri, record di abbonati e concerti all’Auditorium di Castel Sant’Elmo scivola dai 260mila euro del 2014 ai 182mila nel 2015, l’Associazione Capitale Europea della Musica (Ancem) dai 33mila del 2014 è cancellata, l’Associazione Nuova Orchestra Scarlatti di Gaetano Russo (in passato sul filo della non idoneità) scatta invece in avanti da 45mila a 60.654, il sempre meritevole Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini da 100mila cresce di poco, a 105.795. L’Associazione Musicale Maggio della Musica (nella foto d'apertura, il direttore artistico Michele Campanella al pianoforte, al fianco dei fratelli Romano) dagli 85mila nel 2014, pur avendo migliorato l’attività artistica e inventato una nuova formula come il "Maggio del Pianoforte" atta a coinvolgere criticamente il pubblico, scende invece a 59.500.

CASERTA: l’Associazione Musicale Anna Jervolino vede ridurre i 55mila euro del 2014 in 38.500 ma i 26mila dell’Associazione Orchestra da Camera di Caserta, parimenti affidata alle cure artistiche del maestro Antonino Cascio, schizza a 78.025.

SALERNO: l’Associazione Orchestra da Camera della Campania fondata dal violoncellista Luigi Piovano con Liberato Santarpino, istanza tra l’altro di recente ingresso, passa dai 10mila dello scorso anno all’attuale azzeramento.

AVELLINO: non ammessa l’Associazione Igor Strawinsky.

BENEVENTO: i 18mila euro del 2014 diventano 24.769 per l’Istituzione Sinfonica di Benevento e del Sannio mentre i 10mila all’Accademia di Santa Sofia (quella chiamata nei prossimi giorni a Pompei per Vivaldi, per intenderci) sono stati azzerati nel 2015.

(l'Associazione Alessandro Scarlatti in due diverse immagini dei concerti a Sant'Elmo)

(la Nuova Orchestra Scarlatti di Gaetano Russo)

(l'Orchestra da Camera della Campania, sul podio Luigi Piovano)

(Fondazione Pietà de' Turchini: Stefano Demicheli dirige nella sede di S. Caterina da Siena una prova con l'Orchestra dei Talenti Vulcanici nata da un inedito progetto di formazione)

Forte disappunto nello specifico, quanto sconforto per il quadro nazionale (vedi l’esempio dei Pomeriggi Musicali milanesi o degli Amici della Musica di Firenze) conseguente alla ratifica sui contributi datata 31 luglio ma nota solo ieri, esprimono in prima linea le Associazioni napoletane del Maggio della Musica di Michele Campanella, la “Scarlatti” storica e, dal salernitano, l’Associazione dell'Orchestra da Camera della Campania del maestro Liberato Santarpino, violoncellista e docente che così commenta: «Da oggi non esistiamo più. Non sono serviti a niente 10 anni di attività con tanti musicisti di fama internazionale (Chung in primis, ndr) e soprattutto con tanti giovani a cui è stata data la possibilità di fare buona musica. Che tristezza».

Dal quadro nazionale, intanto, la voce del flautista, concertista, vicepresidente della European Festival Association e direttore artistico del Festival dell’Emilia-Romagna, Massimo Mercelli, come riportato sempre dal citato articolo di Cappelletto, denuncia la “sparizione di realtà diffuse sul territorio, a vantaggio di iniziative che privilegiano i cartelloni di agenzia” e chiede chiarimenti sulle “competenze messe in campo per tali drastici giudizi”, tra l’altro a seguito delle eclatanti dimissioni della rinomata compositrice Silvia Colasanti perché in disaccordo con molte delle decisioni prese dalla Commissione Musica. Dimissioni che non a caso, unitamente alle opposizioni di associazioni quali Anbima e Feniarco contro le penalizzazioni a discapito della ricca tradizione storica italiana delle Bande e dei Cori, avevano portato la senatrice Elena Ferrara, con altri 16 colleghi, a presentare in data 27 luglio scorso un’interrogazione parlamentare a risposta orale (3-02105, seduta n. 491) consultabile al link: http://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/128746.

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