Premessa
La storia del ballo teatrale in Italia, oggi, presenta ancora non poche zone d’ombra; si avverte tuttora l’esigenza di disporre di nuovi repertori, di lavori documentari che giovino a colmare quel non scarso deficit storiografico per cui risulta ancora incompleta una visione complessiva della storia della danza che vada anche al di là delle Alpi, data l’importanza e la supremazia dell’apporto italiano e, soprattutto, della grande Scuola coreografica napoletana che dominò la scena europea del diciannovesimo secolo.
La straordinaria ricchezza bibliografica e documentaria della biblioteca del Conservatorio di musica “San Pietro a Majella” di Napoli, ci ha consentito di mettere a disposizione degli studiosi questo nuovo repertorio con il quale intendiamo offrire un piccolo contributo a quel processo di sistematica ricognizione delle fonti e dei dati primari essenziali per tracciare con certezza e attendibilità l’entusiasmante percorso, le tappe prestigiose –con i suoi numerosi artefici e protagonisti maggiori e minori -di una forma d’arte ampiamente coltivata nell’Ottocento sui palcoscenici dei principali teatri della nostra penisola.
La collezione di libretti di ballo dell’Ottocento nella biblioteca del Conservatorio che, complessivamente, consta di circa duemila unità, comprende ottocentosessantaquattro esemplari, talvolta in più copie, contenenti balli che si rifanno a rappresentazioni avvenute dal 1800 al 1862, un periodo assolutamente significativo che potremmo definire “aureo” della storia del ballo teatrale e della vita teatrale pubblica di grandi e piccole istituzioni.
Si tratta di un repertorio che, pur non cospicuo dal punto di vista numerico, è da considerarsi di grande pregio e importanza non solo per la rarità di molti preziosi “testimoni” spesso costituiti di uno o più fogli amorevolmente ordinati ma incautamente asportati in passato dai libretti d’opera di cui facevano parte, ma anche per la quantità di informazioni e di dati riportati in occasione di una prima rappresentazione o di un avvenimento e festività di rilievo. Elementi, questi, che rivelano ai ricercatori una considerevole parte di un mondo musicale e coreutico collegato con i grandi centri di produzione quali Napoli, innanzitutto, Milano, Torino, Venezia, Genova, Firenze, Roma, Bologna, Palermo e con tutta una rete di teatri minori che rappresentarono con la loro attività un polo artistico e culturale di primaria importanza per la società del tempo.
In un momento di particolare fervore di studi e di ricerche per la creazione di nuove conoscenze nella ricostruzione storica dell’arte e dei costumi, la necessità di individuare e valorizzare questo prezioso fondo ci è parsa indiscutibile, considerato il valore storico, documentario e informativo del libretto che spesso rappresenta la sola testimonianza rimastaci di uno spettacolo teatrale altrimenti sconosciuto.
Con questo volume, in conclusione, intendiamo modestamente offrire agli specialisti del settore uno strumento bibliografico chiaro ed efficace per la ricerca scientifica, e insieme una documentazione razionale, anche se parziale, dell’attività coreutica di un irripetibile e glorioso passato.
Francesco Melisi
Paola De Simone