- Paola De Simone
- 9 mag 2019
- Tempo di lettura: 5 min



Altro appuntamento monografico, stasera giovedì 9 maggio (ore 19.45) a Villa Pignatelli per il Maggio della Musica 2019, dopo l'applaudita inaugurazione dedicata dal pianista Maurizio Baglini all'integrale degli Studi di Chopin. Per la prima volta protagoniste della rassegna, le tre musiciste componenti l'EsTrio (nelle foto in apertura: la violinista Laura Gorna, moglie di Salvatore Accardo, la violoncellista Cecilia Radic e Laura Manzini al pianoforte) daranno infatti forma ad un percorso interamente dedicato a Clara Wieck (nelle immagini), pianista, didatta, compositrice e moglie di Robert Schumann, nel bicentenario della nascita.

A darci le prime coordinate sulla bambina prodigio della musica tedesca e, a seguire, massima interprete femminile del pianismo romantico, è lo stesso padre Friederich Wieck, mediocre musicista e proprietario di una ditta di strumenti musicali che, da rigido controllore della vita della figlia secondogenita, così scrisse al suo posto in una sorta di diario: “Sono nata il 13 settembre 1819 e ho ricevuto il nome Clara Josephine; mio padre si occupa di una piccola impresa musicale. Sia lui che mia madre sono molto impegnati con lo studio e l’insegnamento, per cui sono stata inizialmente affidata alle cure della domestica; non parlava molto bene e forse anche per questo io stessa non ho cominciato a esprimermi prima dei quattro anni. Tuttavia sono stata subito abituata ad ascoltare molta musica pianistica e dunque ho sviluppato presto una sensibilità d’orecchio molto maggiore verso i suoni che verso il linguaggio parlato […]”. La storiografia meno recente ne ha in realtà tramandato la figura soprattutto all'ombra del marito Robert Schumann e dell'amico Johannes Brahms ma, in tempi recenti, se n'è riscoperta la straordinaria forza artistica così come d'altra parte, nel 1831, già era stato sufficientemente sottolineato da Louis Spohr con il commento “Le sue composizioni, come la stessa giovane artista, sono tra le più straordinarie novità nel mondo dell’arte”. Dunque, grande talento, una formazione ben salda e a tutto tondo divisa fra discipline letterarie, filosofiche, linguistiche e, musicalmente parlando, fra il canto, il pianoforte, il violino e appunto la composizione con insegnanti di primissimo livello. Con esiti poi più che felici sia in qualità di pianista che di compositrice sin dal suo primo debutto pubblico, avvenuto l’8 novembre 1830 ad appena undici anni in recital alla Gewandhaus di Lipsia, con pagine di bravura accanto a due sue composizioni: le Variazioni su un tema originale per pianoforte e un Lied per la voce di Henriette Grabau. Quanto alla storia speciale di amore e di arte con il marito Robert Schumann, è possibile riconoscerne il primo tassello in quell'iniziale incontro avvenuto nel 1828 in casa di un conoscente comune, a Lipsia, quando lei di anni ne aveva solo nove e Robert 18. La loro liaison inizia poco dopo, ossia quando Schumann, accolto tra gli allievi di Friederich, avrebbe iniziato a frequentare assiduamente la casa dei Wieck, legandosi profondamente a Clara, poi sposata nel 1840 per quanto contro la volontà del rigido padre della ragazza. Dopo la morte di Robert, nel 1856, fu lei a contribuire alla determinante diffusione delle sue opere, curandone la completa edizione dei lavori musicali e letterari, preparando anche la trascrizione pianistica di trenta Lieder e di vari studi dalle opere 56 e 58, quindi elaborando per quattro mani il meraviglioso Quintetto op. 44 e riducendo per pianoforte l’opera Genoveva. Oltre ad essere naturalmente interprete privilegiata di tante sue pagine, accanto a brani di Beethoven, Chopin, Liszt e dell'intimo amico Brahms. Compose anche un Concerto, molti brani ovviamente per pianoforte, musica da camera e Lieder. Si sarebbe spenta il 20 maggio 1896 e, da quel giorno, riposa ad Alter Friedhof-Bonn, accanto al suo amato Robert.
Per ricordarne e ribadirne oggi innanzitutto il valore di compositrice, le tre musiciste in campo proporranno significativamente una rosa eterogenea di brani diversi per forma e organico. I Lieder scelti in apertura dalle opere 12 e 13 nacquero d’intesa lungo il primo anno di matrimonio con Schumann. La raccolta definitiva fu pubblicata da Breitkopf & Härtel nel 1841 con il titolo Zwölf Gedichte aus F. Rückert’s Liebesfrühling von Robert und Clara Schumann, op. 37/12: op. 37 per Robert, op. 12 per Clara Wieck, ma senza specificare a chi dei due appartenessero i singoli brani, divertendosi a sfidare i critici confusi nello scoprirne la provenienza. Da tale rodaggio, nei due anni successivi, sarebbero nati altri Lieder confluiti poi nell’op. 13. Al 1845 rinviano i Quatre Pièces fugitives op. 15 , ossia quando a Dresda gli Schumann iniziarono a esercitarsi insieme sul trattato di contrappunto e fuga di Cherubini: un tirocinio quotidiano da cui erano d'altra parte sgorgate anche le sei splendide Fughe per pianoforte pubblicate con l’op. 16 e lo Scherzo op. 14; quindi sull'onda dello slancio creativo del 1853, nella nuova casa di Düsseldorf, nascono le Tre Romanze per pianoforte e violino op. 22. Al termine si ascolterà il Trio in sol minore op. 17, un vero capolavoro. Composto nel 1846 e per quanto giudicato dalla stessa Clara ventisettenne in attesa del quarto figlio come "abbastanza riuscito per quanto riguarda la forma ma, ovviamente, solo il lavoro di una donna", è invece una delle migliori prove della sua solidissima arte compositiva. Un'arte eccellente per tecnica quanto per sensibilità d'invenzione.
Costo del biglietto: 20 euro (15 euro over 65; 10 euro under 26)
Prenotazione obbligatoria: 0815561369 - 392 9160934
Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte
Giovedì 9 maggio alle ore 19,45
Veranda neoclassica di Villa Pignatelli - via Riviera di Chiaia, 200 (Napoli)
Bicentenario della nascita di Clara Schumann
EsTrio
Laura Gorna, violino
Cecilia Radic, violoncello
Laura Manzini, pianoforte
Clara Schumann Wieck (1819 - 1896)
Cinque Lieder, op. 12 e op. 13 trascrizione per violoncello e pianoforte
Vier flüchtige Stücke per pianoforte solo, op. 15
Drei Romanzen per violino e pianoforte, op. 22
Trio per violino, violoncello e pianoforte, op. 17
EsTrio _ Sin dal suo esordio nel 2005, si è immediatamente imposto all’attenzione del pubblico e della critica come una delle migliori formazioni cameristiche. Ospite abituale delle maggiori stagioni concertistiche italiane ed estere, EsTrio ha anche eseguito le integrali della musica da camera di Schumann e Mendelssohn e numerosi concerti solistici per Trio e orchestra. Da sempre attento al mondo femminile, EsTrio è impegnato nella valorizzazione delle compositrici ed ha anche preso parte alle celebrazioni per la festa della donna del Quirinale nel 2009, suonando alla presenza del Presidente Napolitano. Dallo stesso spirito è nata la collaborazione con il blog del Corriere della Sera “la 27a ora”, che l’ha reso anche protagonista di un cortometraggio. L’eclettismo e il desiderio di sperimentazione spingono EsTrio a collaborare anche con artisti provenienti da esperienze eterogenee, come la poetessa Maria Grazia Calandrone, la coreografa Antonella Agati, gli attori Gaia De Laurentiis, Sonia Bergamasco, Luca Zingaretti e Bustric. Il nome EsTrio nasce dalla fusione tra Es, mi bemolle tedesco, l’Es della concezione freudiana, e la parola Trio, che insieme evocano la consonanza con ‘estro’. EsTrio ha inciso per Fonè ed è recentemente uscito per Decca un CD dedicato ai Trii di Mendelssohn.
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